rotate-mobile
Attualità

Inceneritore, il comitato chiede un parere a Onida sull'ammissibilità del referendum consultivo

Il Comitato S.O.S.Ambiente – Piacenza capace di futuro, ha presentato il parere richiesto a Valerio Onida, presidente Emerito della Corte Costituzionale, in merito al rifiuto dei Garanti - e quindi dell'Amministrazione comunale - ad accogliere il quesito sull’ammissibilità di un referendum consultivo a livello comunale relativo all'impianto di incenerimento

Nella mattinata di martedì 24 settembre, il Comitato S.O.S.Ambiente – Piacenza capace di futuro, ha presentato il parere richiesto a Valerio Onida, presidente Emerito della Corte Costituzionale, in merito al rifiuto dei Garanti - e quindi dell'Amministrazione comunale - ad accogliere il quesito sull’ammissibilità di un referendum consultivo a livello comunale relativo all'impianto di incenerimento presentato dal comitato.

Il parere del professor Onida è stato molto complesso e articolato: ecco i passaggi fondamentali.

- Il quesito referendario non è stato considerato ammissibile dai garanti perché riguarda un argomento che oltre le competenze del sindaco di Piacenza: infatti, le autorizzazioni per il funzionamento dell’inceneritore riguardano diversi Enti locali e non solo il comune.

- La natura del referendum è di tipo consultivo, quindi non interferisce con i procedimenti amministrativi: si propone, infatti, di portare all’attenzione degli amministratori la volontà dei cittadini piacentini. L’intento è che il sindaco si faccia portavoce di tale volontà alle autorità competenti, facendo tutto il possibile per far sì che la volontà popolare venga rispettata.

- Gli argomenti su cui sono chiamati a pronunciarsi i cittadini non devono limitarsi ai casi nei quali il comune decide in piena autonomia: è appunto il caso della procedura AIA (AutorizzazIone Integrata Ambientale) di competenza regionale o statale, in cui il parere del comune è obbligatorio.

- Il sindaco, in quanto autorità sanitaria locale, è competente ad assumere ordinanze in merito alla salute pubblica e ad esprimere pareri di esclusiva competenza locale, incidendo sulle determinazioni di altri Enti.

- In sostanza, il referendum consultivo comunale deve riguardare esclusivamente i provvedimenti che il comune assume, anche se questi si inseriscono in un procedimento deliberativo più ampio con il coinvolgimento di altri Enti: sotto questo aspetto, il referendum a Piacenza deve ritenersi ammissibile.

- L’inammissibilità del referendum sull’inceneritore in quanto relativo a una materia nella quale sono coinvolti altri Enti risulta irragionevole, perché impedirebbe di fatto l’indizione di qualsiasi referendum consultivo: è infatti estremamente improbabile trovare una materia per decidere la quale il comune non abbia bisogno di pareri di altri Enti o soggetti. Lo scopo del referendum consultivo è quello di verificare l’opinione degli elettori su temi sui quali il comune ha competenze e quindi deve adottare determinazioni proprie, ma in ambito di processi decisionali più complessi che coinvolgono anche altri Enti e altre competenze. Impedire che ciò avvenga significherebbe svuotare l’istituto del referendum del suo significato, nonché adottare una interpretazione così restrittiva del Testo Unico degli Enti locali che potrebbe far sorgere qualche dubbio sulla sua costituzionalità.

Il quesito referendario proposto dal Comitato S.O.S.Ambiente – Piacenza capace di futuro è del tutto ammissibile, in quanto sulla base di una interpretazione ragionevole del testo unico degli enti locali, è volto a sondare l’opinione dei cittadini in ordine alle determinazioni che il comune è chiamato autonomamente ad assumere nell’ambito del procedimento di AIA e di VIA per la tutela degli interessi pubblici locali.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inceneritore, il comitato chiede un parere a Onida sull'ammissibilità del referendum consultivo

IlPiacenza è in caricamento