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Ricordi e riflessioni sulla “rinata” quattro chilometri sul Po rinata

Il 31 luglio Carlo Mistraletti, Francesco Molina e i loro collaboratori hanno ridato vita alla classica

Martedì 31 luglio 2018 (Sant’Ignazio da Loyola) ha avuto pieno successo la rievocazione e la rinascita della classica 4 chilometri sul Po a nuoto. A 60 anni di distanza dalla prima gloriosa e combattuta edizione del luglio 1958, con partenza da località Puglia e arrivo alla Vittorino. Allora il vincitore Luigi Marzoli aveva 29 anni, la prima donna Daniela Braghieri 14. Era stata mirabile per vivacità e precisione la descrizione del giornalista Sabino Laurenzano su Libertà, del tempo nomi, numero e tempi dei partecipanti, andamento della gara, organizzatori, clima e atmosfera generale.

Nel nuovo millennio Carlo Mistraletti e Francesco Molina, con l’equipe tecnica composta da Beretta Anguissola, Labò, Michelotti e Valisa e i classici i battellieri Losi, Gaiuffi e Milani, tutti amanti dell’acqua, del grande bacino fluviale Padano, della flora, fauna e umanità che vi convivono, hanno voluto far rinascere la lodevole iniziativa per viverla di nuovo in una prospettiva storica, con una più ampia consapevolezza fluviale. E’ lo stesso Carlo Mistraletti Della Lucia a fornirci, con Giovanni Beretta Anguissola, cronaca e riflessioni sull’evento.

Storia, Sport et Salus, compiendo l’impresa entro il tempo di luglio 2018. Si è voluto ricordare e rivivere con una punta di nostalgia e perenne entusiasmo, le esperienze passate, che molti hanno vissuto e raccontano, entro e fuori dagli spazi delle gloriose Società sorelle Canottieri Nino Bixio e Vittorino da Feltre. Oggi si sono aggiunte nuove energie anche dalla Bassa, dalla Valnure, dalla Val d’Aosta (Gressoney e Dora), da Valenza Po e da Cremona e altre città.

Potremmo dire che la piacentinità è stata ricapitolata simbolicamente e quasi rappresentata dall’alfa all’omega della Padania acquatica ed etica! Da una parte- l’inizio- alle limpide sorgenti montane più alte in Piemonte e Valle d’Aosta: la Dora Baltea, dove aleggia perennemente lo spirito del piacentino dottor Pietro Bassi mitico condotto di Courmayeur per mezzo secolo, dall’altra – il compimento- la fine del flusso del Po nel mare Adriatico, in quella Romagna vivificata dalla grande anima del cardinale Ersilio Tonini a Ravenna, proprio sotto il delta del fiume. Fiume che è stato naturalmente alimentato dai grandi affluenti di sinistra e dai minori di destra, in primis dalla Valtrebbia (con Bobbio e Travo, ove nacque e fu poi maestro “democratico e imperiale” di medicina a Roma il prof. Alessandro Beretta Anguissola) e dalla Valtidone con i suggestivi paesi (e Pianello da dove parti il prof. Giuseppe Labò celebre clinico medico a Bologna e caposcuola della Gastroenterologia Italiana moderna). Per la cronaca, nel pomeriggio inoltrato del 31 luglio, tutto si è svolto nel migliore dei modi, pur con qualche pregresso travaglio organizzativo, grazie alla passione di battellieri, nuotatori e accompagnatori. La prima 4 km sul Po a nuoto del nuovo millennio ha conservato lo spirito sportivo delle origini, pur senza l’agonismo del luglio 1958. Lo si racconta vivace, magari anche con qualche giovanile eccesso nel corso della quindicina d’anni di gare successive (interrotte a inizio anni ’70 per l’ingravescente e minaccioso inquinamento chimico). E’ rimasto immutato tuttavia e forse accresciuto l’amore per la natura meravigliosa (che è tutt’oggi calpestata e ferita ma che speriamo e vogliamo in via di guarigione), per il Po e i suoi affluenti, in relazione alla vita e alla salute psicosomatica degli abitanti.

