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Martedì, 23 Aprile 2024

Marzo 1897: «A quanto pare il Municipale non aprirà più»

In un mondo che va forte, troppo; che pretende di continuare a voltare pagina senza fermarsi a pensare, può valere la pena di riflettere su briciole di fatti accaduti oltre 120 anni fa. C è ne dà l’opportunità, il libro Sei anni di vita piacentina (1894 -1899) giorno per giorno, a cura di Corrado Sforza Fogliani e di Antonietta De Micheli

1 – 15 marzo 1897: «A quanto pare il Municipale non aprirà più»

2 - Da 'Libertà': Al Municipale. Ieri alle 17 veniva sospesa l’annunciata terza del Mefistofele e sui cartelloni del teatro compariva la solita striscia questa sera riposo. A quanto ci dicono il teatro non si riaprirà più.

3 - 'Il Progresso': Gli uccisori dei gatti, che tutti conoscono (e andate a vedere le centinaia di pelli che si fanno disseccare in un certo cortile d'un famoso quartiere popolare della città), vanno purtroppo, ad onta della legge, sempre impuniti.

4 -Bestiame introdotto e macellato durante il mese di febbraio: buoi e manzi 135; vacche e tori 10; manzetti 1; vitelli 181; porci 253; pecore e capre 25; agnelli e capretti 544; cavalli 47; asini 13; muli 2.

5 - Da 'Il Progresso': L'ultimo veglione del Municipale, se non si può lodare per la quantità, elogiabile per la qualità. Vi furono delle mascherine bellissime e spiritosissime.

6 - da 'L'Amico del Popolo': Mai vi è stato anno più disgraziato di questo pel nostro Teatro; un pasticcio tale che bravo è colui che ci azzecca qualche cosa.

7 - da 'Il Progresso': Tutto ieri le masse corali ed orchestrali, le ballerine ed il bravo comprimario Fiesole asserragliarono il Municipio per avere il loro credito residuale della paga cui hanno diritto.

8 - da 'Libertà'. Finalmente anche Piacenza ha una vera ed autentica fabbrica di biciclette. E' dei sig. ing. V. Bassi e Merosi i quali da parecchi mesi vi lavorano per preparare i tipi per quest'anno. La marca della nuova fabbrica porta il nome di Endless.     IMG_59001-2       

9 - da 'Il Progresso': I coristi del nostro Municipale non accettano assolutamente il 28 per cento sulla residua somma loro spettante e muovono perciò, a quanto dicesi, causa al Comune e per esso alla Commissione del teatro.

11 - da 'Libertà': Rileviamo da un giornale cittadino che si stanno facendo pratiche per trasportare la rinomata fabbrica di biciclette Orio e Marchand da Milano o meglio da Musocco, ove sono le officine, nella nostra città. Naturalmente qui la mano d'opera costerebbe molto meno, e l'industria piacentina ne avrebbe un grande vantaggio.

12 - Oggi ha luogo una dimostrazione in onore del col. Stevani promossa dalla Società Reduci Italia e Casa Savoia. Fin dalle 19 le Associazioni cittadine con le rispettive bandiere si radunano in piazza del Duomo. Alle 20 le Società, precedute dalla Banda cittadina, si recano all'Albergo d'Italia dove alloggia il colonnello Stevani. Un'enorme folla si accalca sulla piazzetta del Caffè grande e sull'inizio del Corso. Dopo i primi 'evviva' la musica attacca la Marcia Reale. Il colonnello Stevani, accolto da acclamazioni, si presenta al balcone dove un giorno parlò Garibaldi, visibilmente commosso, e rivolge parole di ringraziamento e di saluto.

