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Nasce Colli del Nure, è la decima area protetta nei Parchi del Ducato

L'area comprende l’intero territorio del comune di Pontedellolio, si estende per 4.210 ettari e riassume i caratteri tipici del paesaggio collinare del piacentino

Nel mese di novembre, il comitato esecutivo dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale (Parchi del Ducato) ha istituito formalmente il paesaggio protetto “Colli del Nure”, nel comune di Pontedellolio. La proposta di istituzione nasce da una richiesta del comune, poi condivisa dalla provincia di Piacenza e dall’Ente di gestione dei Parchi, dopo aver acquisito una valutazione positiva dalla giunta regionale con parere della Commissione assembleare territorio e ambiente. L’area, situata accanto al sito di interesse comunitario SIC-ZPS “Conoide del Nure e Bosco di Fornace Vecchia” (IT4010017), comprende l’intero territorio del comune di Pontedellolio, si estende per 4.210 ettari e riassume i caratteri tipici del paesaggio collinare del piacentino. E’ delimitata a ovest dal torrente Nure, ad est dal torrente Riglio, a sud dal rio Biana. Confina con i territori di Vigolzone ad ovest, di Gropparello ad est, di Bettola a sud e di San Giorgio a nord.

E’ la decima area naturale protetta che entra nel sistema dei Parchi del Ducato, cui compete dal 2012 la gestione di 5 parchi e 4 riserve regionali tra Parma e Piacenza. Un’area ricca di biodiversità e paesaggi ma anche di elementi storico culturali e di tradizioni locali ed enogastronomiche.  Colline ricoperte da boschi di querce a castagni, alternati a coltivazioni non intensive e vigneti gestiti da aziende a conduzione familiare. Nelle campagne sono mantenuti filari di alberi ad alto fusto, salici e gelsi utilizzati nell’agricoltura tradizionale. Il nuovo paesaggio si colloca fra i territori del parco del Trebbia e del parco dello Stirone piacenziano: idealmente e fisicamente rappresenta un corridoio fra i due parchi da gestire per la tutela e la valorizzazione della biodiversità e delle produzioni locali.

La gestione è affidata all’Ente parchi con gli obiettivi di salvaguardia del paesaggio rurale, del recupero dell’equilibrio idrogeologico e della stabilità dei versanti, della promozione turistica del territorio e della cultura locale. In Emilia Romagna erano già 4 i paesaggi protetti (collina reggiana Terre di Matilde nel reggiano, colline di San Luca nel bolognese, centuriazione romana nel ravennate e torrente Conca nel riminese) che diventano così 5 con i colli del Nure in Provincia di Piacenza. I paesaggi protetti (Legge regionale n. 6 del 2005) sono ambiti in cui le relazioni, equilibrate e protratte nel tempo, tra attività umane e ambiente naturale hanno favorito il mantenimento di habitat e di specie in buono stato di conservazione.

«Un progetto molto importante – lo definisce Agostino Maggiali, presidente dei Parchi del Ducato – che va nella direzione di investire in ambiente e paesaggio per valorizzare sempre di più l’agricoltura sostenibile e turismo. Una procedura impegnativa quella che ha portato alla nascita della decima Area Naturale Protetta della Macroarea Emilia Occidentale, ma anche un percorso facilitato dall’oggettiva bellezza e naturalità diffusa che caratterizza il territorio e il paesaggio che intendiamo proteggere e valorizzare. Plauso e gratitudine va alla ferrea volontà del comune di coinvolgere il nostro Ente in un processo di co-progettazione all’insegna di un territorio sempre più bello, sano e attraente».

«Il riconoscimento appena conseguito - commenta Gianni Trioli, vicesindaco di Ponte dell’Olio - abbraccia e compenetra altre iniziative che abbiamo già promosso e che vanno nella medesima direzione di valorizzare forme ecocompatibili di fruizione del territorio e le produzioni locali di qualità. Basti pensare alla rete escursionistica di circa 60 km di sentieri, alle iniziative con il GAL per la via dell’olio e del pane verso la Liguria, la valorizzazione in forma associata delle produzioni tipiche locali a km0 e altro ancora. L’istituzione del paesaggio protetto – prosegue Trioli – rappresenta la volontà di garantire una cornice istituzionale capace di mettere in rete le nostre potenzialità con quelle di altri territori in un’ottica di continuità e in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo».

Le finalità istitutive del paesaggio protetto sono la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico presente e potenziale, nei suoi aspetti naturalistici, storici, archeologici e architettonici, insieme agli usi antropici che ne garantiscano la conservazione o la presenza; la valorizzazione del sistema di aree verdi presenti all'interno del Paesaggio Protetto, provvedendo altresì al loro progressivo collegamento attraverso la rete escursionistica e la promozione di una fruizione compatibile con la conservazione del patrimonio naturale.

Gli obiettivi gestionali specifici sono la promozione di appropriati usi del suolo per la salvaguardia del paesaggio rurale, tutela e valorizzazione degli assetti colturali storici ancora presenti o recuperabili; sviluppo di aziende agricole multifunzionali, considerando anche la fornitura di servizi ambientali, la manutenzione del territorio, l’integrazione con attività ricettive, didattiche, artigianali; promuovere azioni finalizzate all'incremento della qualità, anche in senso sostenibile, delle aziende agricole; sostenere le produzioni locali tipiche; promuovere accordi agro-ambientali; attuare un governo e una gestione ecosostenibile del patrimonio forestale e contrastare l’espansione incontrollata del bosco; recupero e mantenimento dell'equilibrio idrogeologico e della stabilità dei versanti, contrasto ai fenomeni di abbandono e dissesto, gestione dell'evoluzione della copertura vegetale; organizzazione, mantenimento e sviluppo di un coerente e funzionale sistema di percorsi escursionistici; promozione di una fruizione compatibile, culturale, ricreativa e turistica del territorio e delle sue risorse; favorire la conservazione ed il riuso a fini abitativi e fruitivi degli edifici di interesse storico -architettonico, testimoniale e tipologico, contribuendo a contrastare il fenomeno di spopolamento dei centri abitati; contribuire al recupero e al mantenimento delle identità e delle tradizioni locali e al consolidamento del senso di appartenenza nelle popolazioni locali, attraverso il loro diretto coinvolgimento e partecipazione nelle politiche del paesaggio protetto.

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