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Carbonext, prosegue la battaglia dei comitati. Il Tar del Lazio prende tempo

Sollevato il dubbio su quale sia la Sezione del Tribunale che dovrà giudicare il caso: udienza rinviata. I comitati: «Torniamo a casa soddisfatti. Avanti con le raccolte fondi per sostenere la causa. Chiederemo incontro al ministro Costa»

Ieri si è svolta a Roma la prima udienza del ricorso avanzato tre anni fa dai comitati “no Carbonext” al Tar del Lazio contro la delibera della Regione che ha autorizzato il progetto nel cementificio “Buzzi Unicem” di Vernasca; ma anche nei confronti del "Decreto Clini", l'atto normativo sulla base del quale è stato possibile per l’azienda presentare il progetto “Carbonext” in Valdarda. «Dalla presidente della Prima Sezione Quater del Tribunale amministrativo Comitati Buzzi Unicem Tar Roma-2regionale è stato avanzato il dubbio di non essere competente a decidere sulle materie sollevate nel ricorso – spiegano gli attivisti dei comitati Marcello Trabucchi, Angelo Negri e Mario Menta. Ha deciso di inviare la procedura al Presidente del Tar Lazio che indicherà quale sia la sezione che dovrà giudicare nel merito la vicenda».

Tutti e tre gli attivisti si sono recati a Roma con gli avvocati Federico Gualandi e Franceca Minotti, «in rappresentanza simbolica di tutti e centottanta cittadini residenti e proprietari di beni immobili in Alta Valdarda che, nel 2016, avevano firmato contro una scelta sbagliata per lo sviluppo futuro del nostro territorio» - dicono. Al “tavolo” della controparte c’era la Regione, di fatto l’ente contro il quale è stato presentato ricorso, oltre al Ministero dell’Ambiente e i legali di Buzzi Unicem.

«Torniamo a casa soddisfatti»

«Tra le varie probabilità c’erano quelle di discutere già oggi e quella di indirizzarci ad un altro Tar, ad esempio quello di Bologna. Invece non è andata poi così male: l’udienza è stata rimandata ed è stato sollevato soltanto il dubbio su quella che sarà la Sezione che dovrà occuparsene. Questo vuol dire che “come base” restiamo a Roma». Spiega Trabucchi: «Tra i centocinquanta casi al “vaglio” oggi del Tribunale, al nostro è stata dato più risalto in quanto è raro chiamare in causa il decreto “Clini”. L’esito della giornata di oggi ci fa capire che facciamo bene ad andare contro al decreto Ministeriale in quanto, anche il Tribunale, ha preso i suoi tempi per valutare con accuratezza le competenze per procedere». Sarà a questo punto, dopo che il presidente del Tar avrà individuato la Sezione che dovrà giudicare il ricorso, che i comitati “Aria Pulita in Val d’Arda”, “Basta Nocività in Val d’Arda”, “Cittadini per l’Ambiente Rurale” e Legambiente - Circolo di Piacenza, verranno convocati per la nuova udienza.

«Avanti con le raccolte fondi per sostenere la nostra causa. Chiederemo incontro al ministro Costa»

Nel frattempo – garantiscono - «continuiamo a resistere e combattere, sempre presenti sul territorio con le raccolte fondi per sostenere le spese dei legali buzzi unicem-3attuali e future: qualora la causa venga vinta da noi la controparte potrebbe ricorrere in Consiglio di Stato (l’organo con il massimo grado di giudizio nda). Lo stesso faremo noi nel caso dovessimo perdere il ricorso. E in quest’ultima ipotesi il Giudice potrebbe decidere anche di attribuire a noi le spese legali della controparte». E un altro obiettivo sarebbe quello di «incontrare il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, già dettosi contrario all’incenerimento di Css (combustibile solido secondario nda), con la speranza che le forze di Governo riescano a “superare” il decreto Clini politicamente, prima che venga impugnato da un Tar».

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