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Vicino a te non ho paura

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A cura di Luana Carini

Ecco come difendere i vostri cani dai pericoli estivi: il colpo di calore e i forasacchi

Come ogni estate purtroppo sono in aumento i disagi legati alla stagione calda che colpiscono i nostri animali: spighe e colpi di calore in particolare detengono il primato

Come ogni estate purtroppo sono in aumento i disagi legati alla stagione calda che colpiscono i nostri animali: spighe e colpi di calore in particolare detengono il primato. L'erba secca, appena tagliata, composta prevalentemente da spighe ed ariste appuntite tendono a migrare attaccandosi al pelo degli animali, in modo particolare all'interno del padiglione auricolare, nel naso, a livello interdigitale (tra le dita delle zampe), o in altre sedi più disparate (vulva, cute, ghiandole salivari) creando sempre veri e propri disagi sia all'animale che al padrone.
Le più frequenti per sede sono quelle nasali ed auricolari.

L'ingresso del cosidetto forasacco nel condotto uditivo si nota dal fatto che il cane si lamenta improvvisamente dopo una passeggiata al parco, scuote la testa in modo insistente, la tiene piegata da un lato continuando a lamentarsi e grattarsi. E' più frequente, di solito, nei cani con con orecchie pendule e lunghe o da caccia (Segugi, Cocker spaniel, Cavalier King Charls spaniel, Spinoni). Si consiglia ai proprietari di recarsi dal veterinario, tenendo il cane a digiuno dal cibo per almeno 8 ore.

In alcuni casi la rimozione del corpo estraneo viene effettuata senza anestesia, se il paziente collabora alla delicata manovra di inserimento di un otoscopio con le pinze per l'estrazione del forasacco. Se da diversi giorni il cane scuote la testa o la tiene storta da un lato è possibile che sia entrata tempo prima, quindi la rimozione risulta più complessa a causa della macerazione della spiga: spesso anche il timpano viene coinvolto con la sua parziale perforazione e il sanguinamento. L'ideale sarebbe agire entro 24 ore dall'ingresso del corpo estraneo.

Spesso i pazienti non sono collaborativi, soprattutto cani di piccola taglia particolarmente agitati, a causa del fastidio importante e dell'infiammazione creata o dall'otite già instaurata. Quindi si predilige una piccola anestesia con il cane a digiuno, che in meno di un'ora, garantisce tranquillamente la rimozione del corpo estraneo.

Diverso invece è l'approccio con le spighe nel naso, in cui il paziente improvvisamente comincia a sternutire, soprattutto da un'unica narice, in modo violento con la fuoriuscita di goccioline di sangue, accompagnate a volte da scolo mucoso. Il cane manifesta un grande disagio quindi il consiglio è quello di recarsi dal proprio veterinario curante per effettuarne la rimozione, previo periodo di digiuno. Questa tecnica viene effettuata SOLO in anestesia generale, in quanto con il riflesso dello sternuto non si riuscirebbe ad inserire nella narice l'adeguata strumentazione.

Si utilizza generalmente un otoscopio con cono lungo, anche se la scelta migliore consiste nel rinoscopio per lo studio approfondito di entrambe le coane nasali, dei suoi meandri ed eventuale utilizzo di garze specifiche o di tamponi diagnostici in caso di dubbi. Questa metodologia viene preferita in razze con nasi molto sottili ed affusolati, di taglia piccola o toy, difficili da indagare con le tradizionali strumentazioni.

Da sfatare assolutamente il detto popolare che se la spiga non viene rimossa migra fino al cervello portando alla morte il cane: il corpo estraneo spesso si ferma dentro le coane nasali, andando incontro a graduale macerazione, provocando un'infiammazione importante monolaterale.

Spesso i forasacchi si localizzano nelle zampe tra le dita, causando zoppie e continuo leccamento, gonfiore ed infiammazione localizzata. La loro rimozione è difficile, a causa della loro migrazione. Quando di nota il gonfiore sospetto spesso si è già formato un piccolo ascesso con la macerazione del corpo estraneo. Altre volte il gonfiore è solo parziale e si utilizza una pomata a base di ittiolo per garantirne la fistolizzazione con la successiva fuoriuscita.

