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Fioristi o Fiorai?

Fioristi o Fiorai?

A cura di KaDò Flowerdesign

Mai (…o quasi) lavorare per i parenti

Nota bene: le seguenti affermazioni sono considerazioni spontanee e irriverenti da leggere con ironia e senso dell'umorismo!

C'è una regola non scritta nel commercio che dice di "non lavorare mai per i parenti e famigliari". Questa legge vale quasi sempre, a parte qualche eccezione che conferma la regola. Ma è vero anche che "amici e parenti sono i primi clienti". La rete di persone fatta di legami parentali oppure solo di conoscenti e amici, costituisce il primo gruppo di persone che richiederanno i servizi di un commerciante alle prime armi. Guai se non ci fossero loro, che spinti da spirito di buona volontà e compassione, fanno il primo acquisto, magari anche solo per gratificare e incoraggiare chi si approccia all'arte del commercio. Questo permette di farsi le ossa e cominciare a camminare sulle proprie gambe. E' un'abitudine carina e cortese che anche nel nostro caso ci ha fatto tanto tanto piacere e dato il coraggio di continuare anche quando sembrava tutto difficile e complicato.

Nei fatti perciò, questa regola ("non lavorare per parenti e famigliari") non vale mai, almeno nella prima fase di attività di un business. Successivamente però, quando l'attività fondata si regge sulle sue gambe, parenti ed amici significano anche parecchie grane. Cioè, parenti e famigliari non si fanno problemi a pretendere l'impossibile, non hanno a che fare con uno sconosciuto perciò si sentono autorizzati ad esprimere ogni più assurda richiesta e a criticare ogni dettaglio. Poi alla fine non vuoi fare un piccolo sconto? Ci mancherebbe. La consegna mentre torni a casa perché è di strada non la vuoi concedere? Ma certooo… e dopo ore di straordinari finalmente termini la giornata lavorativa. Poi gli orari di apertura del negozio non importano a nessuno di loro: "Ciao come stai? Scusa l'orario, ne approfitto per prenotarti una cosetta… ah scusa! Ti ho svegliato? Perché che ore sono? Mezzanotte! Oh scusa, non me ne ero reso conto". E se tua sorella ti chiede di allestire i fiori per il suo matrimonio puoi rifiutare? Certo che no. Quindi ti fai in quattro per poter rispondere alle decine di telefonate che arrivano da sposa, sposo, suocera, suocero, papà, mamma, cognati, damigelle, testimoni… perché tutti hanno il tuo numero di cellulare. Ogni sciocchezza è fonte di infinite discussioni che ossessionano il povero fiorista per ogni pranzo o cena da qui all'evento tanto atteso per circa un anno. Terribile. 

Ma abbandoniamo il sarcasmo e, scherzi a parte, senza considerare la buona dose di stress aggiuntivo, sai che soddisfazione creare il bouquet che la tua sorellina porterà tra le mani all'altare? Sì, bisogna dirlo, fa parte del gioco, fa parte del lavoro del commerciante sapersi destreggiare tra mille richieste e necessità, perciò bisogna tirare un lungo respiro e andare avanti con la pazienza di sempre. Ogni cliente mette il pane in tavola, ebbene sì, anche gli amati parenti e famigliari. A volte vorresti chiudere la porta del negozio e dire basta, la giornata è finita, ma con loro non si può, si meritano un'attenzione in più, e se a volte non si avrebbe la voglia, glielo dobbiamo. Capita anche di non riuscirci, di rispondere male e di togliersi il sorriso dalle labbra, di lasciar perdere le buone maniere e mandare a quel paese una zia o un fratello. Se possiamo parlare della nostra esperienza diretta, possiamo affermare con certezza, che sempre ci vengono perdonate certe rispostacce e cattive maniere e che veniamo giustificati perché chi davvero ci vuole bene sa quanta energia spendiamo nel nostro lavoro, e che a volte la stanchezza è troppa per portarci il lavoro "a casa".

Capita anche che con la scusa di un'amicizia stretta o di un legame di parentela addirittura succeda il contrario, cioè che si trascurino i compiti e che si portino a termine le cose con più noncuranza. Una buona dose di stress infatti, ce lo procuriamo da soli, perché con parenti e famigliari l'ansia da prestazione cresce esponenzialmente. Si teme che ogni errore possa rimanere scolpito nella storia come su pietra, che non venga dimenticato ma immortalato negli album di nozze, raccontato da una zia all'altra tra una tazzina di tè e un biscottino, tramandato di padre in figlio con cupa vergogna. Questi sono i pensieri del fiorista prima di dover servire un famigliare. Ma siamo noi ad ingigantire tutto perciò si tratta di abitudine, ci si abitua, e piano piano ogni cliente è uguale all'altro, anzi. Si dice appunto che "il medico non ha le aspirine in casa" e che "il calzolaio gira con le scarpe bucate". Si finisce per cadere nell'errore opposto, il fiorista che non dona mai piante e fiori, oppure che dimentica le coroncine di fiori per le damigelle della sorella. 

L'anno scorso Maria e Nicolò, quest'anno Giulia e Fabio: la famiglia si ingrandisce. Gli eventi in famiglia da festeggiare e da "incorniciare" di fiori saranno sempre di più. Quindi ci rassegniamo al nostro destino e orgogliosi saremo felici di creare anche per loro… talvolta adorabili, talvolta "insopportabili" parenti e famigliari. Concludiamo e ne approfittiamo per ricordarvi che vi vogliamo tanto tanto bene! 

A presto. I ragazzi di Kadò Flowerdesign

Mai (…o quasi) lavorare per i parenti

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