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Giovedì, 18 Aprile 2024
Attualità Fiorenzuola d'Arda / Corso Giuseppe Garibaldi

«Ecco cosa fa "Fiorenzuola oltre i confini"». Il racconto di Alessandro, volontario quasi per caso

Molto attiva a Fiorenzuola, è una Associazione che opera nel campo della cooperazione e della solidarietà internazionale con progetti ed interventi umanitari. I giornalisti in erba del "Mattei's Blog" hanno intervistato uno dei tanti volontari

Fiorenzuola Oltre i Confini è una Associazione di volontariato che opera nel campo della cooperazione e della solidarietà internazionale con progetti ed interventi umanitari soprattutto in campo sociale. Particolare attenzione verso i soggetti più deboli, ovvero bambini e anziani, Fiorenzuola oltre i Confini, si propone di aiutare tutte quelle persone, di diversa nazionalità, che all’interno del territorio nazionale chiedono aiuto per le difficoltà incontrate a causa del loro stato di immigrati. Parole d’ordine del Foic sono solidarietà e impegno. Per conoscere meglio quest’Associazione la redazione del blog dell'Istituto Superiore "Enrico Mattei", ha intervistato un volontario, Alessandro Ghisleri, 23 anni, studente all’Università di Bologna. Ragazzo solare e simpatico che ha risposto e tutte le nostre domande.

Alessandro Ghisleri-2Alessandro, cosa studi?

Geografia e Geologia dei processi territoriali.

Impegnativo… (Alessandro risponde con un’alzata di spalle e sorride) Cosa ti ha spinto a diventare un volontario?

Intanto, la curiosità. Mi sono presentato qui al Foic e ho subito sentito una sintonia con le finalità del progetto di solidarietà di Fiorenzuola Oltre i Confini. L’ambiente qui è familiare, di condivisione. Inoltre, conoscevo Luigi Danesi, il direttore di sempre, (Alessandro si rivolge in modo scherzoso all’ex presidente, come a volersi burlare bonariamente di lui. Da diversi anni a dirigere il Foic è Simona Solvi, che avevamo incontrato in un’altra occasione, sempre organizzata dallo Svep. ndr).

No, all’inizio sono stato affiancato da una tutor, Silvia Carbonari, anche lei una volontaria.

Quanto tempo occupi a questa attività?

Diciamo che in linea di massima la mattina, ma se gli obblighi universitari non mi impegnano vengo volentieri anche in altri orari. Il sabato mattina è possibile trovare Karan e Asmara.

Altri volontari?

Sì, sono anche loro volontari. Ci sono tre ragazzi stranieri, studenti-lavoratori, residenti in Italia da almeno un decennio e aiutano il Foic da diversi d'anni: chi due annualità, chi da un lustro, non ricordo con precisione.

Ci racconti qualche fatto particolare che ti è accaduto?

Spesso, quando sono al bar, incontro diverse persone straniere che ho avuto modo di conoscere in qualità di volontario: mi riconoscono e mi offrono la colazione. Questo dimostra la riconoscenza che hanno nei miei confronti e mi rende molto orgoglioso e gratificato per l'attività che sto svolgendo come volontario.

Nello specifico di cosa vi occupate?

Oltre che essere una presenza come dire, psicologica, ci occupiamo di compilare pratiche amministrative: permessi di soggiorno, rinnovi degli stessi, cittadinanza e un tempo ci occupavamo anche dei ricongiungimenti familiari, ma quello è un iter burocratico un poco più complicato.

Qual è, tra i numerosi eventi che organizzate, quello che ti colpisce di più?

Sicuramente la Festa Multietnica nel mese di settembre. Una festa che valorizza le numerose culture straniere presenti nel nostro territorio: si tratta di un evento molto sentito a Fiorenzuola, che risponde in modo positivo a questa festa: i numeri delle presenze sono sempre molto elevate.

Da dove provengono i cittadini stranieri che frequentano la vostra associazione?

Parto da una premessa: i cittadini stranieri che riceviamo al Foic non sono migranti illegali. Anzi, il 90-95 per cento di loro ha un lavoro: operai, agricoltori, altri ancora aprono ristoranti tipici dei loro paesi d'origine. Inoltre, gli stranieri che possiedono la cittadinanza e che vivono in Italia da più anni fanno da mediatori a quelli da poco arrivati e in difficoltà con la lingua. Nel nostro comune, i cittadini extracomunitari a cui dedichiamo la nostra attenzione nella nostra associazione provengono da qualsiasi paese del mondo: sono presenti grandi quantità di individui provenienti da paesi dell'Africa Subsahariana, quali Burkina Faso, Senegal e Costa d'Avorio, dell'Africa del Nord, come Marocco, Algeria, Egitto, Tunisia. Altri stranieri provengono dall'Est Europa (Ucraina, Moldavia, Albania), dall'Oriente (India, Sri Lanka e Filippine) e anche dal Sud America (Ecuador, Perù, Cuba, Colombia, Brasile). Insomma, è un bel crogiolo.

Secondo te, perché gli stranieri scelgono proprio Fiorenzuola?

Fondamentalmente per ricongiungersi con i loro familiari, arrivati qui in passato. Poi, va detto che la nostra è una cittadina abbastanza sviluppata nel settore secondario e terziario, quindi si mostra come una sorta di “terra promessa” per la ricerca del lavoro.

Ti piace aiutare le persone?

Sì, molto.

Cosa vorresti fare dopo la laurea?

Mi piacerebbe aprirmi una start-up finalizzata proprio sullo studio del territorio. 

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