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La letteratura italiana dalla tradizione al digitale: Fiorentini alla Dante

I protagonisti del panorama letterario del Novecento, in particolare quelli della seconda metà, sono stati il tema della conversazione organizzata dall'associazione Dante Alighieri alla sala convegni della Galleria Ricci Oddi

I protagonisti del panorama letterario del Novecento, in particolare quelli della seconda metà, sono stati il tema della conversazione organizzata dall'associazione Dante Alighieri alla sala convegni della Galleria Ricci Oddi. Relatore il professore Fausto Fiorentini che ne ha ripercorso le tappe del secolo scorso caratterizzato da due guerre mondiali  e, negli ultimi decenni dall'era di Internet (o dei media digitali), fenomeno  tecnologico ma con profonde ricadute sociali e culturali, che  ha portato a una letteratura contemporanea soggetta all’influsso invadente ma anche stimolante dei nuovi “media”. Ne è risultato un  panorama editoriale che ha visto la nascita e l’affermarsi  di una letteratura dove prevalgono  saggi di costume e di inchiesta politica. Fiorentini si è soffermato sugli autori e narratori del periodo pre e post fascista, per poi giungere ai contemporanei dove sono numerosi anche i nomi piacentini.

Negli anni 1970/80, avviene una grande trasformazione: matura un pubblico nuovo, ampio e popolare, composto non di soli lettori ma di una moltitudine generica. E’ l’effetto della “multimedialità”: un mercato editoriale nuovo nel quale si sono istituite forme di comunicazione che hanno cambiato enormemente anche la figura dell’autore, diventato a volte “editore di se stesso” con una produttività individuale che consente tirature anche di poche decine di copie a costi contenuti. L’avvento di “Internet” e del mondo delle “App”, ha influenzato inevitabilmente anche la letteratura. Con l’allargamento del mercato l’appiattimento della qualità media dei prodotti è fisiologico. La letteratura così come l’abbiamo conosciuta rimane, finora, la forma d’arte che meno ha sofferto tale appiattimento, tant’è che esiste larga offerta di materiale letterario valido sia sulla carta stampata che sul web. La diffusione dei romanzi cartacei e degli e-book spinge gli scrittori a produrre più opere in modo tale da avere una maggiore visibilità e quindi più probabilità di successo. L’editoria cartacea ha comunque lettori più critici, capaci di rilevare ad esempio una data errata anche a distanza di tempo, nel web invece sembra esserci maggior tolleranza.

Il fenomeno dei quotidiani on-line fa parte di questa evoluzione: diminuiscono i lettori dei giornali cartacei e aumentano quelli dei giornali in rete, che comunque si affidano sempre a redazioni giornalistiche. La diffusione dei giornali web sta mutando il modo di essere informati: per accedere alle notizie in rete, infatti è necessario disporre di dispositivi elettronici come computer, tablet, cellulari e collegamento a Internet. Nel giornale cartaceo le notizie principali vengono introdotte in prima pagina e poi approfondite nelle pagine successive con limiti di spazio, ma senza la presenza di particolari stimoli visivi “devianti”; gli articoli del giornale online sono invece in continuo aggiornamento, le informazioni sono multimediali e il lettore è più colpito dagli elementi “visivi” che dalle notizie quali colori, immagini, video.

Il giornale cartaceo tende quindi a essere preferito da coloro che vogliono essere informati su ciò che avviene nel mondo spesso anche con la mediazione-commento dei giornalisti,  mentre le notizie online sono predilette da chi vuole essere aggiornato in tempo diretto sulle  notizie che possono essere continuamente attualizzate, flessibili, adattabili e modificabili e mediante l’ipertestualità che non ha vincoli di spazio. «In sostanza - ha concluso Fiorentini - in questi nostri tempi non si legge meno, si legge di più, ma la scelta avviene in un modo diverso e il web, se usato correttamente può diventare un efficace strumento di divulgazione e crescita culturale».

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