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Venerdì, 19 Aprile 2024

In classe con i disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa)

Affrontiamo la tematica dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, come branca dei disturbi dell’infanzia, essi si manifestano principalmente con l’ingresso nel sistema scolastico e se non individuati precocemente possono condurre a forte disagio e frustrazione per il bambino. Vediamo, attraverso alcuni racconti in prima linea, come l’intera famiglia ne viene coinvolta e qual è il percorso da intraprendere per poter aiutare i bambini con DSA che possono e devo imparare al pari degli altri coetanei. L’utilizzo di specifiche tecniche e sussidi didattici può condurre al raggiungimento degli obiettivi scolastici con conseguenti ripercussioni positive in termini di benessere del bambino

Già dall’asilo Luca faticava ad esprimersi, non scandiva bene le parole come i compagni, ma era sveglio e comprendeva tutto senza problemi riuscendo comunque a farsi capire. Tutti pensavamo fosse solo più lento dei coetanei nel linguaggio e che crescendo sarebbe migliorato. Così non è stato, anzi proprio con l’inizio delle Scuole Elementari il problema si è fatto più consistente, Luca non riusciva a svolgere i compiti a scuola, prendeva brutti voti ed era triste e arrabbiato, entrare in classe la mattina era diventato un vero dolore, per lui e per noi genitori che capivamo che qualcosa non andava. Poi il confronto con le insegnanti e di conseguenza con Psicologa e Logopedista ci ha aperto gli occhi sul problema, accompagnandoci in un percorso di recupero durato diversi mesi, che ancora oggi portiamo avanti con sporadici incontri di controllo. La strada è stata lunga ed in salita, abbiamo pianto e sorriso insieme, ogni genitore che incontra la Dislessia sa di cosa parlo, ‘mio figlio è diverso, sta male, come posso aiutarlo?’. Oggi Luca è sereno, affronta la scuola con la consapevolezza di potercela fare, gli insegnanti e gli strumenti compensativi sono un valido aiuto ed ha una buona relazione con i compagni che sono al corrente delle sue difficoltà. 
Mamma di Luca, che oggi ha 10 anni ed una diagnosi di Dislessia dai 7 anni

Mi hanno chiesto di raccontare cosa provavo quando ho iniziato a fare i conti con le mie difficoltà e a volte cosa mi capita di provare ancora oggi, ci proverò perché questo può aiutare altri bambini che affrontano i miei stessi problemi. Non mi piaceva andare a scuola e durante le ore prima di una verifica mi veniva mal di pancia, voglia di vomitare, mi mancava il respiro e volevo scappare. (MALESSERE FISICO) Ero anche sempre molto triste ed arrabbiato, so che le cose che non riesco a fare sono semplici per tutti gli altri, non so moltiplicare 4x3 senza calcolatrice, la mia testa è piena di idee ma non riesco a comunicarle (FRUSTRAZIONE). All’inizio della scuola mi consideravano un asino, uno svogliato, ma invece io mi impegnavo, leggevo e rileggevo ma senza capire e nonostante tutto i compiti erano sempre pieni di errori. Non ce la facevo e quindi non volevo più andare a scuola (UMILIAZIONE). Rimanevo spesso da solo, triste, non avevo molti amici e tutti ridevano di me quando dovevo leggere ad alta voce e non riuscivo bene, balbettavo e mi inceppavo. (SOLITUDINE). Prima ero molto arrabbiato con me stesso e con gli altri, non capivo perché in classe ero un disastro pur sforzandomi tanto, invece ero così bravo nel nuoto! (RABBIA) Con il tempo e gli aiuti ho capito che la fonte dei miei problemi ha un nome strano DISLESSIA che non riesco neanche a scrivere bene, ma ora mi fa meno paura.
Luca 10 anni

