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Case Famiglia anziani, accordo tra sindacati e Regione. Cisl: «Siamo soddisfatti»

«Da tempo Fnp Cisl e altri sindacati di pensionati hanno chiesto di regolamentare meglio l’iniziativa privata in un ambito di servizi alla persona molto delicato»

Per far fronte alle sempre più numerose esigenze di sostegno e cura delle persone anziane su iniziativa privata sono nate le Case famiglia, diffuse anche a Piacenza. Si tratta di strutture che possono accogliere fino a sei persone, ma autonome o solo lievemente non-autosufficienti. Mercoledì 18 luglio la Regione Emilia Romagna e Cgil, Cisl, Uil (insieme alle rispettive categorie dei pensionati) hanno raggiunto un primo importante accordo sugli indirizzi regionali per i regolamenti locali sulle Case Famiglia.

«Lo sviluppo di queste strutture - scrive Aldo Baldini, della segreteria Fnp pensionati Cisl Parma Piacenza - è un fenomeno in costante crescita: in Emilia Romagna sono già oltre 500 mentre nella nostra provincia risulta da una prima anagrafica regionale che siano sono 18 posti letto riferiti presumibilmente a tre strutture censite, mentre è noto che il fenomeno è ben più ampio. In effetti, uno dei motivi del loro successo è anche che le Case Famiglia non necessitano di particolari autorizzazioni, e ciò ha determinato una zona d’ombra per la presenza di strutture che non hanno dichiarato l’avvio dell’attività e che, di conseguenza, in alcuni casi risultano perfino sconosciute al comune in cui operano». 

«Da tempo Fnp Cisl e altri sindacati di pensionati hanno chiesto di regolamentare meglio l’iniziativa privata in un ambito di servizi alla persona molto delicato. Per esempio, stabilendo modalità di controllo più accurate, anche perché purtroppo alcune Case Famiglia  hanno conquistato i (dis)onori della cronaca a causa degli abusi e dei maltrattamenti che qualche imprenditore senza scrupoli ha perpetrato nei confronti degli ospiti. Come Fnp Cisl siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto. Con queste linee guida regionali si sono fissati alcuni principi essenziali e dettate regole tali da garantire, in modo omogeneo in tutti i comuni della Regione,  qualità e  sicurezza del servizio prestato agli ospiti. Vengono previsti i controlli, promossa una lista di qualità delle Case Famiglia a tutela degli ospiti, dei famigliari e degli operatori, e quindi valorizzate le buone esperienze. Inoltre Regione ER e sindacati hanno anche convenuto sullo  sviluppo di un sistema informativo che aggiornerà periodicamente l’anagrafe regionale delle Case Famiglia, in modo tale da avere un quadro aggiornato e trasparente a tutela della qualità  delle strutture, ma soprattutto degli ospiti anziani e disabili».

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