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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Gabanelli in Cattolica: «I giornalisti non devono stare davanti al pc a rimaneggiare le notizie altrui»

Più che una lezione accademica, qualche buon consiglio su come affrontare il proprio avvenire lavorativo. Si è presentata così la giornalista e conduttrice televisiva Milena Gabanelli agli allievi della Facoltà di Economia e Giurisprudenza della Cattolica di Piacenza

Precisa, puntuale, garbata, ironica, consapevole di trovarsi davanti a tanti giovani venuti per ascoltare, più che una lezione accademica, qualche buon consiglio su come affrontare il proprio avvenire lavorativo. Si è presentata così la giornalista e conduttrice televisiva Milena Gabanelli agli allievi della Facoltà di Economia e Giurisprudenza riuniti presso l’Aula Gasparini dell’Università Cattolica di Piacenza, per “tutto campus” il ciclo di incontri promosso dall'Ufficio Comunicazione dell'Università Cattolica di Piacenza Milena Gabanelli, volto noto della televisione italiana, autrice e conduttrice di popolarissime trasmissioni di carattere economico, ma che trattano sempre in modo approfondito e senza “filtri” anche argomenti legati alla salute, alla giustizia, alle inefficienze dei servizi pubblici e a questioni legate al crimine organizzato come eco-mafia o le ingerenze di servizi segreti, attualmente collabora con la La7 e con il Corriere della Sera:  Dataroom è la rubrica di data journalism con la Gabanelli spiega i fatti con l'ausilio di dati e nuove tecnologie. 

Presentata dalla Preside prof. Annamaria Fellegara che ha ricordato, parafrasando il logo dell’incontro” ripartire dall’eccellenza”, gli sforzi compiuti dalla comunità accademica locale per assicurare agli studenti insegnamenti di elevato livello pur in una città di provincia non lontana da una grande città come Milano, la Gabanelli ha subito precisato, a proposito delle aziende italiane, “che va avanti chi ha saputo innovare, coniugando tecnologia e ricerca, perché chi non si muove rimane indietro.

Se sperate di avere da me una lezione di economia, vi sbagliate; mi limiterò a parlare di quello che so, partendo dal mio osservatorio piuttosto trasversale, provando a trovare un filo comune tra il mio mestiere ed altri contesti lavorativi. Per ripartire in tutti gli ambiti è necessario incominciare dalla base; si comincia da piccoli e poi si prosegue, ognuno nel proprio ambito di responsabilità. Ed è comunque necessaria competenza, coniugando tradizione ed innovazione”. Ed a proposito ha citato l’esempio di una calzoleria artigiana bolognese “bravissimi a fare scarpe su misura, ma che non ha mai voluto dotarsi di bancomat”.

Ed al contrario ha citato il caso di un imprenditore pugliese che, con molta ironia verso il mondo della finanza (per avere credito serve capacità, non nomi altisonanti)  ha saputo aprire locali di grande successo. In tutti i settori è necessaria la competenza. A Milano aprono a chiudono ogni sei mesi ristoranti ; prima o poi scoppierà la “bolla del cibo”.  “Io sono stata libera professionista per tanti anni; ho investito su me stessa. Certo in Rai non lavori se non hai l’aggancio, ma poi devi dimostrare di valere proponendo un prodotto valido; non avevo contatti politici, non una famiglia influente, ho fatto le cose che mi piacciono portando sempre avanti le mie idee. Certo bisogna reperire argomenti diversi; basta parlare sempre dei campi Rom e dei migranti! Bisogna cercare gabanelliunicatt-2dentro di sé cosa piace di più e poi seguire la propria strada: questo è valido per tutti i mestieri. Ed anche gli insegnanti e la scuola fin dalle elementari, devono aiutare a sviluppare questo percorso dentro di sé”.

Insomma investire nella “passione del singolo, è investire nel proprio futuro, altrimenti si cerca solo lo stipendio e ci si trascina verso la pensione in una “non vita”; ciò che si fa deve gratificare, dare un senso al proprio transito”. Sulla politica ha chiarito che “per fare ripartire il Paese, è fondamentale che i cittadini approfondiscano maggiormente, e a tutti i livelli, le competenze e le responsabilità dei soggetti che vanno ad occupare le posizioni chiave in ottica decisionale.

Quando si sceglie il soggetto a cui affidare le chiavi di casa, è bene informarsi su chi è, cosa ha fatto prima. Questa cosa non viene fatta, spesso basta che qualcuno parli bene, racconti belle cose e ci si crede, dopodiché però i risultati sono questi. Abbiamo capito che le parole non bastano più”. E sulla “fuga dei cervelli” ha sostenuto che "in Italia c’è la pessima abitudine di non leggere nemmeno i curriculum che vengono inviati, mentre all’estero lo si fa e si risponde. Qui ci sono stipendi troppo bassi e difficoltà di fare carriera”.  La Gabanelli ha ricordato che anche la figlia lavora all’estero ed ha detto che “l’economia riparte quando ci sono investimenti pubblici, in una Europa senza frontiere”. Bene la “via della seta” perché i cinesi possono permettersi politiche espansive e strategie a lungo termine, “ma senza che diventino proprietari in casa di altri”.

La popolare giornalista ha pure affermato che “i giornalisti non devono rimanere sempre davanti al computer a rimaneggiare le notizie che hanno scritto altri, ma cercarsele. Io cerco di costruire una informazione documentata e che vada un po’ più in là dell’ovvio e del banale”. E sulle fake news ha detto che “si combattono con le notizie vere; va pure ricreato un rapporto di fiducia con i lettori, sempre più alla ricerca di notizie che confermino convinzioni già radicate in precedenza; invece è necessario un confronto per capire chi è più documentato e senza seguire schieramenti ideologici”.

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