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Addio a Romano Gobbi, uomo di cultura e fondatore della Libreria Romagnosi

Aveva 82 anni, un anno fa aveva avuto un grave incidente. Il ricordo di Claudia, una delle figlie: «Era un uomo molto dinamico, non stava mai fermo e spronava tutti»

Grande perdita per la cultura e il tessuto imprenditoriale piacentino. Si è spento infatti Romano Gobbi, titolare della storica Libreria Romagnosi, persona molto colta e da sempre grande appassionato di cultura e arte. Sua era anche la casa editrice Lir, e sempre alla sua famiglia appartiene anche la libreria Postumia a Sant'Antonio. Aveva 82 anni. «Era un uomo molto dinamico, non stava mai fermo e spronava tutti» ricorda commossa Claudia, una delle figlie.
Romano Gobbi se ne è andato a un anno esatto da un incidente che gli aveva causato pesanti conseguenze per la salute: «Quest'anno è stato un calvario per la nostra famiglia - spiega Claudia - con spostamenti tra gli ospedali di Piacenza, Parma, Villanova e Castelsangiovanni». Proprio a Castello, nel reparto di terapia intensiva, Romano Gobbi se ne è andato lasciando una grande mancanza per Piacenza.

L’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi è stato tra i primi ad esprimere il proprio cordoglio, verso una persona che ha dato tanto alla cultura e all’editoria piacentina: «Sono passati 53 anni da quando Romano Gobbi nel 1967 aprì il centro librario Romagnosi. Dimostrò da subito di essere un libraio vero, preparato e infaticabile nel rifornire la propria libreria del maggior numero di libri possibile. La sua attività ha infatti interessato non solo la nostra città e la provincia di Piacenza, ma anche le province limitrofe e diverse realtà italiane». 
Prosegue Papamarenghi: «Era un uomo disponibile e cordiale, a tratti, solo apparentemente, un po’ burbero. Insieme alla moglie Mariuccia Marazzi che se ne è andata pochi anni fa e alle tre figlie, da vero imprenditore del libro, ha aperto nel 1995 la Libreria Internazionale Romagnosi. Romano Gobbi non è stato soltanto un libraio, ma anche un editore, un talent scout di scrittori locali e la sua casa editrice LIr, ha rappresentato per molti studiosi, la possibilità di approfondire i loro interessi sulla cultura e sulla storia piacentina. Se ne va un uomo che lascia un profondo vuoto in tutti noi, vuoto che sarà colmato dal dinamismo e dalla professionalità delle figlie, cui vanno le condoglianze dell’Amministrazione Comunale». 

Conclude: «Da quel 1967 in cui, all’interno del Centro Librario Romagnosi, esisteva anche una galleria d’arte dove esponevano diversi artisti delle avanguardie italiane, di tempo ne è passato, ma ancora oggi se hai bisogno di un libro che non riesci a trovare, pur in una Città che ha molto da offrire grazie all’iniziativa imprenditoriale di numerosi ottimi librai, devi andare da Romano Gobbi, questo dato è indiscutibile, così come è innegabile la propria indipendenza libraria e la stima dei colleghi e degli appassionati dell’universo librario. A lui, ed a chi come lui si dedica ad un settore che più di altri subisce la concorrenza dei nuovi media e dell’e-commerce, va la riconoscenza più sentita anzitutto da amministratore che si occupa di promozione culturale e poi da lettore esigente».

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