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Luigi Gatti, un “talento” imprenditoriale al servizio del prossimo

L'incontro a dieci anni dalla morte del noto imprenditore, già presidente della Camera di Commercio di Piacenza, amministratore delegato della Banca di Piacenza e presidente dell’Ucid Piacenza

«Questo è un talento da far fruttare se al centro c’è il bene delle persone, la produzione di beni “veri”: così l’imprenditore entra veramente nel precetto del prossimo». Così il Vescovo Emerito di Brescia (già Vescovo di Piacenza) Monsignor Luciano Monari ha concluso il suo intervento in occasione dell’incontro nell’aula “Piana” dell’Università Cattolica di Piacenza, organizzato da “Il Nuovo Giornale” e dall’Ucid (gli imprenditori cattolici), a dieci anni dalla morte di Luigi Gatti, notissimo imprenditore, presidente della Camera di Commercio di Piacenza, amministratore delegato della Banca di Piacenza e presidente dell’Ucid Piacenza.

Monsignor Monari, confermando la sua consolidata reputazione di insigne biblista e noto predicatore, ha tenuto, di fronte ad un numeroso pubblico di autorità civili e militari, imprenditori e familiari di Luigi Gatti, una vera e propria omelia, partendo dal presupposto del «grande amore che Gatti ha sempre avuto verso Piacenza».

Monari, dopo i saluti di Giuseppe Ghittoni, presidente attuale dell’Ucid, di Renzo Bozzetti, presidente onorario nazionale e del professor Marco Trevisan, preside della Facoltà di Scienze agrarie, ha ricordato le lezioni frequentate come allievo di teologia a Roma, nelle quali il suo insegnante, un Gesuita, sottolineava come l’economia fosse “un modo ottimo di servire l’uomo”.

Ha ricordato la parabola del “buon samaritano”, che evidenzia un insegnamento: “quando incontri un bisognoso, fatti suo prossimo; un atto di amore che oggi è articolato in diversi interventi, dove diventa importante la competenza e l’impegno. Questo precetto vale per l’economia: se procede bene, cammina la stessa società. Farla funzionare è un atto d’amore, quando i comportamenti siano orientati al bene di tutti; in tal modo quelli personali e quelli sociali si intrecciano.

«Man mano che la società procede - ha ricordato Monari - nascono nuovi bisogni; l’uomo deve agire per rispondere ad essi e questo richiede abilità specifiche. Ogni settore produce beni: l’impresa è un bene d’ordine, nasce dall’intuizione intelligente di qualcuno che comprende che per far bene un prodotto, servono competenze diversificate. E chi vi opera deve essere motivato e deve saper collaborare. E ci vuole lealtà affinché l’istituzione possa funzionare in modo efficace».

«Oggi - ha ribadito il Vescovo Emerito - bisogna aggiornarsi, essere anche creativi ed alla fine l’imprenditore deve decidere le priorità di ciò che è bene, deve scegliere ciò che è bene per tutti e non solo quello individuale;, ma altresì il bene per le generazioni future, come ci insegnano i cogenti ed attuali problemi ambientali. Qui - ha ricordato Monari -la nostra libertà viene messa alla prova per optare su ciò che davvero è il bene e non quello apparente. Questo è il talento da far germinare».

E’ una capacità di servizio alla società ed al proprio territorio che Luigi Gatti ha sicuramente saputo esprimere e che oggi, a 10 anni dalla sua scomparsa, la “sua” città non vuole far dimenticare, perché Gatti è stato veramente un imprenditore che lungo tutta la sua vita professionale ha portato avanti un insieme di valori  come la fede, la solidarietà, la laboriosità, l’amore alla famiglia e l’impegno per le future generazioni.

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