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Monticelli e San Pietro in Cerro insieme? Decideranno i cittadini, referendum il 25 novembre

Dopo un percorso tribolato iniziato quest’estate i residenti di Monticelli e San Pietro in Cerro si recheranno alle urne per esprimersi in merito alla fusione dei due Comuni

È ufficiale, dopo un percorso tribolato iniziato quest’estate i residenti di Monticelli e San Pietro in Cerro si recheranno alle urne per esprimersi in merito alla fusione dei due Comuni. “Volete che il Comune di San Pietro in Cerro sia incorporato nel Comune di Monticelli d’Ongina?” è il quesito che verrà posto sulla scheda il prossimo 25 novembre quando i seggi apriranno le porte agli elettori dei due paesi dalle 7 alle 23 per il referendum consultivo.

Non occorrerà raggiungere un quorum, basterà il conteggio dei “Si” e dei “No” per capire da che parte stanno i cittadini, pro o contro la fusione dei due Comuni della Bassa. Nel caso di un esito favorevole, San Pietro in Cerro diventerebbe insieme alla frazione di Polignano, frazione del Comune di Monticelli con un totale di 6.200 abitanti (5.300 attuali del comune sul Po e circa 900 di San Pietro in Cerro).

Dicevamo, un percorso tribolato, che ha iniziato a far discutere le due comunità a luglio. Prima c’erano già stati incontri tra i due Amministratori per approfondire la questione dell’incorporazione, sulla quale ha spinto in primis San Pietro in Cerro, con il sindaco Manuela Sogni. Dall’altro lato, Gimmi Distante sindaco di Monticelli, ha accolto la proposta della collega e ha affidato tramite il Consiglio comunale uno studio di fattibilità sulla fusione, finanziato in parte anche dalla Regione Emilia Romagna. «Il nostro lavoro prosegue tra numerose difficoltà: le risorse sono poche così come il personale» - ha sempre detto in questi mesi Sogni. I residenti, in particolare quelli di Polignano, non ci stanno e hanno manifestato la loro contrarietà sin da quando giravano le prime voci sull’incorporazione del Comune in quello di Monticelli, e la notizia non era ancora stata ufficializzata dai due Amministratori.

Tra settembre e ottobre si sono susseguiti alcuni incontri pubblici di confronto. Gli animi si sono scaldati soprattutto a San Pietro in Cerro: è questo il Comune che potrebbe far vincere il “No” al referendum consultivo del 25 novembre. «Siamo più vicini a Cortemaggiore e a Caorso, addirittura i nostri bambini vanno a scuola lì e il nostro asilo e la scuola elementare sono sotto l’Istituto Comprensivo magiostrino. Con Monticelli non abbiamo mai avuto a che fare». Da poco si è poi costituito il comitato “Salviamo San Pietro”: «Siamo di fronte ad una decisione presa frettolosamente – avevano detto alcuni giorni fa i rappresentanti -, non ci sentiamo rappresentati da questa Amministrazione». A Monticelli, invece, si è respirata un’aria più tranquilla, anche nel corso dell’ultima assemblea pubblica di qualche giorno fa dove c’è chi si è detto «favorevole all’incorporazione di San Pietro in Cerro nel Comune di Monticelli»; chi si è complimentato per l’idea. Hanno rimarcato più volte Distante e Sogni: «Con la fusione nulla sarà tolto a San Pietro in Cerro, rimarranno gli stessi servizi e gli uffici non chiuderanno così da mantenere un dialogo costante con l’Amministrazione comunale a Monticelli. In più dalla Regione arriveranno 850mila euro all’anno per dieci anni, da investire sul nuovo Comune»

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