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Ugl: «Ospedale di Bobbio da potenziare con il centro di cura termale»

La segretaria regionale Ugl Tullia Bevilacqua: «Le acque sulfuree continuano a sgorgare, è una risorsa naturale che non viene utilizzata come dovrebbe»

Se c'è una cosa che la pandemia da Covid-19 ha dimostrato è che è necessario rafforzare i presidi di sanità pubblica anche nelle città periferiche, quelle soggette, al pari delle metropoli, al rischio di focolai pandemici. Da questo punto di vista il modello dei cosiddetti OsCo (gli Ospedali di Comunità) varato dalla Regione Emilia-Romagna ormai 10 anni fa e finalizzati a garantire modelli assistenziali intermedi tra l’assistenza domiciliare e l’ospedalizzazione non è più adeguato agli scenari futuri, e non fa eccezione la struttura di Bobbio, nell'Alta Val Trebbia, unico presidio sull’Appennino piacentino a 50 chilometri da Piacenza, dove l'Ausl aveva disposto la chiusura del Punto di primo intervento e soltanto dopo la protesta dei sindaci riattivato la copertura notturna». A sollevare il caso è il segretario regionale dell'Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua. «La copertura dal servizio dalle 20 alle 8 del mattino ricade sulle spalle del personale già esistente che può essere Tullia Bevilacqua-2rimosso in qualsiasi momento   e non intacca la logica di fondo che per gli OsCo prevede soltanto competenze infermieristiche con servizi di lungodegenza, riabilitazione e patologie croniche. A nostro parere si deve rivedere la pianificazione di base, rafforzando il presidio, allocando nuove unità mediche e progettando quello che potrebbe diventare il nuovo polo delle acque termali con annesse terapie e percorsi salute», è la proposta dell'Ugl dell'Emilia-Romagna.

L’indagine geologica finanziata dalla Regione Emilia-Romagna su specifica richiesta dell’Unione dei Comuni della Val Trebbia e Luretta forniva indicatori di alte probabilità di acque termali nella falda. «Le acque sulfuree continuano a sgorgare, è una risorsa naturale che non viene utilizzata come dovrebbe. Si deve dunque pensare a questa possibilità e riqualificare l’ospedale di Bobbio con tutti i “Livelli essenziali di assistenza” per tutti i cittadini, mettendolo in rete con un Centro di terapie termali e ciclo benessere per tutto il territorio. Evitando che la popolazione interessata da questo servizio affronti viaggi extra provincia per raggiungere le terme più vicine di Salsomaggiore e Tabiano nel parmense. Ricordiamo che l'arteria che attraversa la vallata, la statale 45, è una delle più pericolose della regione e dunque non è auspicabile incentivare la mobilità su quattro ruote, aumentando il rischio incidenti», ricorda Tullia Bevilacqua.

Il segretario regionale dell'Ugl Emilia-Romagna sottolinea, inoltre, un altro punto: «Costituire un centro termale a Bobbio, che soltanto pochi mesi fa nel concorso di Rai Tre che metteva in sfida 60 località fra le più suggestive del nostro Paese è stato eletto il "Borgo dei borghi" d'Italia, vorrebbe anche garantirsi un ulteriore rilancio turistico ed anche una nuova occasione di lavoro per tanti operatori del settore termale e benessere, contribuendo, altresì, alla lotta allo spopolamento delle zone collinari della nostra regione. Tendenza tutt'altro che irreversibile, soltanto se si voglia mettere in cantiere programmi di sviluppo territoriale».

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