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Dona 8mila libri alla Passerini Landi: «È il mio ringraziamento a Piacenza per quello che ha fatto per me»

Una targa nella Sala Filosofi per suggellare l'importante donazione di più di 8mila preziosi volumi da parte del docente scozzese Charles Mackay: «Voglio anche incoraggiare le persone a leggere e ad usare un po’ meno lo smartphone»

Nella mattinata di giovedì 28 novembre è stata svelata nella Sala Filosofi della Passerini Landi la targa che suggella la donazione della preziosa collezione libraria del professor Charles Mackay alla Biblioteca. Un patrimonio di circa 8000 volumi, in gran parte dedicati alla storia dell’arte europea e italiana, di cui i primi 2600 sono già stati consegnati a Palazzo San Pietro e la cui catalogazione è stata resa possibile grazie al contributo di 7800 euro erogato, a questo scopo, dalla Banca di Piacenza. L’intera collezione troverà sistemazione proprio nella Sala Filosofi, dove la targa che rende tributo alla donazione – nonché al finanziamento che l’istituto di credito cittadino ha destinato attraverso lo strumento dell’Art Bonus – è stata suggellata alla presenza del professor Mackay, del condirettore generale della Banca di Piacenza Pietro Coppelli e del responsabile delle Biblioteche comunali Graziano Villaggi, unitamente al conservatore del Fondo antico della Passerini Landi, Massimo Baucia. 

«Con questa donazione voglio ringraziare Piacenza per quello che ha fatto per me, cioè accogliermi nel 1972 con grande amicizia», ha confessato il professor Mackay. «Mia madre diceva che riusciva a sopravvivere all’inverno scozzese solo perché sapeva che in estate sarebbe venuta in questa città: tutta la mia famiglia è legata a Piacenza, comprese le nuove generazioni. Inoltre, vuole essere un modo per incoraggiare le persone a leggere e ad usare un po’ meno lo smartphone». Un amore per i libri innato, che da sempre ha accompagnato il professore nella sua vita, fin dalle radici: «Sono cresciuto in una famiglia che leggeva dalla mattina alla sera», conferma.

Di pari passo all’apprezzamento per la cultura e la lettura, la passione per il nostro Paese e, successivamente, per la nostra città: «La prima volta che sono venuto in Italia sono stato una settimana a Roma e una a Mantova. Mi sono detto: se questo Paese ha solo queste due città da offrire, mi bastano, ma mi devo trasferire qui», racconta. «A Piacenza sono arrivato per lavoro con l’intenzione di fermarmi per due o tre anni: ne sono passati 46 e sono ancora qui», continua Mackay. «Questa città per me è un gioiello: bella, storica, dove si vive bene e si mangia benissimo. L’unica cosa che non sopporto è il freddo umido a cui non mi sono ancora abituato».

Ma il professor Mackay, dopo tutti questi anni nella nostra città, si sente un po’ piacentino? «No, sarebbe un po’ troppo. Mi sento molto attaccato a Piacenza, ma per sentirmi piacentino forse sarei dovuto essere almeno italiano». E i piacentini come se la cavano con l’inglese? «I miei studenti sono bravissimi. Scherzi a parte, quando sono arrivato, nel ’72, ho trovato insegnanti italiani veramente validi e preparati. Quando dicono che per imparare una lingua straniera è necessario un professore madrelingua, non è assolutamente vero».

Un bellissimo gesto, quello del docente, che con questo preziosissimo regalo presto arricchirà gli scaffali della più importante biblioteca piacentina, a disposizione di tutta la comunità. «Questa donazione è stata possibile grazie a quattro colonne portanti: il sottoscritto - che ha fatto la collezione, il Comune con la biblioteca Passerini Landi nella persona di Graziano Villaggi, la Banca di Piacenza e l’avvocato Spezia, che ha promosso il progetto con grande abilità».

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