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“Il tempo lungo” di Andrea Canepari in prima nazionale a “Visioni dal mondo”

Il film, firmato dal regista piacentino Andrea Canepari, prende le mosse dal capolavoro di Bernardo Bertolucci “Novecento” ed è stato girato in provincia di Piacenza

"Il tempo lungo" è stato selezionato al Festival Internazionale Visioni dal Mondo, che si terrà a Milano dal 12 al 15 settembre: proiezione in prima nazionale sabato 14 settembre, alle 14.15, al Teatro Litta in Corso Magenta 24 (ingresso libero). Il film, firmato dal regista piacentino Andrea Canepari, prende le mosse dal capolavoro di Bernardo Bertolucci “Novecento” ed è stato girato in provincia di Piacenza, tra Gragnano, Caorso e Agazzano, soprattutto a Turro di Podenzano per gli interni, nonché a Busseto e dintorni. Protagonista è Demesio Lusardi, oggi novantenne, che nel 1967 interpretò Censo Dalcò nella trama del celebre film di Bertolucci; Demesio decide di invitare a cena quei grandi attori americani con cui quarant'anni prima aveva lavorato, in un ingenuo attestato di amicizia e affetto. Convoca così Robert De Niro, Gérard Depardieu, Dominique Sanda, Stefania Sandrelli e Donald Sutherland, aiutato da tre adolescenti in cerca di dati e ispirazione per un lavoro scolastico, un video su personaggi e fatti dei luoghi in cui abitano. Fiducioso, aspetta l'arrivo dei suoi ospiti: l'attesa e la beatitudine del tempo che passa hanno segnato – e continuano a farlo – la sua vita. La pellicola diventa così anche una celebrazione del territorio emiliano, un racconto del territorio di Piacenza e Parma. «Il Tempo Lungo è un omaggio a Bernardo Bertolucci e alla sua terra – sottolinea il regista Canepari – attraverso lo sguardo dei “paisani” e dei contadini di una volta, parte di un mondo agricolo che sta scomparendo per sempre. Questo film vuole anche essere un approfondimento del rapporto tra cinema e realtà sociale, politica e culturale: la storia di finzione nasce dalle parole di Demesio e dalla storia dei luoghi accuratamente fotografati da Prospero Cravedi, i cui scatti sul set di 'Novecento' sono un prezioso documento storico». Le parole del protagonista vengono catturate dalla finzione narrativa del documentario, in un gioco di rimandi continuo tra finzione e ricordo di un film che è stato a sua volta alta espressione di finzione popolare sociale e politica.

«Una delle peculiarità della pellicola, forse la più curiosa e coraggiosa, - aggiunge Canepari - è quella che il cast sia quasi completamente costituito da attori non professionisti. La cosa di per sè non costituisce una novità, originale invece è il fatto che gli attori non professionisti del film abbiano tutti preso parte a 'Novecento' come caratteristi e figuranti. Ne 'Il tempo lungo' si sono rimessi in gioco, restando se stessi davanti alla macchina da presa, miscelando ai ricordi sopite aspirazioni e realtà di oggi. Il cast intero poi si rivede nei tre ragazzini non professionisti che sono il loro alter ego, gli unici che 'recitano' coscienti di farlo. Una scommessa coraggiosa, crediamo vinta».

Il percorso narrativo nasce da un'idea di Simona Brambilla, Andrea Canepari, Gianni Cravedi, Tommaso Ferrari, Stefania Guardincerri condivisa con Marco Maccaferri, Mauro Mozzani, Matteo Prati. La produzione del film è firmata dalla piacentina Cravedi Produzione Immagine con la coproduzione di Filo di Paglia e Manicomics Teatro. Il film è stato realizzato con il sostegno di Regione Emilia Romagna e Camera di Commercio di Piacenza. La colonna sonora è stata curata da Umberto Petrin al pianoforte e Marco Domenichetti, piffero e flauti, che hanno registrato i loro contributi negli studi dell'Elfo di Tavernago con la supervisione di Paolo Stabellini e Alberto Callegari.

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