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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il Covid-19 e il Conven-19 protagonisti della mostra “Antonino d’oro e dintorni”

Puntuale come da 22 anni Carlo Mistraletti Della Lucia affianca le celebrazioni organizzate per la festività del Santo Patrono della diocesi e della nostra città, con la mostra fotografica “Antonino d’oro e dintorni”. Questa edizione ha l’etichetta “Virus 2019-2020” e il sottotitolo “Virgo Clemens” a significare come la tutela della vita (nascente e calante), può avvenire con metodi naturali e per influssi celesti. La rassegna rimane allestita nel chiostro della Basilica di sant’Antonino fino a mercoledì otto luglio, ed è visitabile dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.

La mostra attraverso pannelli dedicati, ripercorre e documenta temi della cronaca cittadina ed eventi promossi dall’eclettico medico divenuto fotoreporter honoris causa, che nei ritratti esprime il meglio dei suoi scatti fotografici. Un grande pannello ricorda l’edizione 2015 dello “Sbarco in Lombardia”, l’incisiva manifestazione che ogni anno evidenzia la necessità di mettere in atto azioni che possano disinquinare e rinaturalizzare le acque del Po. Il grande fiume deve essere simbolo di salute e vitalità e non di inquinamento e morte nella val Padana.

Pannelli artistici propongono l’immagine di Santa Giustina che con un soffio può  far svanire la sindrome Covid-19. Classica e storica è la serie di Hiero Fanie di Camillian Demetrescu che rappresentano i valori sacri e perenni nella tradizione spirituale e incarnata di un popolo. Foto testi evidenziano la nota vicenda dei dipinti di Cristian Pastorelli che nel chiostro di Santa Maria di Campagna raffiguravano volti storici e noti alla comunità francescana e ai piacentini che frequentano il convento. ”I murales – scrivono Mistral e Pasteur - dopo meno di due anni di apprezzamento, sono stati cancellati da misteriose pressioni burocratiche. Aboliti il 19 febbraio 2019 (con un golpe?);  qualcuno ha rischiato una sincope leggendo la notizia. Nè la vigilante e determinata estetica sgarbiana, nè la potenza conservativa sforzesca, né l’occhio clinico popolare e fraterno, hanno potuto  salvare l’opera stupenda dell’artista ...”.

Un bell’ingrandimento fotografico ricorda l’opera originale di Pastorelli (cancellata, ma ricreata) con la visita di Papa Giovanni Paolo II a Piacenza nel 1988. Sono riconoscibili nel quadro, l’allora sindaco Tansini, e ben cinque “Antonini d’oro”: il cardinale Casaroli, il vescovo Mazza, padre Ballati, il prof. Arisi e l’avv. Sforza Fogliani.

“Ma nulla è perduto, si può rifare” è il messaggio in mostra e, in effetti, qualcosa già si è mosso: Pastorelli ha ripetuto il quadro in formato cm. 120 x 120 che, appoggiato ad una parete, è tornato a far bella mostra nello stesso chiostro.

Spulciando i messaggi lasciati sul registro visitatori della Mostra, si trovano incisivi elogi e attestazioni di gradimento riferiti allo stile, allo spirito e al complesso dell’allestimento.

In una delle immagini: Carlo Mistraletti della Lucia e Cristian Pastorelli

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