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Pronto il regolamento del verde pubblico: «Più attenzione alle indicazioni degli esperti»

Il testo «snello e non farraginoso» di 25 pagine e 32 articoli è stato redatto dall’Ordine degli agronomi e da quello dei periti agrari. Saccardi: «Curare bene il verde fa risparmiare risorse al Comune». L’assessore Mancioppi: «L’ente a breve avrà un suo agronomo»

Il Comune di Piacenza si trova a dover gestire numerosi parchi, giardini, orti, parco-giochi e aree verdi pubbliche. L’Ordine degli Agronomi e quello dei periti agrari si sono perciò resi protagonisti di un’iniziativa che potrebbe agevolare l’operato del Comune ogni qual volta ha a che fare con la manutenzione e l’insediamento di verde pubblico. È stato infatti redatto – poi la parola passerà al Consiglio comunale di Piacenza – un regolamento del verde pubblico. In passato il documento era già stato predisposto tre volte, ma mai adottato. Ora l’Amministrazione Barbieri vuole farlo approvare. Il regolamento è stato presentato dall’assessore al verde Paolo Mancioppi, Mauro Saccardi e Carlo Zazzali (vice e presidente dell’ordine dei periti agrari), Emanuela Torregiani (presidente dell’ordine degli agronomi) e i consiglieri dello stesso ordine Lorenzo Casalini e Giuseppe Miceli. «Avevamo avuto nei mesi scorsi incontri con l’Ordine degli agronomi e quello dei periti agrari – ha spiegato l’assessore al verde Paolo Mancioppi – e c’era un accordo di collaborazione per un supporto della stesura del regolamento del verde pubblico. L’impegno era quello di redigere un regolamento che potesse far sì che tutte le operazioni della manutenzione del verde fossero fatte nel migliore dei modi. Siamo contenti di ricevere questa bozza del regolamento e proseguiremo il percorso in Consiglio comunale per la sua approvazione. L’obiettivo è portarlo a termine, passerà anche attraverso le Consulte ma intanto è stato predisposto da dei professionisti. Sarà una base del prossimo bando di gara del verde che partirà dal 2019». L’assessore ha promesso più attenzione rispetto al passato anche a livello economico. «Vedrete che qualche risorsa in più sul verde ci sarà, e nel nuovo piano occupazione predisposto dal Comune c’è spazio per l’inserimento di un agronomo nella pianta organica dell’ente che si dedichi a tempo pieno alle attività relative al verde».

«Il regolamento – ha spiegato Emanuela Torreggiani - va a coordinare l’esistente, per tutelarlo e conservarlo, e i criteri progettuali per costruire nuove superfici verdi. È innovativo il fatto che tracciamo anche un calcolo della compensazione progettuale delle nuove specie. Per questo abbiamo messo a disposizione uno studio pubblicato dal Cnr, per poter calcolare anche il beneficio ambientale che una nuova superficie verde può dare alla città». Il regolamento entra molto nello specifico: l’obiettivo è proprio quello di evitare l’approssimazione nella cura del verde. «Ci vogliono figure competenti ad occuparsi del verde. È importante avere competenze specifiche come perizie bio-meccaniche e responsabili dell’ambiente operativi».

Nella duplice veste di vicepresidente dell’ordine dei periti agrari e di consigliere comunale di Forza Italia attento al tema, Mauro Saccardi ha detto la sua sul regolamento. «È stato fortemente voluto perché sono anni che se ne parla. Darà anche un risparmio all’economia del Comune, perché fare le cose bene nella manutenzione porta a risparmi. Coinvolgere i professionisti è una cosa buona per le casse comunali». La ditta appaltatrice del verde dovrà avere un operatore specializzato al suo interno. «Sbagliare specie e sbagliare impianto – aggiunge Lorenzo Casalini - provoca un danno che si ripercuote negli anni. Ci sono criteri progettuali da rispettare. Anche il censimento delle alberature non va affidato a giovani o anziani, ma a persone esperte. È importante sapere la consistenza del patrimonio». «Ci vogliono altri strumenti importanti – ha aggiunto Miceli - come il database del patrimonio verde piacentino, per programmare meglio nel futuro. Occorre zonizzare la città, decidere in quali aree verdi si possono usare elementi chimici e in quali no. E anche potare le piante occorre farlo con criterio: ci sono piante che vengono continuamente potate, quando andrebbero tolte e impiantate. Ci sono tanti danni, anche economici, provocati dalla mal gestione».

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