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La mobilità secondo i lettori: «Parcheggi e trasporto pubblico non all'altezza, non siamo pronti»

Le riflessioni dei lettori sui cambiamenti suggeriti dal Pums al Comune di Piacenza. Tante le critiche al piano, ma alcuni invitano i piacentini a utilizzare meglio il servizio navetta dello stadio alla Galleana e il parcheggio della questura

CENTRO SEMPRE PIU’ SVUOTATO DI POSSIBILI FREQUENTATORI

«E qualcuno si meraviglia del fatto – aggiunge Valentino Diana - che in centro non ci va nessuno? Ma ringraziamo che, ancora, qualche parcheggio vicino c'è...se si eliminano quelli...altro che deserto. Il Pums sarebbe fattibile se ci fosse un trasporto pubblico buono e con mezzi non inquinanti senza dover aspettare 20 minuti per un bus, mettere bici e monopattini elettrici gratuiti o a basso prezzo per l'utilizzo».  «Qui l'ultimo extraurbano – è il post di Mizu Nokokoro -  passa alle 19.45. Quante volte mi sono pagata il taxi. I mezzi lasciano a desiderare, anzi la sera non sono sicuri. Aggiungiamo anche che per il servizio che ti danno il costo del biglietto è davvero alto. Costa quanto un biglietto a Milano oppure, allo stesso prezzo, fai Mentone /Nizza. Scusate, ma la vita dei pendolari la può capire solo chi la fa. Dovrebbero costruire box sotterranei e con prezzi agevolati per chi lascia la macchina tutto il giorno». Emanuela Maserati vorrebbe continuare a comprare nei negozi di vicinato e non online. «Mi piace andare in negozio, quando ho la possibilità. Ma la Ztl ha fatto perdere molti clienti ai negozi. Non avete mai pensato che purtroppo c'è gente che non ha soldi sufficienti per queste cose?». «Per poter chiudere il centro alle auto – commenta Paola Pasquali - ci devono essere dei mezzi pubblici che funzionano a tutte le ore di giorno e di notte, che passino ad orari ravvicinati e non ritardino neppure di 5 minuti (non si può arrivare tardi tutte le mattine al lavoro)».

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CHI ABITA IN PROVINCIA E LAVORA IN CITTA’…

I più critici del Pums sono i residenti della provincia che per vari motivi – il luogo di lavoro in particolare – devono raggiungere il centro. «L'intento era nobile – spiega Niccolò Federici -. Ma è calibrato sui residenti. Non considera chi per lavoro viene dalla provincia. Di grazia, dove le lasciamo le auto? Andiamo in bus? Ma se ogni settimana uno si rompe, prende fuoco e lascia piedi. E le bici? Vogliamo parlare della bici? Me ne hanno rubate 5 in due anni. Dove le lasciamo? Il deposito della stazione per me è lontano. Nel parcheggio dello stadio non sono custodite, in centro non parliamone. Non siamo pronti». Carla Lazò abita in provincia, ma si reca almeno una volta al giorno in città. «Durante la settimana più di una volta ho rinunciato perché dopo aver passato a setaccio diverse zone di parcheggio (tutte a pagamento) e non avendo trovato posto, torno a casa. Perché non fare parcheggi scambiatori alle porte della città, ma con servizi navetta efficienti – ogni 10-15 minuti - per il centro?».

«Io la mattina – racconta Serena Politi - ci metto mezz'ora a raggiungere la città, il mio posto di lavoro è lontano 20 minuti a piedi dalla fermata della navetta, aggiungere il tempo di parcheggiare, aspettare la navetta e spostarsi sono per essere ottimisti altri 15 minuti. Calcolando se va bene 1,10 andata e 1 ora e 10 ritorno. Non male se pensi che siamo a Piacenza e non a Londra. Io a Londra ci ho vissuto. Si usano solo i mezzi. Ma sono efficienti e soprattutto ci sono molte fermate. E lungi da me paragonare Piacenza a Londra! Non contesto il provvedimento, contesto che non siamo pronti». «Per chi abita in provincia – conclude la nostra raffica di commenti Alessandra Rebecchi - questo è un bel messaggio: "Non venite più in centro a Piacenza". Bene, io non ci metterò più piede, per arrivare e parcheggiare impiego ore e spendo un capitale».

TUTTO QUELLO CHE C'E' DA SAPERE SUL PUMS

Linee bus del trasporto pubblico locale su gomma-2

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