"Una città allo specchio. Piacenza tra terra e acque"
La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri di autori piacentini, per nascita o per adozione e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale
OGGI SEGNALIAMO
"Una città allo specchio. Piacenza tra terra e acque"
A cura di Raimondo Sassi
Testi di Micaela Bertuzzi, Mariarosa Lommi, Valeria Poli, Anna Riva, Raimondo Sassi, Elisabetta Zerbi
Pagine 106
Anno 2016
Prezzo euro 12
Collana a cura di Carlo Francou
Il libro accompagna la mostra "Una città allo specchio. Piacenza tra terra e acque”, allestita al Museo di Storia Naturale (via Scalabrini), dove è visitabile con ingresso gratuito sino al 28 febbraio negli orari: martedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30. Giovedì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle ore 18. E’ possibile usufruire di un servizio di visite guidate contattando l’Associazione Arti e Pensieri: info 333 6738327 | 340 6160854 | artiepensieri@virgilio.it
I nove capitoli che compongono il libro, oltre a guidare al percorso dell’esposizione, annodano, con la presentazione di antiche mappe e vedute prospettiche, l’antico rapporto della città con il fiume la cui traccia è profondamente inscritta nell’assetto urbanistico di Piacenza.
Le pagine di “Piacenza tra terra e acque” illustrano innanzitutto il nascere, verso la metà del Cinquecento, di un nuovo modo di guardare e pianificare lo spazio urbano: si abbandona la visione medievale e simbolica della città e si adotta un nuovo sguardo che presuppone l'idea di uno spazio misurabile con tecniche basate sulla geometria e la matematica. In queste competenze emergono tecnici, architetti, ingegneri e artisti-cartografi, come Alessandro Bolzoni, Paolo Ponzoni, Giovanni Battista Trotti, detto il Malosso, Giovanni Battista Barattieri e altri rimasti purtroppo anonimi.
Piacenza è vista come organismo territoriale, collegata al contado proprio attraverso il sistema idrico costituito da una rete di canali artificiali, o rivi, che attingono l'acqua dal fiume Trebbia. Il rivo Comune di destra e le sue diramazioni attraversano la campagna, dove sono utilizzati a scopi irrigui, per poi giungere in città, attivandone i mulini. L'arteria principale in questo sistema perfettamente funzionale è rappresentata dal Po, al cui interno confluiscono le acque provenienti da monte e grande via di comunicazione, motore di commerci e scambi di ogni tipo. Viene anche presentata una sezione dedicata allo sviluppo, fortemente promosso dai Farnese, di importanti manifatture meccanizzate nel campo dei tessuti pregiati e non mancano curiosità su aspetti poco noti e intriganti della nostra città.
Nella sezione sul contemporaneo, lo sguardo degli artisti Lino Budano e Antonella De Nisco propongono frammenti, di quelle tracce dell'uomo disperse nel paesaggio e nel fiume.