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Qualità della vita, per “ItaliaOggi” Piacenza è 32esima in Italia

Nella tradizionale classifica del quotidiano economico la provincia piacentina perde altre quattro posizioni: dal 28° al 32° posto

Tempo di classifiche e confronti per Piacenza. È infatti uscita l’annuale classifica sulla qualità della vita del quotidiano economico “ItaliaOggi” (diretto dal piacentino Pierluigi Magnaschi) realizzata con Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunta alla sua ventunesima edizione. Questa ricerca, insieme a quella "rivale" dell'altro quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", fotografa la situazione delle realtà locali. La provincia piacentina perde altre quattro posizioni, passando dal 28esimo posto del 2018 al 32esimo del 2019. Nel 2017 “ItaliaOggi” le assegnava invece la ventesima posizione. Tra i nostri “vicini” Bologna è 13esima, Modena 15esima, Parma 20esima, Reggio Emilia 25esima, Cremona 28esima, Milano 29esima, Lodi 43esima, Pavia 44esima.

I parametri più importanti analizzati dal quotidiano riguardano l’ambiente (Piacenza è 55°), sistema salute (69°), sicurezza e reati (81°), sicurezza sociale e personale (22°), popolazione (67°), affari e lavoro (23°), tenore di vita (20°), tempo libero (38°), istruzione e formazione (25°).

LA CLASSIFICA DI ITALIA OGGI

Trento è la reginetta d’Italia per la qualità della vita nel 2019. La provincia autonoma, eccellenza per gli affari e il lavoro, l’ambiente, l’istruzione e la formazione, il tempo libero e il turismo, svetta nella classifica. Un primato, quello di Trento, che ricalca un successo ormai consolidato negli anni. Agli antipodi, Agrigento: caso paradigmatico di realtà del Sud con problemi strutturali atavici irrisolti, figura nell’ultimo posto della classifica, quest’anno relativa a 107 province, non più a 110 (quelle sarde si sono ridotte da otto a cinque). Agrigento è risultata carente quasi sotto tutti gli aspetti e le dimensioni della qualità della vita (dagli affari e lavoro fino al tenore di vita) fatta eccezione per la dimensione demografica e per la sicurezza.

Nel 2019 la qualità della vita in Italia è complessivamente migliorata. Oggi sono 65 su 107 le province italiane in cui la qualità di vita è buona o accettabile: un dato che risulta il migliore degli ultimi cinque anni. Nel 2015, infatti, le province in cui «si vive bene» erano 53 su 110, nel 2016 e 2017 erano diventate 56 su 110, nel 2018 avevano raggiunto quota 59 su 110. Un’evoluzione costante, insomma, malgrado il contesto economico non semplice.

Quest’anno, l’indagine di ItaliaOggi-Università La Sapienza di Roma si è rifatta il look, per rimanere al passo con i cambiamenti economici e sociali e per individuare nuove chiavi di lettura sulla qualità della vita non solo in termini di contrapposizione Nord-Sud, ma anche di analisi «trasversale» dei fenomeni che interessano le grandi e piccole province italiane, molto diverse fra loro. Nell’edizione 2019, sono state incluse informazioni statistiche più dettagliate sul tenore di vita; la dimensione servizi finanziari e scolastici è stata sostituita da quella «istruzione, formazione e capitale umano»; sono stati individuati nuovi «cluster» di analisi che hanno dato vita a cinque raggruppamenti di province omogenei in cui è possibile riscontrare caratteristiche simili. Non una Italia, dunque, e nemmeno due, ma ben cinque. 

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