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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A Fiorenzuola scuola pronta a riaprire per accogliere studenti con disabilità

Partito il servizio di affiancamento, da parte degli educatori della Cooperativa Mele Verdi, agli studenti che prima del lockdown usufruivano del sostegno in aula

La scuola media di Fiorenzuola è pronta a riaprire per accogliere almeno sei degli studenti con disabilità che frequentano l’Istituto Comprensivo e che usufruiscono del servizio di sostegno in aula. «Come indicato dal decreto 18 del 2020 della Presidenza del Consiglio dei ministri le pubbliche amministrazioni possono proseguire a svolgere attività socioassistenziali con il personale che, prima del lockdown per l’emergenza sanitaria, era impegnato in questi servizi» - spiega la vicesindaco Paola Pizzelli. Il Comune di Fiorenzuola aveva appaltato il servizio alla cooperativa Mele Verdi. Saranno questi educatori a seguire gli Paola Pizzelli, vicesindaco di Fiorenzuola-2alunni al loro domicilio. Nei casi in cui non ci fosse questa possibilità, o perché la famiglia del bambino è molto numerosa, o perché non fossero disponibili le tecnologie per seguire la didattica a distanza proposta dagli insegnanti della scuola, l’Istituto Comprensivo ha messo a disposizione quattro aule, oggi vuote a seguito dell’interruzione delle lezioni. «Saranno evitati assembramenti dedicando un’aula ad un solo studente con disabilità e al suo educatore, strutturando al meglio l’ambiente per le esigenze dell’utente, sia con materiali forniti dalla scuola, sia con strumenti della nostra cooperativa» - spiegano gli educatori che in questo progetto saranno seguiti da Luca Bracchi. «In questo periodo così difficile che ha stravolto le nostre vite e la nostra quotidianità – aggiunge Alessandra Danesi, presidente delle Mele Verdi di Fiorenzuola, ringraziando la preside Claudia Pavesi per la disponibilità -, le famiglie non possono essere lasciate sole e bisogna riuscire a garantire a tutti i bambini e i ragazzi le stesse opportunità di crescita, evitando che questa situazione generi disparità ed emarginazione. Come soggetti del terzo settore stiamo facendo, collaborando con il Comune, la nostra parte nel ripensare i servizi educativi alla luce dei nuovi bisogni e tutelando la salute sia degli utenti sia degli educatori».

Sia a casa che a scuola gli educatori osserveranno un protocollo sanitario, sottoscritto anche dalla famiglia del bambino, con tutti gli accorgimenti da adottare onde evitare il contagio dal virus: si va dalla misurazione della temperatura all’arrivo dell’educatore al lavaggio frequente di mani e superfici, dall’utilizzo della mascherina, al mantenimento delle distanze di sicurezza. Gli obiettivi del progetto che ha preso il via nei giorni scorsi sono molteplici e non riguarderanno soltanto la ripresa delle attività educative, ma anche l’accompagnamento dei giovani studenti nel ritorno alla normalità in questo momento di emergenza, anche attraverso la costruzione di un’agenda giornaliera per costruire una routine alternativa a quella venuta meno con il forzato ritiro sociale.

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