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Barriera Genova, ecco come si è trasformata nel tempo: la mostra dello Studio Croce a Palazzo Galli

Per la rassegna “10x10=100” (10 eventi di architettura e design per 10 giorni) allestita per festeggiare i cento anni di attività dell’azienda della famiglia Ponzini c'è anche la mostra allestita dallo studio fotografico Croce

Dopo l’inaugurazione della rassegna “10x10=100” (10 eventi di architettura e design per 10 giorni), allestita per festeggiare i cento anni di attività dell’azienda della Famiglia Ponzini, a Palazzo Galli è stata la volta della mostra allestita (con la consulenza dell’architetto Carlo Ponzini) dallo studio fotografico Croce, che ha tratto, dal suo archivio storico, foto della zona di via Genova dove ha sede la Carlo Ponzini Arredamenti. L’evento è stato l’occasione per annunciare il passaggio di consegne tra il titolare dello Studio Croce, Maurizio Cavalloni, ed Ferrari, Ponzini e Cavalloni-2il giovane Rocco Ferrari, una successione davvero impegnativa per Ferrari se si considera che lo studio Croce è stato testimone della vita di Piacenza per quasi cento anni, visto che è stato fondato nel 1921 da Gianni Croce stabilitosi nella nostra città da Lodi dove aveva appreso i rudimenti dell’arte fotografica nel prestigioso atelier di Giuseppe Marchi.

“La sua decisione- ha ricordato un emozionato Cavalloni che è stato allievo e continuatore dell’opera del maestro Croce unitamente allo scomparso Franco Pantaleoni- fu influenzata e stimolata dal pittore Luciano Richetti con cui fu grande amico per tutta la vita. Ora il testimone passa a Ferrari”.

Per l’occasione sono stati esposti gli scatti di una zona circoscritta, quella del “nuovo Belvedere” (allora via Genova era denominata Pista ‘dla puvàr ndr.) che prese il nome da una trattoria aperta da una cuoca piacentina reduce dall’America. Gli scatti ritraggono la zona dove sorge l’edificio dove è collocato la Carlo Ponzini arredamenti (e lo studio di architettura), la prima illuminazione negli anni ’60, l’Ospedale militare, le scuole della zona, l’Albergo Nazionale (al piano terra la Banca di Piacenza), gli alti e nuovi edifici e la periferia, con il campo di calcio e due scatti che ritraggono tanti “portoghesi” che in piedi sulla sella delle biciclette seguono attenti le partite del Piacenza. Immagini suggestive di una il Piacenza ancora povera, ma dove stava per scattare il boom economico e quello edilizio.

L’incontro di sabato è stata anche l’occasione per parlare di "Homestaging tra Piacenza e l'Europa" con Francesca Poggi e di mercato il pubblico-8immobiliare con Fabrizio Floriani Presidente Provinciale FIAIP. L'Home staging - ha spiegato l’architetto Poggi- è nato in America, è largamente diffuso in molti Paesi, ma poco in Italia, ed è uno strumento per aiutare i proprietari di casa a valorizzare un immobile con l'obiettivo di favorirne la vendita o la locazione. Il termine è composto dalle parole inglesi "home" (casa) e "stage" (palcoscenico) e si riferisce alla capacità di allestire casa per mostrarla al meglio. Insomma uno strumento di marketing per comunicare meglio e vendere prima un immobile.

Per valorizzare un immobile occorre- ha detto- spersonalizzarlo, valorizzandone elementi sensitivi, i volumi e lo spazio disponibile. Sono sempre più quelli che cercano un’abitazione tramite internet: con pochi clic del mouse si possono visualizzare innumerevoli offerte di immobili e quindi i potenziali compratori tenderanno a valutare le proposte più accattivanti. Un reportage fotografico dei locali correttamente “allestiti”, in presenza di una concorrenza crescente, favorirà i contatti creando le premesse per un rapido avviamento delle trattative ed una favorevole conclusione dell’affare. Un mercato comunque complesso di cui ha tratteggiato le peculiarità Floriani, unitamente al racconto di diversi e significativi aneddoti tratti dalla sua consolidata esperienza.

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