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La comunità islamica prega per le vittime dell’attentato e ringrazia Piacenza

Circa duecento persone, tra cui rappresentanti politici, religiosi, sindacali, di associazioni e semplici cittadini hanno partecipato alla veglia preannunciata dalla Comunità Islamica di Piacenza per le vittime in Nuova Zelanda

«La gioia di vedere cittadini piacentini partecipare alla manifestazione di commemorazione delle vittime di Christchurch in Nuova Zelanda è grande». Circa duecento persone, tra cui rappresentanti politici, religiosi, sindacali, di associazioni e semplici cittadini hanno partecipato alla veglia preannunciata dalla Comunità Islamica di Piacenza per domenica 17 marzo. «Siamo grati a tutti i nostri concittadini che hanno voluto ribadire, con la loro presenza, il loro rifiuto all’islamofobia, al terrorismo e ad ogni ideologia estremista che semina e porta odio e morte» – dice l’Imam della Comunità locale, Yaseen Ben Thabit. La serata che si è svolta con parole di riflessione da parte dei vari rappresentanti cittadini ha mandato un chiaro messaggio ai seminatori d’odio. L’amore fraterno, simbolicamente racchiuso nelle ultime parole della prima vittima rivolgendosi al terrorista, “Hello Brother” (Ciao Fratello) e la coesione di una Città che si è stretta insieme nel dolore, hanno contornato l’evento. I rappresentanti della Comunità hanno ricevuto inviti e telefonate da parte di alcune istituzioni, all’indomani dell’ev2-4-14ento, per ribadire la propria adesioni ai valori solidaristici e di vicinanza, ribadendo la propria missione nel servire e tutelare ogni singolo cittadino indistintamente dal suo credo o origine. In particolare il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il Colonnello Piras, che ha espresso il suo dispiacere per non aver ricevuto, per problemi tecnici, l’invito alla manifestazione e che ha ribadito la sua massima attenzione al tema, esprimendo la sua vicinanza anche alla Comunità nostrana.

«Dopo un primo dispiacere, sono stato lieto di ricevere la chiamata del Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri e uno scambio con l’ufficio del Prefetto di Piacenza» – afferma Yassine Baradai, direttore del Centro della Comunità di via Caorsana.  «Ho portato questi messaggi ai rappresentanti della comunità locale e provinciale che hanno espresso anche loro la stima e la piena fiducia nelle istituzioni ribandendo che i nostri centri sono ancora aperti per chi non è riuscito, per un motivo o l’altro, a fare visita alle nostre comunità». La Comunità islamica conta circa trentamila fedeli in tutto il territorio, con centri aggregativi a Borgonovo e Fiorenzuola, oltre alla città di Piacenza.

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