Origine geografica e salubrità: dalle tracce chimiche preziose informazioni sui cibi
Si è svolta alla Residenza Gasparini dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza una giornata dedicata al tema “Elementi in traccia negli alimenti, un workshop, realizzato in collaborazione con A.I.S.E.T.O.V. , Associazione Italiana per lo Studio degli Elementi in Tracce negli Organismi Viventi
Si è svolta alla Residenza Gasparini dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza una giornata dedicata al tema “Elementi in traccia negli alimenti, un workshop, realizzato in collaborazione con A.I.S.E.T.O.V. , Associazione Italiana per lo Studio degli Elementi in Tracce negli Organismi Viventi.
«Il convegno- spiega il dottor Gian Maria Beone docente della Cattolica di Piacenza- in particolare ha affrontato temi di interesse pratico nel campo alimentare attraverso tre diverse valenze di studio, l’origine geografica, quella analitica e le nano particelle».
I diversi relatori hanno preso in considerazione studi volti a stabilire l’origine geografica degli alimenti, in particolare del vino Chianti e dei limoni di Sorrento, e indagini per valutare la salubrità degli alimenti attraverso l’utilizzo di strumentazione di ultima generazione che permette di determinare minime concentrazioni degli elementi con approfondimenti soprattutto dell’arsenico e del selenio nel riso e la caratterizzazione di nanoparticelle in matrici di origine biologica e alimentare.
«L’analisi della forma chimica (analitica) può essere sia negativa, che positiva, o indifferente. Evidenzia elementi tossici o dinutrienti. Sono comunque tutte tecniche di ricerca importanti per la tutela della salute dei consumatori e fondamentali per una corretta etichettatura. Certo- ha osservato Beone- se la ricerca è già avanzata, seppur con ampi margini di sviluppo, la legislazione invece deve ancora adeguarsi ed aggiornarsi».
Oggi l’origine degli alimenti, l’etichettatura, la conoscenza delle proprietà organolettiche e nutrizionali, la salubrità, sono elementi fondamentali del comparto agro-alimentare a cui il consumatore è attentissimo; valori cui si sono aggiunti anche il benessere animale e la sostenibilità delle produzioni. La Cattolica di Piacenza in questo campo oggi può contare su un team per l’analisi elementare presieduta dal prof. Marco Trevisan, coadiuvato dal dott. Beone e dalla dott. Maria Chiara Fontanella. E’supportato, oltre che dai laboratori, da un importante strumento tecnico come il microscopio elettronico. Per altre ricerche come le nano-particelle ci si avvale della collaborazione di altri istituti ed studiosi.
Oltre a professori e ricercatori dell’Università Cattolica di Piacenza, delle Università di Torino, Napoli e Venezia, erano infatti presenti esponenti dell’Istituto Superiore di Sanità e il suo corrispettivo dell’Agenzia Francese per la Salute e la Sicurezza Alimentare, Ambientale e Professionale (ANSES) che si sono alternati nell’esposizione dei risultati ottenuti negli ultimi anni di ricerca.
Durante l’evento i convenuti al convegno hanno visitato alcuni laboratori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile (DiSTAS) che recentemente ha potenziato le capacità analitiche con l’acquisto di nuova strumentazione.