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La prima edizione del premio di narrativa "il cibo nella letteratura"

«Perché mangiare significa molto più che calmare la fame»Domenica 2 Giugno 2019 alle ore 16:00 presso la sede del CRT FITeL del Ducato in località Caselle Caminata n. 415 a Fiorenzuola d'Arda (PC) si è tenuta la premiazione del I° concorso di narrativa “il cibo nella letteratura”.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

Convinti che il cibo è parte integrante della vita dell’uomo, così come lo è la letteratura e il loro intrecciarsi è una conseguenza naturale del loro stesso essere, il CRT FITeL del Ducato e il CRAL il Pellicano della AUSL di Piacenza hanno organizzato con il sostegno di FITeL Emilia Romagna e il patrocinio del Comune di Fiorenzuola d’Arda, la I^ edizione del premio di narrativa “il cibo nella letteratura”. Il gusto ci ha reso gli uomini e le donne che siamo perché è il gusto che possiede la chiave della nostra salute perché il gusto è come l’amore non possiamo farne a meno. Il cibo è anche una componente fondamentale di quella che generalmente chiamiamo letteratura, ma che potremmo ancor più genericamente definire la Storia dell’uomo, il cibo è ovunque e si colloca fuori da ogni luogo e da ogni tempo, pur essendo una salda presenza al loro interno. In tutte le letterature di ogni Paese, civiltà ed epoca troviamo riferimenti al cibo e alla nobile arte del cucinare; a ricette e piatti, reali o inventati; ai molti simboli di cui il cibo nel tempo si è fatto portatore e ai significati più o meno nascosti che sa conservare. Il cibo nella letteratura ci accompagna in paesaggi familiari, che sono il luogo della memoria e del ricordo del passato. A volte è sufficiente un odore nell’aria perché riaffiorino volti e immagini che credevamo essere andate perdute per sempre, ma che sono rimaste impresse dentro di noi, può bastare una fetta di ciambella e un bicchiere di vino per far affiorare in noi qualcosa di straordinario. Il cibo si fa portatore di genuinità e di vita, autentica come può esserlo la vita nei campi, fatta di lavoro, onestà, sudore, condivisione e gioia per le piccole cose. La tavola è anche un luogo di rivelazioni, poiché oltre alla condivisione del pasto gli uomini attorno ad essa condividono momenti felici, gioiosi, angosce e inquietudini. La giuria, selezionata dai promotori, ha premiato Andrea Vitali, un’autore comasco (nato a Bellano nel 1956), medico di professione, che ha coltivato da sempre la passione per la scrittura esordendo nel 1989 con il romanzo "Il procuratore”, ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti, costantemente presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra gli altri, il premio "Bancarella" nel 2006, il premio "Ernest Hemingway" nel 2008, anno in cui gli è stato conferito il anche il premio letterario "Boccaccio". Nel 2009 vince il premio "Campiello" per la sezione giuria dei letterati, nello stesso anno è stato anche finalista del premio Strega e nel 2011 si aggiudica il premio internazionale di letteratura "Alda Merini" (premio dei lettori). Nella motiviziane del riconoscimento letta dal vicesindaco di Fiorenzuola d’Arda, Paola Pizzelli si dice: «Nei suoi romanzi, Andrea Vitali, ha saputo utilizzare il cibo come una componente per descrivere le sue storie e in modo più generico la storia dell’uomo. Il cibo e le tradizioni della sua terra si collocano fuori da ogni luogo e da ogni tempo, pur essendo una salda presenza al loro interno. Il medico scrittore di Bellano, è un autore che si caratterizza dai toni leggeri, che scrive di una umanità che popola ed anima le trame dei suoi libri ma che sa abbandonare le sicurezze narrative, che lo hanno fatto conoscere ad un vasto pubblico, per misurarsi con qualcosa di nuovo.» Il concorso ha anche assegnato un premio indicato dai produttori agroalimentari del territorio piacentino, che hanno indicato in Giorgio Lambri e Fabio Fornari il loro riconoscimento. Giorgio Lambri, è impegnato nel quotidiano lavoro di cronaca nel giornale di Piacenza “Libertà”, ma è anche un competente gourmet e ricercatore non occasionale ed attento al buon cibo. Fabio Fornari, già primario di gastroenterologia a Piacenza, ed attivamente impegnato nella prevenzione attraverso l’educazione ad un’alimentazione completa ed equilibrata. Nella menzione letta dall’assessore alla cultura del Comune di Fiorenzuola d’Arda, Massimiliano Morganti si dice: «A Giorgio Lambri e Fabio Fornari è assegnato il premio indicato dai produttori agroalimentari del territorio piacentino per l’impegno profuso nell’attiva giornalistica, di scrittori e di medicina (per il dott. Fornari). I due hanno scritto “Semplicemente buono è di Piacenza”, un libro che ha lo scopo di mettere in evidenza gli elementi di salubrità, e creare un brand riconoscibile per l’intero territorio piacentino, dove non mancano i tesori enogastronomici.» I premi sono stati realizzati in ceramica dall’artista Previtali che ha voluto essere presente all’evento per consegnare i premi agli autori.

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