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Gennaio 1895, Verdi dona una cospicua somma all’asilo di Cortemaggiore

In un mondo che va forte, troppo; che pretende di continuare a voltare pagina senza fermarsi a pensare, può valere la pena di riflettere su briciole di fatti accaduti oltre 120 anni fa. C'è ne dà l'opportunità, il libro "Sei anni di vita piacentina (1894 -1899) giorno per giorno", a cura di Corrado Sforza Fogliani e di Antonietta De Micheli

1 – questa mattina, verso le 10,30, iniziano in Prefettura le visite di augurio al prefetto comm. Ferrari. Vi si recano tra gli altri l'on. Manfredi, il comm. Guerra, il presidente del Tribunale, il procuratore del Re, gli ufficiali generali qui di guarnigione, l'ingegnere capo del Genio civile. Il comandante del corpo d'armata riceve il comandante della divisione con gli altri generali e i comandanti di corpo, i capi di servizio ed ufficiali superiori oltre numerose autorità cittadine. L'assessore anziano ha la visita dei capi-ufficio dipendenti dal Comune. Tutte le autorità si recano al vescovado ad augurare il buon anno al Vescovo.

Da "Libertà": "L'ultimo dell'anno. In diversi ritrovi ed anche in private famiglie venne ieri sera solennizzata la ricorrenza dell'anno che moriva e di quello che nasceva. Brindisi ed allegria per ogni dove".  La musica del settimo reggimento fanteria suona, nel primo pomeriggio, sul Pubblico passeggio. Al municipale va in scena l'opera "l Pagliacci". Calorosi applausi sono riservati al baritono Barbieri, al tenore Lanfredi e al soprano Occhialini.

2 - nel vicolo della Filanda, verso le 24, ha luogo una movimentata baruffa tra quattro soldati del locale Panificio ed il cameriere Carlo Chignoli, piacentino. Il Chignoli si prende diverse sciabolate, che per fortuna causano danni solo al vestiario. Accorre una pattuglia di carabinieri, che trae in arresto i soldati anche perché trovati privi del permesso serale.

Da "Libertà": "Un camino che piglia fuoco. Abbiamo accennato ieri ad un incendio che distrusse tutti i registri del protocollo dell'anno 1892 e molte altre carte negli uffici del Genio militare nella notte precedente; ieri mattina, poi, negli stessi locali incendiavasi la canna di un camino, ma anche lì il fuoco venne dai pompieri prontamente spento senza che si avessero a lamentare danni gravi".

3 - "Il Progresso" di oggi, parlando del nuovo quadro di Sant'Agnese del pittore Sidoli, commenta: "Taluni osservandone a primo aspetto la silhouette ed un diverso stile, pensarono fosse opera, anziché del Sidoli, di
qualch'altro valente". Da "Il Progresso": "Reduce da Parigi è ritornato in Piacenza, ove si fermerà per una settimana circa, il concittadino professore Giuseppe Schiavi. E', si può dire, ringiovanito: veste alla parigina. Esalta e decanta l'ospitalità di Parigi, di cui è idolatra.

4 - Due furti nella stessa notte.  Il professore Broda, insegnante a riposo all'Istituto tecnico, è visitato dai ladri nel suo appartamento presso i chiostri di Sant'Antonino, ma - a parte la serratura schiodata - non viene constatato dall'interessato altro danno perché i soldi circa 80 lire - erano stati nascosti in una busta in mezzo ai libri. Meno fortunato il lattivendolo Giuseppe Bacciocchi, abitante in via Sant'Antonino, che oggi trova la porta di casa socchiusa e si accorge della sparizione di una sessantina di lire.

Da "Libertà": "Al Municipale. Coi soliti "Pagliacci" e col non meno solito "Pietro Micca", dei quali il pubblico, sia detto con tutta licenza, ha ormai piene le tasche, passò abbastanza discretamente - a teatro, però, quasi deserto, anche questo secondo il solito - la serata di ieri. Questa sera riposo".

5 - "Libertà" di oggi mette in evidenza lo stato di drammatica miseria in cui si trova a vivere certo Gaetano Baini, di 70 anni, abitante in un solaio al n. 119 di via Campagna. L'unico arredo a disposizione è costituito da un pò di paglia e l'unica finestra è riparata da una tela sdrucita. Il Baini vive della carità dei vicini, poveri anch'essi. Il giornale commenta: "Il Baini, per l'addietro, rivendeva i fiammiferi e viveva stentatamente, sì, ma viveva”.

6 – “Il Progresso”  di oggi pubblica una lettera da Cortemaggiore nella quale si dice “Anche quest’anno l’illustre maestro Giuseppe Verdi fece all’asilo di Cortemaggiore la cospicua offerta di lire 500.

7 – "Da Libertà": "La novità del giorno. Stamane i buoni concittadini trovarono la novità della neve". Libertà" di oggi rende nota una truffa perpetrata a danno dell'oste Luigi Cappelli, di via Guastafredda, da parte di un giovane figlio di un ex impiegato della nostra Intendenza di Finanza il quale, colla scusa di prenotare una gran cena per 40 invitati, scrocca all'oste diversi pranzetti, lasciando intendere che avrebbe saldato il conto tutto in una volta. Alla fine l'oste, messo sull'avviso da un conoscente, scopre l'inganno ma del truffatore perde le tracce.

