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Dopo il collaudo della diga di Mignano si guarda al futuro. Bonaccini: «Traversa di Mirafiori opera strategica»

L'annuncio durante il convegno che si è svolto presso la diga di Mignano, in occasione della conclusione dei lavori di modifica e collaudo che consentiranno all’invaso di stoccare  1 milioni e mezzo di m 3 in più

«Il nuovo piano regionale di tutela delle acque guarda al futuro; dobbiamo fare in modo di conciliare uso idrico ed irriguo. E per la traversa di Mirafiori, opera strategica per il settore agro-alimentare piacentino, ci sono le risorse per 8,75 milioni di Euro». Lo ha evidenziato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel suo intervento al convegno che si è svolto presso la diga di Mignano, in occasione della conclusione dei lavori di modifica e collaudo che consentiranno all’invaso di stoccare  1 milioni e mezzo di m 3 in più.

La positiva conclusione della procedura di collaudo della diga, che ha avuto l’ok da parte di tutti gli enti competenti, Regione compresa, giunge dopo 17 anni di lavori di adeguamento e ristrutturazione che hanno consentito il recupero della piena funzionalità dell’invaso, superando le limitazioni che, per motivi di sicurezza, ne avevano ridotto fino a 10 metri la soglia di sfioro. Dopo l’intervento la capacità della diga è passata da 10,25 a 11,8 milioni di metri cubi; 1,5 milioni in più di acqua ad uso irriguo e idropotabile, per soddisfare le esigenze di una popolazione di circa 35.000 abitanti. I lavori di adeguamento si sono svolti in due fasi, a partire dal 1996 e si sono conclusi nel 2013. All’incontro, iniziato con il classico taglio del nastro, erano presenti anche il presidente del locale Consorzio di bonifica che ha eseguito i lavori di ristrutturazione e adeguamento dell’opera Fausto Zermani, il prefetto di Piacenza, Maurizio Falco, il sindaco di Vernasca, Giuseppe Sidoli, il dirigente del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Vincenzo Chieppa e il consigliere del Comitato italiano per le grandi dighe, Ezio Baldovin.

«Oggi-ha sottolineato Fausto Zermani presidente del locale Consorzio di Bonifica - è un giorno di valore; queste opere vanno festeggiate perché vanno verso il futuro, con la possibilità di nuovi utilizzi, compresi quelli ludici, con un parco acquatico». «Con il nuovo Piano di tutela delle acque - ha chiarito Bonaccini – intendiamo prevenire i conflitti tra i diversi usi della risorsa idrica definendo gli obiettivi e le azioni da mettere in campo, ascoltando tutti i portatori di interesse presenti nei territori. Si basa su tre pilastri fondamentali: riuso dell’acqua, risparmio idrico ed efficienza della rete, stoccaggio. Con la Legge di bilancio 2018 il precedente Governo aveva previsto un fondo di 250 milioni, 50 milioni all’anno fino al 2022, per un Piano straordinario di interventi urgenti riguardanti gli invasi multi-obiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili. Gli interventi saranno realizzati dai concessionari delle derivazioni o dai gestori delle opere attraverso apposite convenzioni con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.  Al primo posto del nostro Piano, come intervento prioritario e irrinunciabile che ha rivendicato le realizzazioni sul territorio piacentino, sia per il centro paraolimpico di Villanova come le opere dopo l’alluvione, è inserita la Traversa di Mirafiori, un’opera di stoccaggio dell’acqua richiesta dal mondo agricolo, un intervento da 8,75 milioni di euro strategico per il settore agro-alimentare provinciale piacentino, al servizio di un territorio di circa 12 mila ettari. Quella di Mignano - ha concluso Bonaccini- è la prima delle 15 “grandi dighe” dell’Emilia-Romagna ad aver ottenuto il via libera al piano di emergenza dopo l’entrata in vigore delle nuove norme nazionali. L’auspicio è che il Governo in carica (ha lamentato il ritardo del Ministro Toninelli nel rispondere alle sue sollecitazioni), confermi tutti gli impegni presi con la Regione Emilia- Romagna, programmi frutto di un costante confronto con il territorio teso a definire in modo concordato le priorità e la programmazione degli interventi».

La diga di Mignano guarda al futuro ©Leonardo Trespidi/ilPiacenza

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