Queste testimonianze ci permettono di arrivare in modo diretto nel cuore delle problematiche DSA per comprendere al meglio gli ostacoli con cui bambino si trova a fare i conti e le difficoltà che incontra tutta la famiglia nel tentativo di aiutarlo.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) riguardano carenze di specifiche abilità scolastiche, comparate con quelle attese per età, scolarità ed intelligenza del bambino. Il disturbo interferisce significativamente con il raggiungimento degli obiettivi scolastici. Ad esempio alcuni bambini hanno buoni risultati in matematica e musica ma hanno estrema difficoltà nell’imparare a leggere. Di contro, altri bambini leggono e scrivono fluentemente, ma non sono in grado di padroneggiare anche i concetti matematici più elementari. Molte persone erroneamente credono che gli individui con Disturbi dell’apprendimento non siano intelligenti, al contrario i DSA sono solitamente caratterizzati da una notevole mancanza di apprendimento in un’area specifica, nel contesto di una media di abilità superiori in altri ambiti (APA 2000). 
I Disturbi specifici dell’apprendimento rientrano in un gruppo più ampio di Disturbi dell’infanzia in quanto è proprio in quell’età che hanno il loro insorgere, soprattutto vengono esacerbati al primo contatto con l’istruzione primaria.  Negli ultimi anni vi è stato un crescente interesse in merito a questi disturbi dovuto all’intensificarsi dei casi diagnosticati, questo ha permesso molti passi avanti nel trattamento specifico.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento a loro volta racchiudono altre sotto categorie quali, la Dislessia, la Disgrafia, la Disortografia e la Discalculia, accomunate tutte dalla grande voglia di imparare da parte del bambino, ma allo stesso tempo, dall’enorme difficoltà che incontra nel farlo.  
Nello specifico le difficoltà riscontrate nella Disgrafia riguardano la specifica difficoltà nella realizzazione manuale dei grafemi, delle singole lettere scritte.
Nella Disortografia le problematiche si riscontrano nell’espressione scritta intesa come processo di trascrizione tra fonologia e rappresentazione grafemica della parola.
Nella Discalculia l’area di debolezza è quella delle abilità matematiche, nella strutturazione di componenti numeriche.
In fine la Dislessia è il disturbo più conosciuto perché spesso si manifesta in associazione agli alti sopra elencati, questa patologia è caratterizzata dalla difficoltà nella lettura e nella scrittura in maniera fluente e corretta. Il bambino riesce a farlo, ma per lui non è un processo automatico quindi impiega tutte le sue risorse per riuscire, provocando così un elevato affaticamento che lo porta a commettere molti errori restando indietro senza imparare. Come conseguenza secondaria possiamo notare problemi di comprensione nella lettura con conseguenti difficoltà di memorizzazione.
Fondamentale in questi disturbi di natura neurobiologica è la diagnosi precoce (possibilmente anche già nella scuola d’infanzia), per poter intervenire da subito nel processo di apprendimento del bambino con i supporti adeguati. 
Quando si sospetta un caso di DSA per prima cosa deve essere fatta una valutazione diagnostica da specialisti, che mediante l’impiego di accurati test può chiarire la problematica. Essa permette di evitare gli errori più comuni come colpevolizzare il bambino del poco impegno, errori che determinano sofferenze e resistenze. 
Ottenuta la diagnosi si possono mettere in atto aiuti specifici nella didattica come la sintesi vocale, libri digitali, l’utilizzo di mappe concettuali ed alcuni provvedimenti (contenuti nelle direttive ministeriali Prot. Num.4099/A/4) come ad esempio la concessione di tempi più lunghi per lo svolgimento di compiti e l’uso della calcolatrice o del computer.

Con l’ausilio di questi strumenti e tecniche di apprendimento, i ragazzi, crescendo diventano via via sempre più autonomi in un proprio e funzionale metodo di studio. 
Chi soffre di Disturbi Specifici dell’Apprendimento ha un diverso modo di imparare ma comunque può e deve imparare.

In classe con i disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa)

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