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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

Invecchiamento (istruzioni per l’uso)

La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri di autori piacentini, per nascita o per adozione e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale

INVECCHIAMENTO

(istruzioni per l’uso)

Autore Renato Zurla

Pagine 84

Edizioni Pontegobbo

Anno, 2016

Prezzo euro 10

ISBN 978-88-96673-65-2

Il libro è un vero e proprio “porto della salute”, da tenere a portata di mano degli anziani e non solo, perché a invecchiare bene si comincia da giovani. Ne è autore Renato Zurla un medico, con

tanti anni di professione alle spalle e tanti libri scritti e divulgati. In questo volume ci offre una testimonianza da geriatra, da usare come aiuto e sostegno all’invecchiare in maniera fisiologica, come guida nella scelta di uno stile di vita corretto.

Premesso che non esiste la ricetta miracolosa, afferma l’autore, è possibile cercare di essere sereni anche nelle avversità che sembrano sempre aumentare, in attesa di superarle; è verosimile che si possa ogni giorno ricercare dentro di noi un obiettivo di benessere cui dedicarci con le nostre risorse di donne e di uomini, risorse che sono tante e che dobbiamo imparare prima di tutto a riconoscere in noi stessi. Nel mondo della medicina da sempre, a ogni latitudine, c'è un imperativo-dogma: quello di guarire la malattia, la passione di curare, la presunzione di saperlo fare in modo unico, la convinzione che si possa esprimere un indirizzo clinico di cura tale da rispondere in maniera efficace ai tanti bisogni. Ho respirato negli anni dello studio universitario e delle specializzazioni, l'idea di occuparmi dei malanni e delle malattie senza alcuna incertezza. Poi, man mano che esercitavo la professione, prima da farmacista e poi da medico, ho avvertito la necessità urgente di modificare questo atteggiamento clinico in un maggiore equilibrio culturale che partisse da un presupposto: ciascuna vita è unica, irripetibile, difficile e va affrontata caso per caso, specie quando si interviene nella cura di un malessere, piccolo o grande che sia. Per questo non mi sono mai schierato né tra coloro che hanno sempre e comunque la ricetta per tutto e per tutti, né tantomeno tra coloro che accettano e fanno giungere anche agli ammalati il messaggio della fatalità degli eventi umani.

L'impegno è far comprendere al paziente che ognuno di noi è un'entità che vive in un mondo, in un ambiente, in una natura con cui dobbiamo convivere, cui dobbiamo dare attenzione totale partendo proprio da noi stessi, con i nostri stili di vita, le nostre scelte di esseri umani, quegli esseri che stanno al vertice dell'evoluzione della vita fino a oggi conosciuta. Possiamo dividerci sui vari indirizzi scientifici, filosofici o religiosi, ma una cosa è certa: l'uomo è in cima alla scala evolutiva, quindi solo dopo aver messo al centro la persona che ha una sofferenza e aver lavorato sulla sua capacità di auto difesa, ricorro anche a sostanze farmacologiche, quali integratori ben scelti, sostanze enzimatiche o molecole che ricalcano tutto ciò che già è presente nella nostra vita biologica, alimenti, verdure o frutta ricche di sostegno al procedere degli anni, all'invecchiamento fisiologico.

Dunque la prescrizione di un farmaco è un atto di grande rilevanza terapeutica, che implica l'entrare in gioco di una sostanza estranea al corpo dell'uomo, che deve essere riconosciuta, metabolizzata ed eliminata. Il farmaco, quindi, come sostanza estranea all'organismo, va inteso e accettato con cautela. Nessun farmaco ha un unico organo o tessuto bersaglio. Il nostro organismo, attraverso gli enzimi, tende a modificare il farmaco in modo da renderlo meno offensivo. Le azioni collaterali dei farmaci sono spesso dovute appunto a uno stato difensivo di enzimi del nostro organismo. Esistono farmaci da definirsi contro la vecchiaia, non si può negare, ma il consiglio è quello di rivolgersi a strumenti più sicuri complessivamente, quali una sana alimentazione, una adeguata attività fisica, una buona idratazione; se poi, oltre a una corretta informazione e conoscenza di sè stessi, si è accompagnati anche da un tono dell'umore adeguato, si saprà invecchiare fisiologicamente e prevenire le malattie. Se poi alcune di queste sono già presenti, occorre conviverci con l'aiuto e il sostegno di un buon medico che saprà consigliare, quando necessario, una terapia farmacologica equilibrata.

L’AUTORE

Renato Zurla, medico internista, è specialista in Malattie respiratorie e Tossicologia medica. Già dirigente medico geriatra nella Ausl di Piacenza, dal dicembre 2012 ricopre il ruolo di Responsabile sanitario presso la Fondazione Maruffi di Piacenza, a sostegno dei bisogni clinici e socio-assistenziali degli anziani e degli ospiti autosufficienti e non.  Dal 2004 al 2012, è stato Docente presso la Scuola di specializzazione in Tossicologia medica presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Ha ricoperto vari incarichi amministrativi fra cui, negli anni Novanta, quello di Presidente della Provincia di Piacenza. Dal 1990 è volontario della Croce Rossa Italiana, ha ricoperto ruoli  di presidenza sia provinciale che regionale. Come medico volontario ha partecipato a diverse missioni umanitarie sia in Italia che all'estero come Medico internista e Primo soccorso.

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