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Don Guido Balzarini ha festeggiato il 65esimo di sacerdozio con la tradizionale messa al monte Crociglia

La celebrazione all’altare dell’arcangelo san Raffaele il cui sguardo unisce l’Emilia Romagna con la Liguria. In vetta sindaci, amministratori del territorio e tanti fedeli escursionisti

Domenica 11 agosto per la 63esima volta si è rinnovata la celebrazione della Santa Messa in vetta al monte Crociglia (mt 1578), in Valdaveto (nel comune di Ferriere), dove ancora una volta in tanti si sono riuniti ai piedi dell’arcangelo san Raffaele e dove l’instancabile don Guido Balzarini – al 65esimo di sacerdozio, nel lontano 1957 parroco di Torrio e da allora fedele sostenitore di questa celebrazione da lui fortemente voluta - ha celebrato la funzione sull’altare in pietra con il monogramma della pace circondato di rami di ulivo (1999), con il consueto entusiasmo e fiducia. Ha ricordato che tutte le cose sono opera di Dio, affidate all’uomo che dovrebbe esserne custode, esortando le Regioni confinanti, Emilia Romagna e Liguria, a lavorare insieme per mantenere questo territorio che ha sempre più bisogno di aiuto, e ad avere fede nell’arcangelo San Raffaele, patrono dei viandanti, dei giovani che si fidanzano, degli sposi, degli educatori e dei farmacisti. Il suo nome ebraico vuol dire "medicina di Dio” custode dell’intelligenza e della conoscenza, dispensatore di guarigione e sapere, di energia risanante a chi ne fa richiesta invocandolo. 

Nel corso della celebrazione, accompagnata da brani liturgici del coro della parrocchia di Torrio, sono stati ricordati i morti di tutte le guerre e della montagna. Il vice presidente del Cai di Piacenza Lucio Calderone e il consigliere Claudio Faimali, hanno deposto una corona di alloro ai piedi delle lapidi che sul basamento della stele dell’ Arcangelo fanno memoria dei nove scalatori del CAI di Piacenza deceduti a Pizzo Palù (29 giugno 1957), dei sette giovani della parrocchia di N.S. di Lourdes (Piacenza) periti sul Brentei il 17 luglio 1991, a queste si è aggiunta nei mesi scorsi, la targa a ricordo di Antonino Ballotta, ideatore della Festa di Primavera al Rifugio Gaep e che dal 1982 (per vent’anni) ha guidato il sodalizio. 

La “festa” è proseguita nella sottostante radura dove il gruppo dei volontari di Torrio ha allestito il posto ristoro: nel menu l’Asado alla ligure, la tradizionale carne di Santo Stefano cotta a fuoco lento, tant’è che l’esposizione al calore delle braci era iniziata otto – nove ore prima del mezzogiorno.

A testimoniare il rinnovato successo della manifestazione, la presenza di numerose autorità tra le quali il sindaco di Ferriere Giovanni Malchiodi, Sabina Pareti in rappresentanza del sindaco di Santo Stefano d’Aveto con l’ex primo cittadino Maria Antonietta Cella, il vice sindaco di Farini Giorgio Delmolino, Sergio Pecorara in rappresentanza del sindaco di Piacenza, Roberto Pasquali sindaco di Bobbio con l’assessore Celestino Bergamini, il vice sindaco di Coli Daniele Rossi, l’avvocato Corrado Sforza Fogliani, presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza, Giuseppe Barattini, presidente del Consorzio Torrio 2000, tanti amici di questa tradizionale festosa cerimonia in vetta.

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