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Caos scuola, "Gilda Insegnanti" chiede di sostituire il direttore dell'ufficio scolastico regionale

L'anno scolastico è iniziato nel caos. Pizzo: «Il Ministero dell'Istruzione prenda atto ed agisca di conseguenza. Bologna è lontana, serve un rinnovamento»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

«Alcuni dipendenti del Ministero dell’Istruzione, in servizio a Piacenza, inquadrati con la qualifica di dirigente scolastico hanno assunto comportamenti gravi, rallentando ulteriormente le nomine degli insegnanti che ancora mancano nelle scuole di 2° grado di Piacenza e Provincia. Hanno fatto ostruzionismo facendo in modo che non vi fosse una convocazione unica degli aspiranti: centralizzata, pubblica e trasparente, eppure nel territorio che afferisce all’Ufficio Scolastico Territoriale di Parma e Piacenza così non è stato per tutti gli altri ordini di scuola. A Parma le nomine sono state svolte correttamente per infanzia, primaria e scuole di 1° e 2° grado, a Piacenza, seppur con ritardo, si sta procedendo in maniera molto limpida per tutti gli ordini tranne che per il 2° grado. Certi dirigenti scolastici preferiscono convocare autonomamente gli aspiranti che però vengono convocati contemporaneamente anche da altre scuole, creando così un caos nelle scelte». La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, chiede che il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale prenda atto di non riuscire a governare uniformemente i “presidi” delle scuole di Parma e Piacenza, pur essendo il loro diretto superiore, e sollecita la politica ad intervenire anche con scelte radicali che portino una ventata di rinnovamento ai vertici dell’Ufficio Scolastico Regionale.

In data odierna è stata notificata un'intimazione ai dirigenti scolastici di due scuole di Piacenza, il Liceo “Colombini e l'Istituto “Romagnosi Casali”. «Dopo l'ostruzionismo di alcuni dipendenti del Ministero dell'Istruzione, i quali hanno ottenuto l'incomprensibile risultato di evitare una procedura centralizzata e pubblica per la nomina dei docenti da reclutare nelle scuole del territorio, creando caos e disomogeneità nelle procedure al livello territoriale, la Gilda degli Insegnanti ha sollecitato l'applicazione della normativa contrattuale vigente a livello regionale, la quale prevede che durante le operazioni di nomina dei docenti siano presenti anche le organizzazioni sindacali del settore. Abbiamo scelto due scuole a caso perché, visto il caos che hanno creato, sarà impossibile essere presenti in ogni singola scuola, diverso sarebbe stato se ci fosse stata una convocazione unica. Per questo adesso ci attendiamo dai due dirigenti delle scuole da noi individuate di sapere date e orari delle convocazioni, ci spetta essere presenti. Devono complessivamente nominare una quarantina di docenti». Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal fine ha dichiarato: «Per tutto il caos made in Piacenza che si è creato stiamo valutando varie azioni, ivi compresi esposti alla Corte dei Conti per perseguire eventuali responsabili del danno creato alla pubblica amministrazione, sia relativamente all'efficienza ed all'efficacia del servizio, sia sotto il profilo dell'immagine - continua il dirigente sindacale - hanno creato una bolgia, 90 scuole che fanno riferimento all'Ufficio Scolastico di Piacenza e Parma che seguono procedure diverse per reclutare i docenti, è chiaro ed evidente che gli attuali vertici dell'Ufficio Scolastico Regionale non riescono a coordinare i dirigenti delle scuole, per questo chiediamo alla politica di rinnovare al più presto i vertici di questa istituzione che si trova nella “lontana” Bologna”».

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