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Il dialetto è intramontabile: lo spettacolo sul sagrato di Santa Maria di Campagna regala emozioni

L’evento pordenoniano dedicato al dialetto piacentino regala ad un pubblico straripante emozioni, risate e divertimento. Domani sera un nuovo spettacolo in dialetto

Atti unici, scenette e intramontabili poesie di Valente Faustini e di Egidio Carella. Si è consumata così, sul sagrato della basilica di S. Maria di Campagna, la serata dedicata al dialetto piacentino organizzata dalla Banca di Piacenza e dalla Famiglia Piasinteina, nell’ambito delle iniziative collaterali alla “Salita al Pordenone”. Intitolato come la celebre canzone di Gianni Levoni, T’al digh in piasintein, lo spettacolo – introdotto dal razdur della Famiglia Piasinteina, Danilo Anelli, e interpretato dalla Compagnia teatrale dello stesso sodalizio – ha regalato al numerosissimo pubblico presente (più di 250 persone) momenti di autentico divertimento, ma anche emozionanti ricordi degli anni passati, come quando sul palcoscenico allestito davanti all’austera facciata della basilica, sono saliti Nice Fariselli e Pietro Rebecchi, apprezzati interpreti del racconto “La batusa e il siur Valente”. Divertimento e risate con il brillante atto unico “Al scappüzzòn”, scritto da Luigi Pastorelli, tornato successivamente in scena insieme a Mirella Girometti con “La bancheina di suspir”, ma anche con Paola Tramelli, Bruno Tramelli e Rossana Civardi protagonisti della scenetta “La metamorfosi”, scritta da Sergio Rocchetti. Un’intensa poesia del 1942 di Egidio Carella, intitolata “Al timpuräl in muntagna” letta da Ettore Cravedi, una scenetta mutuata da uno sketch di Giorgio Gaber intitolata “Gh’è pär e pär” e interpretata da Pietro Rebecchi e Cesare Ometti, e la brillante poesia “Al biccer piin”, scritta e declamata da Paolo Foanna. Un bel ricordo dell’indimenticato Cecco Boni, con “Agenzia A”, ma anche di don Luigi Bearesi grazie alla poesia “I quattar gatt”, letta a più voci. Chiusura collettiva, con tutti gli attori della Compagnia teatrale della Famiglia Piasinteina sul palco, con “La me sigulleina”, intramontabile lirica scritta da Egidio Carella accolta dal pubblico con un lungo e caloroso applauso. Domani sera, sempre nell’ambito delle iniziative pordenoniane, un nuovo evento ancora dedicato al dialetto piacentino. Sul sagrato di S. Maria di Campagna (ore 21), la compagnia I des mat della Scuola di dialetto “Luigi Paraboschi” porterà in scena uno spettacolo dal titolo “Vurumas bein”, con poesie, letture e scenette in vernacolo.  

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