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«Non possiamo accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto»

La lettera di monsignor Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza, ai sacerdoti e diaconi della Diocesi piacentina, in vista del mese mariano

Il vescovo di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio, ha scritto ai sacerdoti e diaconi della Diocesi, in vista del mese mariano di maggio. Nella missiva il vescovo espone anche il suo punto di vista sulle restrizioni, allineandosi con la Cei, la conferenza episcopale italiana, che ha contestato il decreto del presidente Giuseppe Conte del 26 aprile.

Carissimi Presbiteri e Diaconi, stiamo per iniziare il mese di maggio, “nel quale il popolo di Dio esprime con particolare intensità il suo amore e la sua devozione alla Vergine Maria”, come ci ricorda Papa Francesco nella Lettera a tutti i fedeli (del 25 aprile scorso).  Per il 1 maggio la Conferenza Episcopale Italiana ci ha invitati ad affidare le nostre famiglie e comunità e l’intero Paese alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza. Per cui venerdì 01° Maggio, alle ore 21, vi sarà un momento di preghiera, nella basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio (sarà trasmessa su Sat2000). È un santuario ben conosciuto da tutti i piacentini, anche per la sua vicinanza e per la devozione di molte comunità alla Madonna di Caravaggio. In questa situazione di sofferenza iniziamo così il mese mariano con l’Atto di Affidamento a Maria che oggi ha un significato molto particolare per tutta l’Italia. Questo atto di affidamento lo abbiamo fatto già diverse volte nei santuari della nostra diocesi. Questa volta ci uniamo a tutta la Chiesa italiana per affidare alla Madonna i malati, gli operatori sanitari e i medici, le famiglie, i defunti. Poiché è anche la festa di San Giuseppe lavoratore, sposo di Maria Vergine, nella stessa preghiera che verrà fatta a Caravaggio affidiamo anche tutti i lavoratori del mondo per poter guardare al futuro con speranza, pur sapendo che molte sono le preoccupazioni.

Durante il mese di Maggio facciamo nostra la proposta che Papa Francesco ci rivolge, invitando “ tutti a riscoprire la bellezza di pregare il Rosario a casa nel mese di maggio. Lo si può fare insieme, oppure personalmente; scegliete voi a seconda delle situazioni, valorizzando entrambe le possibilità. Ma in ogni caso c’è un segreto per farlo: la semplicità”. Come è avvenuto per la Quaresima e per le domeniche di Pasqua, gli Uffici Pastorali ci aiuteranno con alcuni sussidi.

Papa Francesco ci ha offerto due preghiere alla Madonna, che possono essere recitate al termine del Rosario. Anche il Papa ci assicura la sua comunione spirituale recitando il rosario “spiritualmente unito a voi”.

Consentitemi anche una parola sul Decreto governativo che non consente la celebrazione delle Messe con il popolo. Assicuro che da parte dei Vescovi è stato consegnato alle autorità politiche un protocollo preciso in grado di tener conto sia del dovere di non favorire la diffusione del contagio sia della libertà di culto. Richiamo qualche passaggio del Comunicato della Cei: “Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri varato questa sera esclude arbitrariamente la possibilità di

celebrare la Messa con il popolo. Alla Presidenza del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico si richiama il dovere di distinguere tra la loro responsabilità – dare indicazioni precise di carattere sanitario – e quella della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia. I Vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale”.

Come Vescovi dell’Emilia-Romagna – radunati questa mattina in videoconferenza – abbiamo ringraziato la Presidenza della CEI per il lavoro svolto, sostenendo il suo impegno per riprendere un dialogo rispettoso e proficuo per il bene di tutti cittadini e della comunità cristiana. Nella speranza di incontrarci presto anche solo attraverso una videoconferenza, vi saluto con affetto e invoco su di tutti voi la benedizione del Signore.

 + Gianni Ambrosio, vescovo

LE PREGHIERE DI PAPA FRANCESCO

Preghiera a Maria

O Maria, Tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza. Noi ci affidiamo a Te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede. Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova. Aiutaci, Madre del Divino Amore, a conformarci al volere del Padre e a fare ciò che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della risurrezione. Amen. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

Preghiera a Maria

«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio».

Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che attanagliano il mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione. O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro. Madre di Dio e Madre nostra, implora per noi da Dio, Padre di misericordia, che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace. Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Divino, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il loro cuore alla fiducia. Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari che in questo periodo di emergenza sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite. Accompagna la loro eroica fatica e dona loro forza, bontà e salute. Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono i malati e ai sacerdoti che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti. Vergine Santa, illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus. Assisti i Responsabili delle Nazioni, perché operino con saggezza, sollecitudine e generosità, soccorrendo quanti mancano del necessario per vivere, programmando soluzioni sociali ed economiche con lungimiranza e con spirito di solidarietà. Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro. Madre amatissima, fa’ crescere nel mondo il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia, nella consapevolezza del legame che tutti unisce, perché con spirito fraterno e solidale veniamo in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria. Incoraggia la fermezza nella fede, la perseveranza nel servire, la costanza nel pregare. O Maria, Consolatrice degli afflitti, abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che Dio intervenga con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia, cosicché la vita possa riprendere in serenità il suo corso normale. Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro cammino come segno di salvezza e di speranza, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.

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