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Giovedì, 25 Aprile 2024
Libertà di pensiero

Libertà di pensiero

A cura di Carmelo Sciascia

Le case ed i geni. Da Spinoza a Marx. Da villa Piccolo alla casa di Leonardo Sciascia

Tutti i luoghi che abitiamo sembrano essere simili l’un l’altro: luoghi comuni. In effetti, visti superficialmente, “en passant” come locuzione suggerisce, così sembrerebbe essere. In realtà ed in verità (ammesso che la realtà possa contenere la verità), un attento esame logistico ci suggerisce l’opposto, nel senso che ogni luogo abitato, ogni residenza è diversa da un’altra e si carica di differente significato a seconda di chi l’ha vissuta. “Le case sono spugne che assorbono i gesti di chi li abita”, così ci suggerisce, quando parla dei luoghi dove sono nate le idee dei grandi pensatori, Paolo Paganini nella sua opera: “I luoghi del pensiero. Dove sono nate le idee che hanno cambiato il mondo”. Si potrebbe dire perfino che solo certi luoghi, potevano far sì che un determinato pensiero potesse nascere, prendere forma e svilupparsi compiutamente. Questo potrebbe valere per Martin Heideggerd con la sua baita nella Foresta Nera (Il filosofo deve restare solitario, perché lo è nella sua essenza), quanto per il bilocale di Dean Street, Soho, dove Marx inizia a scrivere “Il Capitale”. Il libro di cimitero dei cani a villa Piccolo a Capo d'Orlando (ME)-2Paganini ripercorre il rapporto dal Seicento di Spinoza in poi, delle case (luoghi normali) che sono state abitate da gente speciale (filosofi e scienziati).

Come non pensare a Praga quando si discute di Kafka e delle sue varie abitazioni? Come non ricordare il lusitano Fernando Pessoa (e quindi tutti gli eteronomi con cui si è manifestato) mentre si passeggia in Rua Dos Douradores a Lisbona?

Superfluo ricordare Pirandello ed il suo Kaos: non sarebbe potuto nascere in un luogo più appropriato per l’etimologia, per la posizione: in bilico, su un lembo di terraferma prospiciente il mare.

Così potrebbe dirsi di Leonardo Sciascia: non sarebbe potuto nascere in un paese diverso, per collocazione geografica, cultura antropologica. Di “Racalmuto amo la vita quotidiana, che ha una dimensione un po' folle. La gente è molto intelligente, tutti sono come personaggi in cerca d'autore”.  La casa a Racalmuto quindi, è stata riaperta questo mese di Luglio ed inserita nel circuito letterario della Strada degli Scrittori (Pirandello –Tomasi di Lampedusa - Sciascia-Russello – Rosso di San Secondo - Camilleri). La casa è stata acquistata dall’ amico mecenate Pippo Di Falco, fine intellettuale racalmutese ed è stata aperta al pubblico. La casa museo contiene riviste e libri appartenuti alla scrittore ed è visitabile gratuitamente chiamando direttamente il proprietario al n. 3246893501.

Solo pochi interventi, come l’indispensabile pulizia delle pareti e l’integrazione di essenziali elementi d’arredamento mancanti, ma scrupolosamente coevi. In questa casa - la casa delle zie - si forma lo scrittore: il suo carattere, la sua indipendenza di giudizio, il suo antifascismo. Senza Racalmuto e la sua storia non si può capire compiutamente lo scrittore, dalle “Parrocchie di Regalpetra” a “In morte dell’inquisitore” per citarne alcune: tutte le sue opere prendono spunto da luoghi e personaggi locali.  Queste riflessioni scaturiscono spontanee, grazie ai luoghi cui l’estate ci conduce: Siamo noi che scegliamo le mete o viceversa i luoghi che scelgono noi? Così come i libri, siamo noi ad averli scelti o si impongono alla nostra attenzione, costringendoci a farsi leggere?

Così è successo che prima di giungere nell’agrigentino, dovendo sostare a Sant’Agata di Militello, il paese di Vincenzo Consolo, per visite parentali, non si può fare a meno di attraversare Capo D’Orlando (paese cui ci si imbarca anche per le Eolie) e di visitare la villa dei Piccolo.

Ecco: i luoghi acquistano significato proprio se abitati da geni o da stravaganti personalità. Questo è proprio il caso il caso di villa Piccolo, un luogo che è stato abitato da geni e letterati, un fortepiano (precursore del pianoforte) esposto nella sala è stato suonato da Wagner. casa di L. Sciascia al centro Pippo di Falco a sin. Franco Raneri a dex. Carmelo Sciascia-2Uno scrittore come Tomasi di Lampedusa, l’autore del Gattopardo (qui ne ha scritto alcuni capitoli), era ospite fisso, essendo cugino di Lucio Piccolo, a sua volta erudita e poeta. 

 Un luogo, come si è detto, abitato da personaggi stravaganti quale Casimiro Piccolo (Barone di Calanovella) e fratello di Lucio, fotografo ricercato e dedito a fantastiche ricerche esoteriche, viveva di notte ed amava circondarsi di elfi e gnomi, i soggetti ricorrenti della sua pittura. La sorella Agata Giovanna è stata una botanica: la Puya Berteroniana pianta originaria del Cile andino, è l’unico esemplare presente e vegeto in Europa e si trova proprio a villa Piccolo.

Particolare strano è la presenza nel parco di un cimitero di cani. È praticamente il cimitero dei cani appartenuti alla famiglia: 35 tombe con i nomi (alcuni esotici) di ogni singola bestiola.

Allora una riflessione, seduti lì sotto il pino, nel parco, dove spesso riposavano e conversavano i cugini Giuseppe e Lucio, sorge spontanea: se è vero che le case sono spugne che assorbono i gesti di chi li abita, sarà vero anche il contrario e cioè che gli uomini vengono plasmati dai luoghi dove hanno  vissuto?

Le case ed i geni. Da Spinoza a Marx. Da villa Piccolo alla casa di Leonardo Sciascia

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