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Venerdì, 29 Marzo 2024
Fioristi o Fiorai?

Fioristi o Fiorai?

A cura di KaDò Flowerdesign

Fiori edibili, ve ne sveliamo i segreti

La moda dei fiori edibili, anche detti fiori eduli, cioè commestibili, è ormai dilagante ed è entrata nelle cucine dei migliori chef stellati, in televisione ma non solo

Ormai i fiori spopolano anche in cucina, tra le mani degli chef ormai non è raro vedere petali e corolle. Naturalmente sono perfetti per decorare e dare un tocco creativo all'impiattamento delle più svariate portate. Ma la moda dei fiori edibili, anche detti fiori eduli, cioè commestibili, è ormai dilagante ed è entrata nelle cucine dei migliori chef stellati, in televisione ma non solo! Anche i principianti cuochi sperimentano con i fiori e si divertono ad utilizzarli nelle proprie ricette. E' facile imbattersi sul web, in magnifiche foto che immortalano risotti, torte, biscotti, bevande e insalate contornati da fiori... instagram, pinterest, facebook sono pieni di meravigliosi scatti fotografici che mostrano abbinamenti di sapore e colore, dai più improbabili e azzardati a quelli più riusciti e appetitosi.

Ma non sono tutte rose e fiori! I problemi legati ai fiori edibili sono la loro reperibilità e la sicurezza alimentare. Di seguito qualche dritta al riguardo.

La prima questione è la reperibilità di questi fiori eduli, non è facile infatti trovarli in commercio. I fiori edibili sono stati mescolati alle insalate in alcune confezioni pronte nei supermercati, un esperimento della grande distribuzione che ha avuto vita breve, ma che ha incuriosito tutti e ha contribuito ad aumentarne la popolarità. In alcuni negozi di alimentari e supermercati è possibile ordinarli e ritirarli in confezioni preparate ad hoc, ma il costo non è irrisorio e non tutti i fornitori sanno di che cosa si tratta. Noi spesso ci sentiamo rivolgere queste richieste e quello che possiamo consigliare e la produzione in proprio! Esatto, abbiamo piccole buste di sementi selezionate per questo uso ed è possibile cimentarsi nella coltivazione in vaso o nell'orto. Oppure, più semplicemente si possono prendere direttamente le piantine scegliento quelle commestibili. Ultimamente Cascina Brontola a Piacenza, azienda di cui parliamo spesso tra i nostri partners, ha iniziato il confezionamento di fiori eduli essicati adatti alla cucina, proposta ovviamente da noi molto apprezzata! 

Il secondo problema è la sicurezza alimentare: ATTENZIONE! Non tutti i fiori vanno bene. I fiori adatti sono primule, petunie, viole, calendule, rose, margherite, papaveri, begonia, tagete, bocca di leone, geranio, garofani. Ma è molto importante che non siano contaminati da insetticidi e prodotti chimici, quindi se non provengono dal proprio giardino è indispensabile che provengano da agricoltura biologica. Inoltre esistono fiori tossici per l'uomo, alcuni di essi contengono potenti veleni, per questo sconsigliamo vivamente di improvvisarsi e di raccogliere quello che si trova in un bosco o in un prato, a meno che non si sia assolutamente certi di che cosa si tratta. 

Per incuriosirvi abbiamo pensato di chiedere una ricetta a base di fiori a due amiche food blogger molto popolari: Giulia e Katia! Due cuoche eccezionali e blogger per Cook Eat Love (Giulia Golino) e Pappa & Cicci (Katia Baldrighi). Ecco cosa ci propongono

Vellutata di asparagi con code di gamberi - Giulia Golino cuoca e blogger per Cook Eat Love

Ingredienti:
750 g Asparagi del Consorzio dell’Asparago Piacentino
3 patate piccole
una decina circa di code di gamberi
1 scalogno
qualche fogliolina di timo limone
qualche fogliolina di menta
panna acida
fiori edibili
2 cubetti di preparato per soffritto 

Procedimento:
Mettete a bollire le patate, una volta cotte, privatele della buccia e lasciate in disparte a raffreddare.
Mondate gli asparagi, rimuovete l’eventuale parte maggiormente legnosa, e se utilizzate l’estrattore, inserite gli asparagi alternandoli agli altri ingredienti (patate,erbe aromatiche e scalogno), diversamente cuocete gli asparagi con 1 carota, una gamba di sedano, un po’ di prezzemolo, uno spicchio di aglio. Rimuovete le verdure, scolate gli asparagi a parte e frullateli con il minipimer aggiungendo un po’ di acqua di cottura fino al raggiungimento della densità desiderata e le erbe aromatiche fresche.

In una padella antiaderente fate saltare i gamberi.

Impiattate la vellutata, aggiungete qualche goccia di panna acida i gamberi ed i fiori edibili


Marmellata di pesche, prugne, uva al profumo di vaniglia e lavanda - Katia Baldrighi cuoca e blogger per Pappa&Cicci
Ingredienti:
600 g di pesche bianche ma anche gialle andranno benissimo
300 g di prugne nere
100 g di uva bianca tipo datterino senza semi
300 g di zucchero di canna tipo Panela (bello scuro e aromatico)
un cucchiaio di lavanda in fiori
un baccello di vaniglia 
un limone intero

Procedimento:
Questa marmellata non richiede una lunga cottura ma un pochino di riposo: alla sera ho sbucciato  le pesche e le ho tagliate in pezzi un po’ alla come capitava; ho snocciolato le prugne e sgranato i chicchi di uva ho aggiunto lo zucchero,ho messo tutto in un tegame di acciaio e  ho rimescolato bene, ho messo il coperchio e messo a riposare (di notte che si fa?? si riposa, no??) in frigorifero (la ricetta diceva per 12 ore, io cosa ho fatto?? me la sono scordata!!!! ma niente, l’ho lasciata un giorno intero! rimestando due o tre volte). 
Una volta trascorso il tempo, filtrate la frutta e mettete lo sciroppo in un tegame (io di acciaio) con i semi della bacca della vaniglia e lasciate ridurre per una ventina di minuti; intanto spremete il limone e conservate i semini (sì, sì i noccioli capito bene!!!) e la scorza spremuta, metteteli dentro una garzina tipo quelle per bendare le ferite con la lavanda e la bacca di vaniglia privata dei semini, legate ben stretta la garza (io ho fatto un nodo perché era abbastanza grande ma potete legarla con dello spago da cucina) e aggiungete il sacchettino  aromatico insieme alla frutta e al succo di limone allo sciroppo che si sarà ridotto, lasciate insaporire il tutto per 10/15 minuti e poi togliete il sacchettino, continuate per altri 5 minuti. Io ho passato un po’ la frutta con qualche giro di minipimer perché non amo troppo i pezzi nelle marmellate ma se vi piacciono potete anche lasciare i pezzi, dopodiché potete invasare e sterilizzare il vaso 

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