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La demografia della Valtrebbia, in lieve flessione residenti e stranieri

La popolazione complessiva però aumenta a Rottofreno, Gragnano, Gazzola e Cortebrugnatella. Cicogna in sciopero a Cerignale e Zerba

Dopo Piacenza città, la Valtidone e la Valnure prosegue, con tredici comuni della val Trebbia, la serie di servizi dedicati all’evoluzione demografica dell’anno 2018. Tabelle e grafici sono di nostra elaborazione su dati ottenuti dagli Uffici anagrafe dei Comuni che ringraziamo per la cortese collaborazione.

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Segna - 0,1% la popolazione della val Trebbia. Il confronto tra il numero di residenti a inizio e fine anno 2018 è infatti negativo di 57 unità. E’ la conseguenza del saldo tra il numero dei nati e dei morti che negativo di 219 unità, è compensato solo in parte dalle 162 presenze in più del movimento migratorio (differenza tra nuove iscrizioni e cancellazioni di residenza).

Sono in crescita Rottofreno +81, Gossolengo +38, Gazzola +23. Unico tra i comuni piacentini di montagna cresce di sei abitanti anche Cortebruganella. In flessione gli altri comuni con Zerba a -5%, Coli – 3% e Ottone -2%.

La distribuzione per sesso avvantaggia di circa mezzo punto percentuale le donne, ma il numero degli uomini prevale nei territori dei comuni di montagna e a Calendasco.  

INDICATORI DEMOGRAFICI

Denatalità elevata anche nel 2018: i nuovi nati coprono solo il 58% dei decessi. Il tasso medio di natalità dell’area val Trebbia è di sette culle per ogni mille abitanti.  Rottofreno è al top con dieci ed è seguito da Gragnano con 8. In coda i paesi di montagna con Coli e Zerba a zero nascite.   

Il tasso medio di mortalità della valle è di 13 decessi per mille abitanti, dato che raddoppia nei paesi di montagna.

Entrambi gli indici sono ovviamente influenzati dall’età media della popolazione che, riferita al gennaio 2018 e approssimata all’unità, è compresa tra i 67 anni di Zerba (il più attempato della provincia) - con Cerignale a 62,  Ottone a 59 e Coli 56 - ed i 43 di Rottofreno, Gragnano e Gossolengo.

Età media di Piacenza città anni 46 - della nostra provincia 46 - della regione 45 - italiana 45.

GLI STRANIERI - 0,4%

La definizione di popolazione straniera è quella dell’Istat, ed è costituita da tutti coloro che risiedono in un paese ma hanno cittadinanza di un altro; include comunitari e extra comunitari, compresi i nati in Italia. Non comprende, invece, la componente più instabile dei flussi migratori, ossia i migranti e richiedenti asilo che non si sono ancora stabilizzati in un paese e forse non lo faranno mai.

Nell’area val Trebbia il loro numero è diminuito di 16 unità (-0,4%). Sono in crescita solo a Rottofreno (+ 29), Gossolengo (+8), Rivergaro e Gazzola.

In rapporto alla popolazione complessiva della valle, la straniera è al 9,7%; superano la media Gragnano 14%, Rottofreno 12%, Bobbio 11%.

Le nazionalità più rappresentate, su rilevazione intera provincia sono nell’ordine: Romania, Albania, Marocco, India, Ecuador, Macedonia.

IL TREND DAL CENSIMENTO 2011; la valle guadagna 944 persone. Gli stranieri aumentano di 302 persone.    

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Rispetto alla data 9 ottobre 2011, giorno della rilevazione del 15esimo Censimento generale della popolazione italiana, i residenti nell’Area val Trebbia sono aumentati di 944 unità (-2,8%). Hanno andamento positivo Rottofreno, Travo, Gossolengo, Gragnano, Gazzola e Rivergaro.

                                                                                                                                                              

Gli stranieri

I cittadini stranieri che risiedono in val Trebbia, dal Censimento 2011 al 31 dicembre scorso, sono aumentati di 302 abitanti (8%). Sempre rispetto al Censimento: sono in calo a Calendasco, Cerignale, Gossolengo e Ottone.

Alta Valtrebbia-4

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