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Anpas, nel 2019 gestite 15mila emergenze e percorsi 1,6 milioni di chilometri

I numeri dell'anno appena concluso delle 14 associazioni di pubblica assistenza della provincia piacentina riunite in Anpas. Rebecchi: «C'è sempre bisogno di nuovi volontari»

Numeri alti quelli di Anpas nel 2019: 33mila servizi ordinari, 15mila emergenze sanitarie. Attività svolta da 1600 volontari e 36 dipendenti nelle 14 sedi sul territorio, per un milione e 680mila di chilometri percorsi con cento mezzi. «È stato un anno molto intenso e impegnativo – ha spiegato il cordinatore provinciale Anpas Paolo Rebecchi insieme a Flaviano Giovanelli (resp. Protezione Civile) e Maria Vittoria Rabaglia (resp. segreteria) – così come gli ultimi. Abbiamo lavorato sulla parte documentale e teorica e non solo su quella operativa, dopo che la riforma del terzo settore ha costretto tante associazioni a rivedere il proprio statuto».

2019 che ha visto numerosi corsi per la popolazione, non solo per i volontari. «C’è stato un grande lavoro formativo. Si è lavorato sulla parte amministrativa, così come per la comunicazione. È necessario lavorare sui social e essere portati a comunicare ai cittadini per far Anpas Croce Bianca-2sapere la nostra attività e quello che succede. Nei tre distretti sanitari ascoltiamo le segnalazioni dei cittadini. Abbiamo lavorato tanto con la protezione civile, sulla ricerca di persone scomparse, un po' per le caratteristiche del nostro territorio, un po' per alcuni fatti di cronaca avvenuti nel corso del 2019. Ci sono state numerose emergenze idriche, nel Piacentino e non. Ormai siamo sempre più una realtà in grado di intervenire a 360 gradi». Per quanto riguarda il welfare Anpas rileva nuove situazioni di disagio che colpiscono «non solo gli stranieri, ma anche i concittadini». «Portiamo cibo, acqua, coperte a chi ha bisogno ai margini. Sono attività che facciamo e non cataloghiamo».

Anpas cerca sempre volontari: non sono mai troppi. «C'è sempre necessità – osserva ancora Rebecchi - di giovani, adulti, pensionati. Cerchiamo tutti e anche i disabili possono darci una mano nella sala radio di coordinamento». Rebecchi ha parlato anche del “rischio della strada”. «Non c'è solo a Napoli questo problema: in certi quartieri, quando interveniamo a soccorrere, i nostri operatori sono esposti a rischi. L’uso di alcol è molto presente e questo mette a rischio i nostri equipaggi: sono aumentate le mancanze di rispetto nei nostri confronti». In cantiere, per il 2020, un importante progetto di prevenzione sulla salute e i corretti stili di vita con il professor Fabio Fornari. Nel corso del 2019 sono state superate anche alcune “crisi di volontari” sul territorio provinciale. «La Pubblica Assistenza Sant’Agata – ha detto Rebecchi - si è ripresa dopo l’estate anche grazie all’aiuto di Pubblica Assistenza Valnure e Pa Valtrebbia. Abbiamo avuto problemi anche a Ferriere con la Croce Azzurra, anche in questo caso ringrazio la Pa Valnure per quanto ha fatto, garantendo il servizio».

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