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Il modello “Parma 2020” studiato anche da Piacenza

A Palazzo Farnese l’incontro tra il sindaco Patrizia Barbieri, l’assessore alla Cultura di Parma Michele Guerra, l’imprenditore Alessandro Chiesi e le categorie economiche piacentine

Le potenzialità eccezionali che ha Piacenza, tanto dal punto di vista culturale quanto da quello dello sviluppo economico, possono dare importanti risultati solo facendo sinergia tra le realtà virtuose, istituzionali e non, attive sul territorio. Nel corso di un incontro a Palazzo Farense, cui hanno preso parte il sindaco Patrizia Barbieri, l’assessore a Cultura e turismo, Jonathan Papamarenghi, l’assessore alla Cultura del Comune di Parma, Michele Guerra, il presidente dell’associazione “Parma! Io ci sto”, Alessandro Chiesi e i rappresentanti delle varie associazioni di categoria piacentine oltre che il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Massimo Toscani, si è voluto esporre l’esperienza virtuosa di Parma non per copiare - non ne abbiamo bisogno - ma proprio per capire come sia indispensabile una regia comune permanente che porti sì a Piacenza 2020 ma soprattutto che resti come realtà indispensabile per il rilancio e la crescita dei nostri territori.

Parole chiave sono condivisione di progetti strategici, collaborazione a 360 gradi ed apertura al confronto ed alla concertazione per più ampi progetti, e risultati, per la città. Scopo dell’incontro è stato infatti stabilire un percorso comune e condiviso per valorizzare non solo il grande patrimonio culturale del territorio, ma la città nella sua globalità secondo vari aspetti, in particolare quello economico: fondamentale sarà infatti anche il coinvolgimento massiccio delle università. E’ stato allora presentato da parte di Guerra e Chiesi, il significato dell’associazione “Parma! Ci sto”, sorta nel 2016 inizialmente dalla collaborazione di sole cinque realtà, che invece oggi conta ben 110 partner che condividono un progetto che coinvolge il territorio e le sue imprese per creare iniziative di eccellenza e di valorizzazione della città. Anzitutto, hanno condiviso in tutta la sala, si giunga ad un brand Piacenza autorevole e forte, per poi operare sfruttandone il richiamo.

Nel clima costruttivo emerso durante l’incontro il sindaco Barbieri e l’assessore alla Cultura Papamarenghi hanno sottolineato il ruolo di Piacenza, che sulla scia di quanto sta accadendo nel comparto emiliano ma secondo specificità proprie, deve essere il soggetto di una crescita complessiva, sia attraverso gli eventi che verranno organizzati sia nell’ambito dello sviluppo territoriale nel suo complesso; una crescita che deve andare oltre il 2020.

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