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“Piacenza, le sue frazioni e altre storie”, la presentazione del libro-diario 2018 di Sciascia

Carmelo Sciascia, il piacentino di Sicilia da diversi mesi assiduo collaboratore della nostra testata, torna anche quest’anno in libreria con la raccolta di articoli pubblicati lo scorso anno, riuniti nel libro “Piacenza, le sue frazioni ed altre storie”

Carmelo Sciascia, il piacentino di Sicilia da diversi mesi assiduo collaboratore della nostra testata, torna anche quest’anno in libreria con la raccolta di articoli pubblicati lo scorso anno, riuniti nel libro “Piacenza, le sue frazioni ed altre storie”, pagine 112 edito da youcanprint, che sarà presentato martedì 5 febbraio alle ore 18 a Biffi Arte (via Chiapponi, 39). A sfogliarne le pagine con l’autore, Gaetano Rizzuto e Tiziana Mezzadri ci saremo anche noi, onorati di aver scritto in prefazione al libro di Carmelo, il testo che anticipiamo:

Come è noto agli studiosi la Biblioteca comunale Passerini Landi di Piacenza conserva tra le preziose opportunità di cultura lo “Schedario Rapetti”: migliaia di schede divise per personaggi e argomenti piacentini di rilievo, raccolti e catalogati dallo studioso prof. Attilio Rapetti dal 1894 (appena ventenne) e proseguito sino alla sua scomparsa avvenuta nel 1962. Penso che in un virtuale proseguimento di questo schedario frutto di scelte meditate e di ritagli di articoli pubblicati negli ultimi decenni, ampia memoria sarebbe riservata alle cronache, riflessioni, approfondimenti, recensioni di libri e di film, note su fatti culturali, sociali e politici pubblicati da Carmelo Sciascia, il Piacentino di Sicilia che sa raccontare e commentare, in modo erudito e puntiglioso, avvenimenti anche geograficamente lontani ma culturalmente annodati.   

Anche in questa sua nona raccolta di saggi e osservazioni su episodi di vita cittadina, siciliana e nazionale, Carmelo non compie una mera opera di raccolta-assemblaggio, ma offre un reportage, sul nostro territorio (principalmente), parlando di economia, di cinema, del Sessantotto, anticipa il flop della candidatura di Piacenza a capitale della Cultura; ci conduce attraverso storia e attualità alla conoscenza delle frazioni di Piacenza, evidenzia le carenze dell’amministrazione civica al riguardo del patrimonio culturale della città con precisi riferimenti alle vestigia dei Farnese e altro ancora.

Si tratta di articoli pubblicati indifferentemente su giornali cartacei e su giornali on line, a smentire la convinzione di chi sostiene che ci sia un abisso di stile tra lo scrivere per il web e lo scrivere per la carta stampata.

La scrittura web, si afferma, deve essere sintetica, rapida, chiara. Il web ama i periodi brevi, la punteggiatura ‘scattosa’. Mentre in un romanzo siamo abituali a scoprire l’assassino durante le ultime pagine del racconto, sul web lo dobbiamo dire subito, magari già nel titolo. E’ la tecnica della “piramide rovesciata”: la notizia più importante nel primo paragrafo dell’articolo e man mano che il testo scende gli approfondimenti. 

C’è sicuramente del vero in queste affermazioni, ma è altrettanto vero che l’abito non fa il monaco e, negli scritti di Sciascia, c’è l’abito e c’è il monaco. Le parole sono parole dopotutto; se un testo è scritto bene, il mezzo non fa la differenza. Gli elementi di base della buona scrittura sono gli stessi: una buona grammatica, un buon lessico e una buona idea aiutano il lettore ad arrivare al termine del testo.

La prosa di Carmelo comunica sempre un messaggio interessante. Per questo è seguita dai lettori tradizionali della carta stampata, così come dai lettori on line, anche dai meno propensi a leggere testi particolarmente lunghi. La sua firma indica un felice luogo al quale approdare per scoprire che intelligenza e buona educazione esistono nella carta stampata così come nello sconfinato universo della rete.

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