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«Iniziativa oscurantista. Di cannabis non è mai morto nessuno, è il proibizionismo che fa vittime»

Polemiche per l'evento organizzato dalle amministrazioni di Piacenza e Fiorenzuola. Rifondazione: «Intanto muoiono i migranti nel Mediterraneo». Mainardi e Rabuffi: «Si tratta di un'iniziativa puramente ideologica e oscurantista»

«Vedendo il programma del "convegno" organizzato dalle amministrazioni di Piacenza e di Fiorenzuola sulla "Cannabis, erba della morte", sembrerebbe che gli esponenti di tali Giunte siano state riforniti da un pusher di sostanze ben più pesanti e allucinogene». Lo affermano, in una nota, Luigi Rabuffi, consigliere comunale Piacenza in Comune, e Nando Mainardi, consigliere comunale Sinistra per Fiorenzuola.
«Basti pensare - scrivono - che, tra i principali interventi previsti, è annunciato quello di Simone Pillon, parlamentare leghista che si è distinto all'inizio di questa legislatura per avere dato vita a un'iniziativa parlamentare contro i docenti di una scuola primaria bresciana, accusati di insegnare la stregoneria. La confusione, relativamente al "convegno" in oggetto, rispetto al ruolo e al campo di azione delle istituzioni locali è massima: si tratta di un'iniziativa puramente ideologica e oscurantista, molto più simile a un dibattito direttamente organizzato dall'estrema destra. Nulla vieta ovviamente, anzi, che i Comuni organizzino iniziative sulle dipendenze vere ed effettive - altro che cannabis - ma invitando coloro che lavorano e agiscono sul campo; si occupano professionalmente di tali aspetti. Oppure iniziative su come si contrastano le mafie criminali che vivono anche sullo spaccio. Professionalità e competenze che non mancano, neppure peraltro, negli organici degli enti pubblici locali e nell'associazionismo presente sul nostro territorio. Altro che Foti, Polledri e Zandonella.

Sull'argomento interviene con una nota anche Rifondazione comunista.
«Due Comuni amministrati dal centrodestra, Piacenza e Fiorenzuola, hanno organizzato un'iniziativa di disinformazione per lunedì 23 luglio dal titolo "La cannabis, l'erba della morte" - afferma Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea. Sembra di essere tornati indietro di decenni. Tra i relatori, peraltro, ci sono solo esponenti della destra: evidentemente le istituzioni sono state scambiate per una sorta di tribuna per le proprie crociate, a uso e consumo dei partiti che le governano. Trovo la cosa molto grave perché un'amministrazione dovrebbe chiamare a confrontarsi esperti per fornire alla cittadinanza elementi di valutazione e informazione. Invece la Lega e la destra ormai rilanciano ogni sorta di campagna reazionaria e oscurantista per fare propaganda a spese del contribuente. L'iniziativa è tragicamente ridicola in quanto è a tutti noto che di cannabis non è mai morto nessuno, mentre purtroppo assistiamo ogni giorno alla strage di migranti nel Mediterraneo e allo stillicidio di morti sul lavoro. In materia di sostanze, siamo fermi a polemiche stantie invece di affrontare problemi sulla base delle conoscenze scientifiche e di decenni di studi e esperienze. A causa del proibizionismo continuiamo ad alimentare un mercato nero gestito da narcomafie che vendono ai ragazzi sostanze pericolose per la salute. Inoltre nel nostro paese i malati non hanno ancora l'accesso garantito e gratuito alla cannabis terapeutica pur di fronte al riconoscimento del valore dei cannabinoidi da parte di Istituto Superiore di Sanità e ministero. Mentre in tutto il mondo si procede alla legalizzazione, in Italia dobbiamo perdere tempo con la miseria culturale delle forze politiche. Noi siamo da sempre per la legalizzazione della cannabis e auspichiamo che finalmente si discuta del tema su basi serie mettendo al centro la lotta alle dipendenze, il contrasto alla criminalità, la salute dei consumatori, la libertà delle persone, e nel caso dell'uso a fini terapeutici il diritto a trattamenti assai meno invasivi di quelli a base di oppiacei».

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