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Agli alunni di Conselice il premio in memoria di Camillo Galba

Il giornalista piacentino scomparso quattro anni fa ricordato dal presidente Aser Serena Bersani. Nella città ravennate celebrato il XII anniversario del monumento alla libertà di stampa

Per il terzo anno consecutivo si è svolta a Conselice (Ravenna) la cerimonia di consegna del Premio Camillo Galba, istituito dall’Associazione stampa Emilia Romagna per ricordare il giornalista piacentino - già presidente dell’Aser per due mandati e componente della giunta nazionale della Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana) - scomparso quattro anni fa a 57 anni. Il premio (un assegno da mille euro da utilizzare per l’attività didattica) è stato consegnato dalla presidente dell’Aser, Serena Bersani e dal fratello di Galba, Emanuele, agli studenti dell’Istituto comprensivo “F. Foresti”, che hanno realizzato il progetto “Costituzione e legalità”. La cerimonia si è tenuta nell’ambito delle iniziative messe in campo per ricordare il XII anniversario del monumento alla stampa clandestina e alla libertà di stampa (una pedalina che serviva ai partigiani per stampare fogli clandestini durante la lotta di Liberazione), inaugurato proprio da Camillo Galba nel 2006. «E’ l’ultimo anno che intervengo qui da presidente del sindacato - ha affermato Serena Bersani - perché a maggio scade il mio mandato, ma verrò sempre lo stesso: questo è, infatti, uno degli appuntamenti più importanti e sentiti per l’Aser. Importante in quanto a Conselice c’è l’unico monumento alla libertà di stampa presente in Italia; sentito perché ricordiamo il collega da cui ricevetti il testimone e che troppo presto ci ha lasciato». I ragazzi della scuola di Conselice-Lavezzola (le classi quinte dell’anno scolastico 2017/2018), prima di ricevere il premio “Camillo Galba”, hanno letto alcuni pensieri sull’esperienza vissuta con il progetto “Costituzione e legalità”: sensazioni e riflessioni dopo l’incontro avuto con Pippo Giordano (ex poliziotto, collaboratore di Falcone e Borsellino), sui temi appunto della giustizia e della legalità.

La manifestazione - organizzata da Comitato comunale per le celebrazioni della storia e della memoria italiana, dei valori dell’identità nazionale, della libertà di stampa, Comune di Conselice, Regione Emilia Romagna, Provincia di Ravenna, Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Federazione nazionale della stampa italiana, Ordine dei giornalisti Emilia Romagna, Aser, Anpi, Uisp, Istituto scolastico comprensivo, ASD Atletica San Patrizio - era stata aperta dall’intervento del sindaco di Conselice Paola Pula, che ha ringraziato tutte le associazioni che hanno collaborato all’iniziativa. «Alla nostra comunità - ha sottolineato il primo cittadino - appartengono valori da coltivare e proteggere, come responsabilità collettiva e giustizia sociale. Celebrare la libertà di stampa vuol dire promuovere antidoti per le generazioni future contro l’ignoranza, l’odio, il risentimento: occorre coraggio e desiderio di futuro, solidarietà e responsabilità per una società più giusta».  Il sindaco di Ravenna (e presidente dell’Anci Emilia Romagna) Michele De Pascale ha incentrato il suo intervento sul «dovere della memoria» di chi ha pagato anche con la vita per restituirci la libertà «che ha tra i sui pilastri principali proprio la libertà di stampa che qui si celebra». De Pascale ha rimarcato l’importanza di «avere giornalisti preparati perché non esiste libertà senza la professionalità di chi esercita questa professione, che è un bene comune per il nostro Paese».

Il Comune di Conselice ha consegnato al giornalista-scrittore Paolo Borrometi (presidente di Articolo 21, direttore della testata giornalistica on-line “La Spia”, collaboratore dell’agenzia Agi e di TV 2000) il riconoscimento “Libertà di stampa” per le sue inchieste giornalistiche sulla mafia, che gli sono costate pesanti minacce (proprio in questi giorni il tribunale di Ragusa ha condannato il boss mafioso Venerando Lauretta per l’aggressione a Borrometi; per la prima volta è stata riconosciuta come aggravante il tentativo di colpire il diritto della comunità ad essere informata). Il giornalista siciliano vive sotto scorta da quattro anni: «Qualcuno - ha spiegato - sostiene che vivere con la scorta faccia perdere la libertà. Sono invece convinto del contrario: sentirmi protetto mi dà la possibilità di lottare per la libertà di pensiero, di fare quello che ritengo sia il mio dovere di giornalista e cittadino». Borrometi ha sottolineato l’importanza della libertà di stampa («uno dei principi fondanti della nostra Repubblica») e posto l’accento «sul rischio di un nuovo regime», che passa per il bavaglio alla stampa. «Ho paura di questo rischio - ha confessato il cronista - ma è una paura che si trasforma in voglia di raccontare». Paolo Borrometi ha quindi ringraziato il Comune di Conselice: «Celebrare la libertà di stampa è oggi fondamentale in un momento nel quale si vuole far passare la nostra Costituzione come neutra. La stampa deve avere un ruolo senza essere lo zerbino di nessuno». Un concetto, quello della Costituzione non neutra, ripreso anche dall’on. Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa, che ha denunciato «un attacco senza precedenti alla prima parte della Carta costituzionale».

«Se voglio capire l’art. 21 - ha spiegato Giulietti - lo devo collegare con l’art. 3 che sancisce la non discriminazione. Il giornalista è bene che leghi questi due articoli e rifiuti connivenze e silenzi. La libertà d’informazione non ha nulla a che vedere con la diffamazione e l’aggressione verbale». Il presidente della Fnsi ha lodato la manifestazione di Conselice («iniziative come la vostra sono un investimento sul futuro per chi non ha vissuto la lotta partigiana, un momento storico di cui si deve conservare memoria, non nostalgica») e apprezzato la scelta del riconoscimento a Borrometi («date un premio giusto a un uomo giusto»), auspicando che il premio «assuma maggior respiro» diventando un appuntamento di importanza nazionale.

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