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La "10x10" di Ponzini racconta Luca Scacchetti e il design italiano dagli anni 80 ai giorni nostri

Battute finali della rassegna, con il professor Francesco Scullica a parlare dell'ultimo designer della scuola milanese

Siamo alle battute finali per la rassegna “10x10" proposta da Carlo Ponzini Arredamenti a Palazzo Galli in occasione dei 100 anni di attività. Nel pomeriggio di venerdì 10 maggio, si è parlato di Luca Scacchetti, ultimo designer della scuola Milanese.

Luca Scacchetti ha insegnato con Ponzini all'Istituto Europeo di Design (Ied) e ha lavorato con lui a diversi progetti, come la “Riqualificazione di Piazza Cittadella” e il progetto per la realizzazione del “Museo del Design” in Sant’Agostino - attuale sede di Volumnia - in occasione di Expo 2015. A parlarne è stato il professor Francesco Scullica, architetto, dottore di ricerca in architettura degli interni, professore associato presso il dipartimento di Design del Politecnico di Milano, che è stato co-docente per molti anni dell'architetto Luca Scacchetti in corsi tenuti insieme presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano. 

La sua lezione, dal titolo "Il design italiano dagli anni 80 ai giorni nostri in riferimento all'opera di Luca Scacchetti”, ne ha indagato l'approccio e le particolarità. Attraverso la sua conoscenza umana e professionale su Luca Scacchetti, si sono delineate alcune questioni e temi specifici con riferimento ad un personaggio di grande spessore progettuale, didattico e professionale.

«Luca credeva nella figura dell’architetto, del progettista a 360 gradi: anche dal punto di vista didattico era una persona di grande generosità e attenzione, verso le persone e soprattutto verso i suoi studenti. Le revisioni dei progetti di questi ultimi, molto spesso, diventavano quasi delle vere e proprie lezioni», ha spiegato Scullica. «Tante opere di Scacchetti vanno oltre i bisogni del contesto e del reale, dialogando con una dimensione quasi architettonica, con un tempo diverso: lui pensava agli oggetti per una vita diversa dall’usuale, per renderle delle icone».

Lo stile elegante che l’ha sempre contraddistinto, dalle linee sintetiche e pulite, ha ricordato molto il genere milanese, «considerando gli elementi strettamente necessari e trovare il giusto equilibrio per giungere a dei risultati eleganti, per l’appunto». 

Il luogo come elemento di grande importanza: «Oggi si parla di sostenibilità, di rispetto degli ambienti; Scacchetti ha sempre sostenuto che i progettisti hanno un dovere morale e una componente etica nei confronti di quello che ci circonda. Spesso si è trovato, per lavori di restauro o su commissione, a cercare elementi caratteristici di un determinato posto - come tessuti o elementi decorativi - da riprendere e inserire nei suoi progetti per contestualizzare al meglio il proprio lavoro».

Nel campo del design industriale, Scacchetti ha collaborato con molte aziende italiane e straniere, soprattutto nel settore dell'arredamento. Tra le tante collaborazioni, una delle più importanti è sicuramente quella con Poltrona Frau: traendo ispirazione da un viaggio in Giappone, per quest'ultima disegna la poltrona “Hydra”, da molti anni utilizzata nel popolare programma televisivo "Porta a Porta", condotto da Bruno Vespa.

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