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Giovedì, 18 Aprile 2024
Vicino a te non ho paura

Vicino a te non ho paura

A cura di Luana Carini

Un po' di me: anche noi veterinari certe volte soffriamo per i nostri animali

Sono un medico veterinario che lavora a tempo pieno presso l'Ospedale Veterinario Farnesiana di Piacenza. Scrivo su ilPiacenza.it per aiutare le persone a capire qualcosa in più del mondo animale, o meglio ancora per prevenire alcune patologie ancora poco conosciute: fornisco suggerimenti o consigli, ma questo articolo sarà su di me, per dar modo a tutti di conoscermi meglio e quindi di fidarsi di me

Sono un medico veterinario che lavora a tempo pieno presso l’Ospedale Veterinario Farnesiana di Piacenza. Scrivo su ilPiacenza.it per aiutare le persone a capire qualcosa in più del mondo animale, o meglio ancora per prevenire alcune patologie ancora poco conosciute: fornisco suggerimenti o consigli, ma questo articolo sarà su di me, per dar modo a tutti di conoscermi meglio e quindi di fidarsi di me.

Sono nata il 3 luglio del 1988 e nel corso degli anni, anche se è scontato dirlo, ho maturato la mia convinzione nel voler diventare un medico veterinario: non so per quale specifico motivo, ma sicuramente il contributo più grande lo devo al mio compagno fedele di avventure che mi è stato regalato quando avevo 2 anni, un bellissimo micione nero di nome Tim

Nel corso degli anni nessuno è mai riuscito a farmi cambiare idea, nonostante amici o parenti mi consigliassero di studiare medicina, mentre i professori mi avrebbero voluto vedere impegnata in materie umanistiche.

Io sono testarda, questo è una caratteristica inderogabile del mio segno zodiacale, quasi un po’ a livelli maniacali ed estremamente perfezionista. Anche se non mancano purtroppo i momenti di insicurezza e fragilità. 

Ho proseguito l’università superando il test di ammissione grazie più che altro alla preparazione ottimale che i miei insegnanti di chimica e biologia dell’Istituto tecnico agrario mi hanno fornito, e non tanto - invece - per merito delle conoscenze di cultura generale o storia, dove purtroppo sono tuttora carente.

All'università ho trascorso cinque bellissimi anni, composti prevalentemente da sacrifici e pianti, da delusioni e vittorie, ma con la consapevolezza di riuscire a laurearmi nel più breve tempo possibile. Ed è così che a 23 anni ho coronato il mio sogno: per la maggior parte lo devo alla mia famiglia e al mio ragazzo che mi hanno sempre sostenuto e aiutato - forse sarebbe meglio dire “sopportato” - in questo lungo cammino, permettendomi di essere qui adesso. 

Quando avevo 19 anni, durante il primo anno universitario, il mio gatto si è ammalato alla veneranda età di 16 anni, così mi sono dovuta rivolgere alla struttura di via Beati: forse proprio per caso, è nata una profonda amicizia e da quella estate ho iniziato il mio percorso di tirocinio che ho continuato nel corso di tutti e 5 gli anni di studio.

Nel frattempo ho continuato a curare il mio micio che all’età di 21 anni - solo 3 mesi dalla mia laurea - è venuto a mancare: è stato come se si fosse conclusa una fase della mia vita, al termine della quale lui ha deciso di farsi da parte e di lasciarmi libera di cominciare una nuova avventura. Difficile colmare un vuoto così grande: in molto pensano infatti che noi veterinari riusciamo ad essere meno sensibili, più freddi nell’agire, ma spesso non è così, soprattutto quando ci troviamo di fronte a situazioni personali. Anche noi riusciamo a perdere il lume della ragione, a trasformarci in comuni proprietari che piangono come fontane, che soffrono da morire e che si colpevolizzano per ogni singola scelta.

Bene, io ho fatto esattamente così: a distanza di quasi 3 anni ancora mi sto chiedendo cosa avrei potuto fare per salvargli la vita, quale farmaco avrei dovuto tentare, e ogni volta - nonostante tutto - non riesco a trovare una risposta: continuo ugualmente a star male per la decisione che sono stata costretta a prendere per non vederlo continuamente soffrire. Ora so che sarà sempre con me, così come tutte le persone che hanno perso qualcosa o qualcuno di importante, ed è qui che trovo a volte la forza necessaria per aiutare gli altri.

Sono quindi due anni che lavoro come veterinario e cerco ogni giorno, nel mio piccolo, di imparare qualcosa di nuovo, di apprendere dagli altri il più possibile e crearmi nel tempo quell’esperienza necessaria per crescere nel mio mestiere, anche se il nostro lavoro - come quello dei medici in generale - è in continua evoluzione e richiede costanti aggiornamenti, corsi ed approfondimenti.

Per ora mi occupo di medicina interna e pronto soccorso: sto conseguendo la specializzazione in cardiologia, materia che mi ha sempre affascinato. Ci vorrà ancora diverso tempo prima di avere una totale dimestichezza, ma per ora sono ugualmente felice dei risultati ottenuti.

Anche se tante persone o colleghi con cui collaboro quotidianamente cambierebbero mestiere o magari sceglierebbero altri indirizzi, io non credo vorrei cambiare la mia vita, o almeno vorrei solamente migliorare in quello che sto facendo, sperando un giorno di realizzare tutti i sogni che ho nel cassetto, anche se qualcuno si sta già compiendo.

Ho voluto, con questo breve scritto, provare a farvi conoscere qualcosa in più di me e del mio carattere, in modo tale da comunicarvi i miei pensieri, non solo i consigli o le raccomandazioni veterinarie.

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