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Effetto Vertigo

Effetto Vertigo

A cura di Diego Monfredini

Doisneau, ultimo tango a Parigi

Milano celebra il talento del maestro francese autore del bacio più famoso della storia della fotografia. L'appuntamento è allo Spazio Oberdan dal 20 febbraio al 5 maggio

Certi giorni basta il semplice fatto di esistere per essere felici. Ci si sente leggeri leggeri, ci si sente fatalmente ricchi che viene voglia di condividere con qualcuno una gioia troppo grande. Il ricordo di quei momenti è il mio bene più prezioso. Forse perché sono così rari. Un centesimo di secondo qui, un altro là, sommati insieme non saranno che due o tre secondi rubati all’eternità.

La purezza delle immagini di Doisneau è presumibilmente ciò che meglio esprime il tratto distintivo di un artista che, rifuggendo l'accademismo e l'astratta perfezione della fotografia dei suoi contemporanei, ha da sempre incarnato la possibilità di restituire un'atmosfera, fatta di piccola gente, uomini e donne: aura vera di una città e i suoi angeli.

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Dai sobborghi parigini di Montrouge ai balocchi effimeri del glamour della capitale francese, in ogni scatto di un bistrot, di uno sguardo rubato tra innamorati, di un volto immortalato tra la folla o aldilà del vetro appannato di un negozio, Robert cercava per sua definizione di riprodurre non quello che tutti potevano vedere, ma quello che precisamente i suoi occhi stavano vedendo in quel momento. Un ruolo da prima attrice, da cheese girl, da stella del palcoscenico è sicuramente una Parigi che tutti sognano, dove uno squarcio di luce può dipingere la melodia sgangherata della fisarmonica nelle strade, l’odore della pioggia, il fragranza di mughetto dell’innamorata o piuttosto il gusto di sigaretta di chi la sta baciando insieme con ardore e delicatezza.

Come il celebre il “Bacio all’Hotel de Ville”, la sua opera più famosa, manifesto della speranza cpntro l’orrore della guerra. Come la serie di scatti che immortalavano i giochi di strada dei bambini, colti nella loro innocenza, o la galleria di ritratti da Picasso a Jacques Prévert, da Coco Chanel a Simone de Beauvoir, da Giacometti a Yves Saint-Laurent, da Marguerite Duras ai perfetti sconosciuti che animano i vicoli, i café e gli angoli fumosi di della città.

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Le fotografie in bianconero di Doisneau ci invitano a bussarvi e passarvi attraverso, dipingendo i berretti, le carte da parati, le carte e le gonne degli scorci leggeri che incornicia nei suoi scatti coi colori della nostra fantasia. Solo così potremo lasciarci trasportare, e tirare per mano dalle capriole e gli scherzi dei bimbi nei vicoli o sotto i banchi di scuola, dagli abbracci furtivi sui marciapiedi lungo la Senna, dal be bop e dai tanghi improvvisati nelle bèttole, che hanno reso la Parigi di Doisneau un tesoro senza tempo.

robert doisneau_Be Bop à Saint Germain des Prés, Paris (Robert Doisneau, 1951)-2   doisneau-2

Complementare ideale al percorso artistico del maestro francese è la versatilità vocale di Edith Piaf..

https://www.youtube.com/watch?v=8YGXsw3XK9I

..e l’incantesimo dei versi del fraterno amico Jacques Prévert.

I ragazzi che si amano si baciano in piedi

Contro le porte della notte

E i passanti che passano li segnano a dito

Ma i ragazzi che si amano

Non ci sono per nessuno

Ed è la loro ombra soltanto

Che trema nella notte

Stimolando la rabbia dei passanti

La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno

Essi sono altrove molto più lontano della notte

Molto più in alto del giorno

Nell'abbagliante splendore del loro primo amore

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di sopra la fotografia che mi è rimasta più impressa.

Informazioni utili

Robert Doisneau, Paris en liberté

Spazio Oberdan. Via Vittorio Veneto, 2 MM1 Porta Venezia, tel 02 7740.6302/6381

 Orari: martedì e giovedì h.10-22; mercoledì, venerdì, sabato e domenica h.10-19.30. Lunedì chiuso.

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