8 - Da "Libertà": "Certo Metti, detto il biondo, abitante in via Borghetto, del quale la Questura e la cronaca del nostro giornale ebbero diverse volte occasione di occuparsi, sabato sera, ubriaco e armato di una scure, andava nella casa di un fruttivendolo, certo Girometti Lazzaro, presso il quale convengono vari vicini a scaldarsi alla stufa e brandendo la scure cercava di certo Gabbiani, un giovanetto sedicenne, dicendo volerlo accoppare per aver costui teso un laccio al proprio gatto per portarglielo via". Il Metti viene arrestato dai carabinieri.

9 - Alcuni esercenti del mercato coperto pubblicano sulla "Libertà” di oggi una lettera di lamentele nei confronti della Giunta municipale che, mentre con una recente deliberazione ha stabilito che l'apertura al mattino del mercato coperto si abbia a fare alle 7, ha concesso in via di favore a una conosciutissima ditta di Piacenza che tiene banco di generi di drogheria e di liquoreria, di entrare alle 6,30 e così di allestire
il suo banco a danno degli altri, che devono invece attendere categoricamente lo scoccare delle 7 per essere ammessi. La lettera così conclude: "Colle concessioni di favore, dove si andrà a finire?".

10 – da “Il piccolo”.  Certo Antonio Barbieri abitante in via S. Eufemia, 5 ruba ad un calzolaio ambulante, abitante nella stessa via al n. 30, un grosso materasso di piume, ed altri oggetti per un valore di circa 70 lire. Ricercato dagli agenti di P. S., per sfuggire alla cattura si nasconde in un pozzo e lì, aggrappato alla fune, rimane per diverse ore, fino a che, stremato e intirizzito dal freddo, viene scoperto e dopo essere stato rianimato, tradotto alle carceri.

10 - da "Libertà": "Una ingente truffa. Alcuni giorni sono si presentava a Luigi Gasperini, già gerente di questo giornale, un tal Vittore Guion da Milano, pregandolo gli trovasse una trentina di persone, possibilmente operai, per far loro firmare diverse cambiali in bianco per eseguire una certa operazione finanziaria volendosi da una forte società di banchieri fondare una cooperativa per dare lavoro agli
operai disoccupati. Tale società aveva, così il Guion diceva, un fondo già di una sessantina di milioni (bum!). Prometteva il Guion, ad ogni operaio che firmava, lire 1,50 di ricompensa per tale disturbo e di lire 3 al Gasperini. Questi trovò i firmatari e tutti, contenti come pasque, si presero il denaro loro promesso. La P. S. di Milano, che da tempo è sulle tracce di diverse associazioni di truffatori, venne però a sapere della operazione del Guion, le parve puzzare maledettamente di truffa e senza tanto baccano arrestò il sedicente fondatore di società cooperative, presso il quale vennero sequestrate circa 120 cambiali firmate in bianco. Pare che il Guion  abbia però scontato diverse delle cambiali che aveva fatto firmare, per una somma, così dicesi, di circa centomila lire".

11 - Da "Libertà": "Malcontento fra paleggiatori di neve. La Direzione del Tram per sgombrare la strada dalla neve sulla linea di Cremona occupò diverse squadre di operai ai quali corrispondeva una data mercede. Ieri mattina, nei pressi di Roncaglia, i detti operai si diedero a schiamazzare perché volevano un aumento di mercede, non soddisfatti di quella che voleva loro corrispondere l’ Amministrazione  tramviaria. Pare che addivenissero poi ad un accomodamento, sì che gli operai ripresero il loro lavoro".

12 Verso le due del mattino, alla Mattiola di Gossolengo, certo Lazzaro Bosi, contadino di 25 anni, armato di un pennato, ferisce e deturpa gravemente al volto un giovane di 26 anni, certo Ernesto Tagliaferri, che dormiva in una stalla. L'aggressione va riportata a motivi di rancore che il Bosi nutriva in seguito ad una rissa avvenuta lo scorso anno.

14 - Da "libertà": “Abbiamo da Roma e da buona fonte la seguente notizia: "Il Ministero della Guerra, sollecitato da codesta Giunta municipale a rilevare i locali del Macello Vecchio, ha risposto che non gli abbisognano nuovi locali a Piacenza".

 ... confrontando la cronaca di allora con quella di oggi possiamo dire di essere diversi?  Alla domanda il prof. Ferdinando Arisi in occasione di una precedente cronologia degli stessi autori, rispondeva che ci sono motivi per pensarlo, ma non ne mancano per negarlo. Siamo migliori? "Forse che sì forse che no", com'è scritto nella pietra d'angolo d'una bella casa di via Campagna”.   

Gennaio 1895, Verdi dona una cospicua somma all’asilo di Cortemaggiore

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