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«Il piano territoriale del parco fluviale del Trebbia è già avviato»

La risposta dell’Ente Parchi del Ducato al comitato “No al bitume, sì al parco del Trebbia”

In merito ad alcuni articoli comparsi sulla stampa locale di Piacenza, che denunciano una decennale paralisi per quanto concerne l’elaborazione e approvazione del Piano Territoriale del Parco (PTP) Fluviale Regionale del Trebbia, l’Ente Parchi del Ducato precisa quanto segue. «Il Parco Fluviale del Trebbia è stato istituito dalla Regione Emilia-Romagna nell’autunno del 2009 in forma di Consorzio obbligatorio tra Provincia di Piacenza e Comuni territorialmente interessati dall’Area Protetta. Già a dicembre 2011, nelle primissime fasi di avvio del Parco, la Regione ha approvato la legge di Riforma del Sistema Regionale delle Aree Protette  e dei siti della rete natura 2000, che ha di fatto rivoluzionato il sistema istituzionale e di governance di Parchi e Riserve, abolendo e mettendo il liquidazione i singoli Consorzi e istituendo i nuovi Enti di Gestione per i Parchi e la Biodiversità, cui compete la gestione di diversi Parchi e Riserve. Il Parco del Trebbia è entrato  a far parte della Macroarea Emilia Occidentale, insieme ad altri 4 Parchi e 4 Riserve Regionali di Parma e Piacenza. Gli organi di governo del nuovo Ente (Parchi del Ducato) si sono insediati nel Maggio 2012, trovandosi a gestire la delicata fase di liquidazione dei disciolti consorzi e di avvio ex novo della nuova gestione .

È facile quindi intuire che l’Ente Parchi del Ducato è da 6 anni, e non da 10, che si trova nelle condizioni di poter dare attuazione a quanto previsto dalla legge, anche in fatto di pianificazione territoriale. Il Piano Territoriale del Parco è uno strumento di fondamentale impatto strategico sull’orientamento delle politiche di sviluppo socio-economico e tutela ambientale di un’area ed è quindi necessario avviare intense e prolungate fasi di interlocuzione in primis con le amministrazioni locali territorialmente interessate dal Parco. L’Ente Parco ha già avviato l’iter di redazione del Piano Territoriale, incontrando le amministrazioni comunali del Parco del Trebbia (per ora Gossolengo, Rivergaro e Calendasco) per poter definire la “cornice” strategica e i macro-obiettivi a medio-lungo termine che il Piano dovrà delineare e che costituiranno il Documento Preliminare al Piano. Già in fase di redazione del Documento Preliminare, e non solo in Conferenza di Pianificazione (come prevede la legge) l’Ente ascolterà i portatori di interesse e le associazioni ambientaliste, al fine di presentare in Conferenza un documento già ampiamente discusso e partecipato. I comuni interessati dal Parco, singolarmente considerati e anche l’organo che li rappresenta collegialmente nell’Ente di Gestione dei Parchi (Comunità del Parco), sono il primo e insostituibile riferimento per arrivare alla predisposizione di un Piano Territoriale veramente condiviso a livello locale.

Quando sarà terminata la fase di redazione del Documento Preliminare e del Quadro Conoscitivo toccherà alla Provincia aprire la Conferenza di Pianificazione per  approvazione il Piano e che coinvolge a pieno titolo, è bene ricordarlo, la Regione, i comuni contermini e (ancora) le associazioni del mondo economico, sociale e di tutela ambientale. E’ interesse dell’Ente proseguire lo sforzo già iniziato, ponendo l’accento sulla massima concertazione e condivisione dei contenuti del Piano, anche attraverso il coinvolgimento attivo delle Associazioni Ambientaliste. Ricordiamo che, pur in assenza del Piano Territoriale, l’Ente Parchi ha saputo e voluto investire diversi milioni di euro in interventi e progetti caratterizzati da obiettivi di tutela, ripristino e riqualificazione ambientale e di valorizzazione del turismo sostenibile (Museo a Borgotrebbia, Percorsi pedonali nel Parco, Area Didattica La Rossia, Ciclovia del Trebbia, riqualificazione lungo Trebbia a Rivergaro, bonifica Ex Dromo a Gossolengo…)».

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