Ultimo pericolo e non meno importante è il cosiddetto colpo di calore che, come nelle persone, se non gestito in tempo può portare al collasso cardiocircolatorio con shock ipovolemico e morte del paziente.

L'ideale sarebbe prevenirlo attraverso rimedi scontati come: non uscire nelle ore più calde della giornata, evitare le attività fisiche troppo stressanti al parco, portarsi dietro sempre una ciotola ed una bottiglia di acqua fresca (ma non ghiacciata), non lasciare mai il cane in auto, garantire al cane un posto all’ombra in casa o in giardino, proteggere il cane in spiaggia con le creme solari specifiche e tenendolo all’ombra, ben idratato. 

Categorie più a rischio sono: cuccioli (fino a sei mesi di età), cani anziani (oltre i sette anni di età); i soggetti sovrappeso; cani che si affaticano facilmente quando fanno esercizio fisico, cani che soffrono di malattie croniche o che sono in convalescenza; cani brachicefaloi (muso corto e schiacciato) e quelli che soffrono di disturbi respiratori o cardiocircolatori.

Il caldo percepito dipende in gran parte dall’umidità: anche se ci sono 30° C, con un tasso di umidità del 70%, si possono avvertire fino a 40°C. Se la temperatura rettale del cane si innalza tra i 40°C ed i 43°C il cane si indebolisce, cade in uno stato di letargia e nei casi gravi può essere vittima di un collasso cardio circolatorio ed entrare in coma irreversibile.

Il cane solitamente ha la polipnea termica (respiro accelerato) per permettere al vapore acqueo di uscire e tenere sotto controllo la temperatura corporea. Questo meccanismo viene compromesso dall’aumento dell’attività muscolare legato all’alto tasso di umidità. Fattore che incide sulla capacità del cane di dissipare il calore. Le capacità di termoregolazione del cane possono subire seri danni anche a causa di ostruzioni respiratorie. Bisogna intervenire tempestivamente per arginare i danni. 

Sintomi del colpo di calore nel cane:

    1.    respiro pesante e affannoso;

    2.     ansimazione eccessiva;

    3.    debolezza abbattimento, incapacità di mantenere la stazione quadrupedale;

    4.    mucose congeste (rosa intenso) poi pallide fino a diventare porcellanacee;

    5.    letargia (il cane appare apatico e depresso).

Si deve portare l'animale tempestivamente al proprio veterinario curante per le cure di primo soccorso.

Intanto si può procedere con le prive manovre:

    1.    Allontanare il cane della fonte di calore, ponendolo in un luogo fresco ed asciutto.

    2.    Misurare la temperatura intrarettale ogni 10 minuti. I casi lievi possono essere risolti spostando il cane in un ambiente fresco.

Se la temperatura rettale è superiore ai 40°C, dobbiamo raffreddare il cane con acqua fredda ma non ghiacchiata, bagnando le zampe ed il corpo delicatamente. Monitorare la temperatura rettale e continuare il processo di raffreddamento fin quando la temperatura rettale non scende sotto i 39°C. A questo punto, è bene arrestare il processo di raffreddamento ed asciugare il cane, per non rischiare l’ipotermia.

Le manovre di emergenza NON sostituiscono il veterinario per cui la prima scelta è SEMPRE quello di avvertire il medico o meglio recarsi al più vicino pronto soccorso per effettuare la necessaria fluidoterapia e ricovero del paziente per il successivo monitoraggio.

Nei casi più seri può subentrare un'edema laringeo che peggiora le già critiche condizioni respiratorie, quindi l'intervento tempestivo del veterinario può salvare la vita al paziente.

Questo meraviglioso cane della foto è Ricky un Border Collie di 6 anni che ha subito un colpo di calore due settimane fa, in seguito ad una gita pomeridiana e con ore di gioco ininterrotto al parco con una bimba, fortunatamente quando è arrivato in visita la situazione stava già rientrando spontaneamente anche grazie alle cure immediate del proprietario, ma per 4 ore non è riuscito a muoversi ed a reggersi in piedi, respirazione accelerata e grave abbattimento. Ora sta benissimo e gode di ottima salute.

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