12 - da 'Libertà': Il coro di S. Sisto. E' un destino, pare, quello che pesa su questa nostra chiesa di San Sisto. E' vivo ancora in noi il dolore per la perdita fatta di quel quadro che ora forma il principale ornamento della Galleria di Dresda; quadro dipinto dalla mano divina del Sanzio e venduto per far denaro, con cui allora far fronte ai bisogni della chiesa e del monastero. Sono quasi 150 anni che l'impareggiabile tela esulò da Piacenza; ed ora ecco che si mette avanti la proposta di vendere il coro della medesima chiesa, un lavoro di bellissimo intaglio, oggetto di vera ammirazione, e questo si fa pure per avere danaro, con cui provvedere ad urgenti ed imprescindibili restauri, richiesti dal miserando stato in cui si trova il classico tempio. Noi vorremmo fare una proposta e sarebbe questa, che i cittadini tutti, ognuno secondo le proprie forze, dessero il loro obolo per i restauri necessari a farsi in detta chiesa. Con questo si raggiungerebbe lo scopo nobile insieme e patriottico di conservare un tempio, che è di tanto lustro alla città nostra.

13 - da 'il Progresso': Sono incominciati i lavori di abbellimento alla piazzetta S. Giovanni, fatti a spese della fabbriceria della chiesa omonima e per iniziativa di quell'ottimo parroco Don Valentino Pagani.

14 - da 'Libertà'. Vicobarone. Ieri notte, i soliti eroi delle tenebre ne fecero un'altra di loro: al sig. Giuseppe Gobbi furono tagliati 300 ceppi di viti e 400 al sig. Luigi Ponzini. E così l'anno passato gli incendi, quest'anno il taglio delle viti, delle quali, in pochi giorni, oltre 1500 ceppi furono rasi al suolo. E purtroppo, per quanto in paese la voce pubblica indichi gli autori di tali nefandità, sinora nessuno di essi cadde nelle mani della giustizia. E si raccoglie ora quello che si è da tanto tempo seminato. Certi maestri d'un tempo, predicatori della lotta di classe, i conferenzieri socialisti di Rovescala, le visite frequenti di qualche facinoroso di Borgonovo, la connivenza forse di qualche agente del Comune, hanno sparso fra gente, che non intende o intende imperfettamente o al rovescio teorie pericolose, il mal seme dell'anarchismo, il quale ora fruttifica, e naturalmente sono frutti delittuosi.

15 - da 'Libertà': Il distinto pittore concittadino, Stefano Bruzzi, professore nel nostro Istituto Gazzola, ha compiuto la sua tela e forse l'ha già mandata alla seconda esposizione internazionale di Venezia, che si aprirà prossimamente. Il tema svolto dal Bruzzi è uno dei più ardui pel raggruppamento e per le pose a conseguirsi, trattandosi di animali. Rappresenta Don Chisciotte, mentre sta sul suo destriero, fugando sul poggio di una collina una grossa mandria di pecore...

15- da 'Libertà': Ancora un impiegato infedele della Banca popolare che prende il volo. Sino da giovedì scorso il rag. Luigi Bernardi è scomparso. Aveva chiesto un permesso e non è più tornato. Tale scomparsa coincideva col fatto che il Commissario straordinario, il sig. Lisippo Ferrari, aveva iniziato di questi giorni a ripassare, risalendo molti anni addietro, il libro dei depositi, libro tenuto sempre dal rag. Bernardi. E il Commissario, spingendo alacremente le sue ricerche, ebbe il dolore di constatare un ammanco che, se non è uguale ai precedenti, non è però indifferente. L'infedeltà consisteva nel falsificare operazioni, che presupponevano l'accordo col cassiere Luigi Acuti. E così ora si capisce che tanto l'impiegato addetto alle cambiali quanto quello adibito ai depositi, Vittorio Galli, avevano fatto una lega col cassiere, per esercitare la loro... comoda industria. L'ammanco è di lire 110 mila e rotti (che detratti dalla ritenuta dell'impiegato si riducono a 108 mila).

... confrontando la cronaca di allora con quella di oggi possiamo dire di essere diversi?  Alla domanda il prof. Ferdinando Arisi in occasione di una precedente cronologia degli stessi autori, rispondeva che ci sono motivi per pensarlo, ma non ne mancano per negarlo. Siamo migliori? "Forse che sì forse che no", com’ è scritto nella pietra d angolo d una bella casa di via Campagna.

Marzo 1897: «A quanto pare il Municipale non aprirà più»

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