Due i nuotatori testimonial effettivi: il sottoscritto Carlo Mistraletti Della Lucia e il forte bettolese Francesco Molina. Assenti per lavoro il giovane fisico valdostano Luca Lavit, il rinomato falegname di Valenza Po Stefano Scaglione (che peraltro ci informa di aver percorso in acqua 500 Km di Po, in scioltezza, negli ultimi 2 anni) e il campione di canoa Carlo Cerri ( si è voluto compiere l’impresa entro il mese di luglio, pur in giorno feriale; ancora indisposto il “Caimano” di Cremona Maurizio Cozzoli).

La manifestazione è stata resa pregnante e completa nelle sue componenti essenziali e “storiche” dalla presenza dei 2 brillanti battellieri della Vittorino da Feltre: Carlo Losi e Lodovico Gaiuffi, che alcune ore prima avevano raggiunto, ramponando, il punto di partenza di partenza della prima edizione del luglio 1958. Appunto in località Puglia, sede ricostruita con precisione topografica, grazie al loro intuito e orientamento fluviale. I 2 esperti battellieri Losi e Gaiuffi hanno poi monitorato e confortato nella loro fatica i 2 atleti “bagnanti”, Mistraletti e Molina nel lungo decorso natatorio, non privo di insidie.

Sono stati partecipi della manifestazione e bene auguranti nel loro approccio sapienziale: don Fabio Battiato parroco di Calendasco e il conte Milanese Federico Radice Fossati Confalonieri, agricoltore e poeta, amante e studioso del Po (con il comune amico Giuseppe Oceano Marchetti, ispiratore dell’ormai felicemente sperimentato Parco del Ticino, che può tutt’ora indicare saggi provvedimenti al condendum Parco del Trebbia)

Il tutto è stato possibile grazie all’organizzazione e alla comprovata esperienza “liquida” di Giovanni Beretta Anguissola e Pietro Labò che, insieme ai grandi maestri dei novizi canottieri, Franco Valisa e Paolo Michelotti (rispettivamente della Nino e della Vittorino) hanno trasportato nuotatori e operatori, vigilando anche sulla loro incolumità.

Si è così potuto documentare tutta l’impresa e il percorso (di poco più di 4 kilometri) grazie a Paolo Guglielmetti, Carmela Rosano e Carmine Anaclerio. L’atmosfera è stata allietata dalla presenza e dal canto struggente e ammaliante della sirena di fiume Silvia Trebbi. Per merito della sinestesia con la madre Marinella e con Martina Milani, alcuni hanno avvertito un incrementato del “magnetismo” fluviale. (il fiume peraltro - osserva l’ecologo nazionale Pier Luigi Viaroli - è ancora ben lontano dalla necessaria depurazione e rinaturazione)

Pur prevista, non era presente per impegno parentale improvviso la giovanissima fotografa Sofia Bersani; lontani per impegni lavorativi o feriali i reporter Andrea Inzani e Andrea Pasquali, il presidente Giuseppe Curallo (già “eroe” documentario nel periglioso X Sbarco in Lombardia del 6-6-18) ed anche i fotografi Ale Bersani, Elena Roberta Casaroli e Adriano Perotti, (e i rassicuranti navigatori Giulio Barbieri e Renzo Berté). Tuttavia l’arrivo alla Nino Bixio intorno alle ore 19, è stato sufficientemente allietato e ben documentato dalla professionalità discreta e penetrante del decano dei fotografi piacentini Sandro Navelli, dal giornalista Faravelli ed altri, dal fotografo Lunini e da estemporanei fotoamatori. Fra i vari e simpatetici osservatori è da segnalare la presenza di Luigi Marzoli vincitore della prima edizione di 60 anni fa, del mitico battelliere Piero Guido Milani, del pescatore Paolo Bori e del veterano Nino Forlini ortopedico e fisiatra. Molti si augurano che la manifestazione “4 kilometri sul Po a nuoto” possa tornare ad essere appuntamento annuale, parallelamente al miglioramento della salute fluviale ed alla ricerca di un autentico benessere ecologico e acquatico degli abitanti della Val Padana.

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