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«Come facciamo dalla provincia a venire a lavorare in centro?»

Nel mirino di residenti, lavoratori e frequentatori della città la viabilità cittadina e, in particolare, del centro storico. Il Pums risolverà i problemi? «Piacenza attira gente da tutta la provincia, non si può andare sempre a piedi»

«Sarebbe ora, via le auto dal centro storico». Il parere di Ornella Maini - uno dei tantissimi arrivati dai lettori in queste ore su mobilità e viabilità cittadina - è anche quello di Legambiente e di altre associazioni che negli ultimi anni hanno più volte chiesto alle Amministrazioni che si sono succedute di avere coraggio e pedonalizzare tutto il centro storico. «Il Pums è un buon progetto nel suo insieme, peccato siano stati trascurati nell’analisi del traffico che grava sulla città i trasporti commerciali legati alla logistica, migliaia di autotreni che inquinano sicuramente in modo non irrilevante». Il dibattito sul piano urbano di mobilità sostenibile s'infiamma. La società che lo ha redatto, la "Trt", ha dichiarato che sarebbe importante garantire nel cuore del centro storico soltanto le soste di breve durata, lasciando fuori dal suo perimetro le soste di lunga durata di residenti, pendolari e lavoratori. Stefano Chiappari, un altro lettore, invita a considerare il fatto che mica solo le auto inquinano in città. Parere condiviso da molti altri, che non possono far finta di niente quando vedono i bus di Seta accelerare in città: la nuvola di fumo nero che esce - «sembrano locomotive» ironizza Luca Romanini - è troppo evidente.

«Massì, noi che veniamo dalla provincia facciamo tutto a piedi», riflette Michela Corbellini. In effetti il Pums complica la vita a chi abita fuori e deve venire tutte le mattine, presto, in centro storico a lavorare. Parere condiviso anche da Eleonora Carini. «Continuate a parlare d’incentivare l’uso della bici. Peccato che chi vive fuori città e lavora in centro, l’auto deve usarla per forza e non c’è alcun luogo in cui poter lasciare la bici con tranquillità nei parcheggi gratuiti. Per cui o ti rubano la bici tutte le settimane o devi arrivare vicino al centro in auto, pagando uno sproposito per parcheggiare. Non capisco se si fa finta di non considerare queste cose... si parla sempre e solo di chi vive in città». Piacenza attira gente da tutta la provincia – fa notare Giacomo Passeri - e dal Basso Lodigiano, è l'unico polo attrattivo in un'area che supera i 300.000 abitanti. Non è così nelle realtà vicine. Nel Pavese la gente non converge solo su Pavia, ma anche su Vigevano e Voghera. In provincia di Cremona, su Crema. Nell'Alessandrino, su Casale Monferrato, Tortona e Novi Ligure. Nel Parmense, su Fidenza. Tutti centri molto più grandi e dunque molto più attrattivi della nostra Fiorenzuola. Bisogna allora ricordarsi di mettere a disposizione di chi viene da fuori, e deve lasciare l'auto in periferia, dei mezzi pubblici capillari, frequenti e soprattutto ecologici».

Già la commissione di controllo del Comune di Piacenza, guidata dall’ex presidente (poi dimissionario) Andrea Pugni (Movimento 5 Stelle) aveva ravvisato che in città circolano troppi pass Ztl. «Troppi hanno un pass Ztl – ha scritto Laura Badiini - e che cavolo li fate rinnovare senza chiedere la residenza. Sono anni che va avanti così. Però se uno che abita appena fuori dalla Ztl trova un amico che gli presta un garage per dare un pass bisogna chiedere udienza al Papa. E comunque sì, la viabilità a Piacenza fa schifo e non ci sono parcheggi. Complimenti per esserci arrivati! Ah, mi raccomando obbligate anche i residenti alle soste di 30 minuti».

Si rischia di arrivare a una guerra tra residenti, lavoratori da fuori che vengono in centro tutti i giorni e i frequentatori non abituali che vogliono fare spese nei negozi di vicinato. «Io pagò 75 euro l'anno pur residente al centro perché non ho il posto auto, il mercoledì e il sabato è un incubo», sostiene Adriano Giglio. «Quindi chi abita in centro e non ha il garage dove parcheggerà per le soste lunghe?», si chiede Vito Iannuzzi. La prima auto, è l’ipotesi proposta dal Pums, potrebbe essere gratuita. Ma le altre?

«Direi che sarebbe anche ora – riflette Dele Bruschi - però di mettere i parcheggi gratis all'ospedale...farci un pensierino mai? Grazie». Molto chiaro il messaggio di Giuseppe Albanesi: «Pensate quello che volete. Io da anni non vado in centro. Pochi parcheggi e troppe limitazioni. E il centro muore». Altri lettori suggeriscono al Comune di investire ancora più risorse economiche sulle strade piacentine, per favorire la mobilità, prima di pensare a rivoluzioni. «Più che una città – ha postato Eleonora - e una groviera, buche anche profonde ovunque e strade ammalorate ma le righe blu dei parcheggi sono sempre rifatte ciclicamente. Via Castello in bicicletta è peggio della roulette russa...Si potrebbe anche usare la bicicletta in città, se non si rischiasse la morte». «A Piacenza – aggiunge Sara Botti - genericamente parlando, la viabilità è un incubo! Non ha un senso logico, si preclude l’accesso a strade che permetterebbero di uscire dalla città, congestionando la viabilità. Lo stesso dicasi per i parcheggi! Non esistono! Francamente si gira in auto più facilmente a Milano in centro che qui! Si vogliono disincentivare le auto ok, create parcheggi nei pressi del centro, con possibilità di fare abbonamenti, aumentate e rendete più nuovo il parco mezzi pubblici, tenendo conto non di cosa fa comodo a Seta, ma cosa serve ai cittadini. In centro togliete posti auto per i dehors dei bar, per carico e scarico. Per spostarsi dal centro fuori città bisogna fare il giro della città, dopo una certa ora non ci sono mezzi pubblici. I costi dei box in centro sono da rene! Francamente avete stufato».

I DUBBI DEI PIACENTINI SULLE RIVOLUZIONI DETTATE DAL PUMS

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