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Attualità Pontenure

«I fondi non ancora erogati vengano subito rimessi nella disponibilità dei servizi sociali»

L’associazione culturale “Il Sogno” attraverso il consigliere Enzo Dotti della lista civica “Un sogno in comune” ha sottoposto alla giunta comunale di Pontenure la proposta

Considerato il momento difficile che anche i pontenuresi stanno vivendo e considerato che i 34.500 euro stanziati dal Governo per il nostro paese probabilmente potranno soddisfare solo in parte le esigenze dei cittadini, l’associazione culturale “Il Sogno” attraverso il consigliere Enzo Dotti della lista civica “Un sogno in comune” ha sottoposto alla giunta comunale di Pontenure la seguente proposta: «Poiché riteniamo che gli sforzi dei singoli individui, per quanto generosi, non siano sufficienti a fronteggiare la grave e gravosa situazione che ci troviamo a vivere, crediamo che le associazioni e istituzioni del nostro territorio che abbiano ricevuto contributi comunali per progetti che per causa di forza maggiore non potranno realizzarsi, dovrebbero restituire una parte della somma a loro concessa, almeno la metà di essa. Nello specifico chiediamo che i fondi non ancora erogati vengano subito rimessi nella disponibilità dei servizi sociali, in modo che possano immediatamente andarsi a sommare al denaro già destinato al nostro comune (34.500 euro). Nel caso, invece, questi importi fossero già stati interamente erogati, chiediamo alle associazioni e istituzioni che ne avessero beneficiato di farsi avanti e, con un "bel gesto" - che noi riteniamo doveroso - rimetterli nella disponibilità dell'amministrazione affinché vadano ad incrementare la cifra sopramenzionata, che potrà essere erogata direttamente ai cittadini sottoforma di buoni alimentari. L’unica eccezione che riteniamo doveroso prendere in considerazione è il caso in cui questa operazione dovesse compromettere uno o più posti di lavoro. Ci siamo permessi di avanzare questa proposta perché crediamo che in questo momento la priorità sia, senza se e senza ma, offrire sostegno alla fascia più debole della popolazione che si trova nell’urgenza economica di sopperire alle più impellenti necessità».

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