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Giovani e alcol, anche tra gli studenti piacentini è allarme "binge drinking"

Una fotografia della nostra realtà nazionale e locale, in merito all'abuso di alcolici nelle nuove generazioni, un campanello d'allarme. Sempre più giovanissimi (anche femmine) bevono in modo compulsivo, il "binge drinking" durante lo sballo delle notti del sabato sera è in continuo aumento. I dati della ricerca riflettono una fase adolescenziale difficile e delicata, nella quale il rapporto con l'alcol può diventare deleterio "l'illusione di un conforto, la certezza di un inganno"

L’adolescenza è la fase del ciclo di vita in cui l‘individuo acquisisce le competenze e i requisiti per assumere le responsabilità di adulto, è quindi una fase delicata definita “l’età dell’incertezza”. Questa fase è spesso convenzionalmente delimitata tra gli 11 e i 18 anni, ma andrebbe ampliata almeno fino ai 25 anni, si parla di “adolescenza lunga contemporanea”. I ragazzi diventano fisicamente adulti più precocemente che in passato ma questi sono ancora lontani dall’assunzione delle responsabilità implicate nel ruolo di adulto (lavoro, indipendenza economica e psicologica). Da un lato, la sospensione sociale in cui è immersa la maggior parte di adolescenti offre maggiori opportunità rispetto al passato, hanno oggi maggiori alternative tra cui scegliere e più tempo per prepararsi alla vita adulta. Dall’altro lato, questo limbo può promuovere un maggiore malessere proprio perché i compiti di sviluppo ed il futuro sono più indefiniti.

L’alcol è uno dei principali fattori di rischio per la salute dell’uomo, rappresenta la terza causa di mortalità prematura e di malattia nell’Unione Europea ed è attualmente la prima causa di morte per i maschi di età compresa trai 15 e i 29 anni. Nonostante ci sia stato un decremento nel consumo medio pro-capite di alcol, l’assunzione è notevolmente aumentata tra le giovani generazioni, raggiungendo picchi sorprendenti tra i quattordicenni di entrambi i sessi (dati Istat 2013). Il debutto alcolico si è abbassato notevolmente, l’età dei giovani al loro primo contatto con l’alcol è passata da una media di 15 a 11-12 anni, parallelamente il numero delle ragazze attratte dall’alcol è notevolmente aumentato. Indagare dove, quando e come gli adolescenti bevono ci permette di avere un quadro più chiaro sulla situazione contemporanea. Negli ultimi anni i ragazzi bevono generalmente in compagnia, nei momenti di svago e di divertimento serali, non si tratta di un costume tradizionale inserito nei momenti quotidiani come per le generazioni precedenti: non si beve più durante i pasti in famiglia, ma si beve la sera con l’obiettivo di alterarsi.

Un fenomeno che preoccupa ormai da tempo è rappresentato dalle uscite notturne e dalla loro correlazione con l’uso di bevande alcoliche. Nella maggior parte dei casi “la magia della notte” è concepita solo se accompagnata da alcuni rituali, nei locali giovani è d’obbligo la musica ad alto volume, la penombra abbinata a luci intense, un’estetica curata nei particolari e la ricerca dello sballo con sostanze lecite o meno. La notte diventa uno spazio molto affascinante da conquistare. Le notti del fine settimana sono il momento in cui i giovani mantengono e stabiliscono le loro relazioni, con la sicurezza dell’assenza del controllo genitoriale o adulto e l’alcol è la parte indispensabile per favorire queste relazioni.

Il nuovo modello di consumo crea una situazione di assenza di regole, nel quale trova spazio il “binge drinking”(bere compulsivo), ossia il bere ininterrottamente fino all’ubriachezza (5 bevute consecutive per i maschi, 4 per le femmine, in meno di 2 ore). Il divertimento nel gruppo diviene sempre più una dimensione da accompagnare e da sostenere, grazie all’ausilio dell’alcol che riduce le inibizioni e le difficoltà relazionali, regalando una sensazione di appartenenza al gruppo. Perciò l’ebbrezza da alcol viene ricercata dagli adolescenti anche  come espediente per diminuire l’ansia di essere accettati dagli altri.

Entriamo ora nel vivo delle considerazioni osservate grazie alla nostra ricerca. Il campione dello studio è composto da 300 studenti, tutti residenti nella provincia di Piacenza, frequentanti Istituti Superiori (Licei, Istituti Tecnici e Professionali) di cui 202 maschi e 98 femmine. Ai ragazzi è stato somministrato, direttamente nelle classi, un questionario costruito appositamente per indagare lo stile di consumo alcolico e le aspettative ad esso associate, di tipo self-report in completo anonimato. I ragazzi vi hanno partecipato con interesse e curiosità dato l’argomento a loro vicino. I risultati ci dicono che gli Astemi sono il 14,5%, Moderati bevitori 35,5%, Forti bevitori 27% e Bevitori compulsivi 23%.

Le bevande consumate più frequentemente sono gli Alcolici (52,5%) di cui i più riportati sono la birra, il vino e gli aperitivi, a seguire troviamo i Superalcolici (33%) per lo più cocktails e amari, gli Analcolici vengono consumati da una ristretta parte dei partecipanti (14,5%).

Osservando i dati inerenti  il momento della giornata nel quale i ragazzi fanno uso di alcol, troviamo che quasi la totalità del consumo sia ha nelle ore serali o notturne (90,4%), solamente una piccola parte del campione consuma alcolici nelle ore pomeridiane (6%) o mattutine (0,7%).

Per quanto riguarda i luoghi di assunzione di alcolici, possiamo notare che gli adolescenti bevono soprattutto in locali, quali bar, pub o discoteche (68,8%), mentre il 16,5% beve a casa propria ed il 12,1% beve invece a casa di amici.

Valutando con chi i ragazzi consumano alcolici, notiamo che i soggetti consumano alcolici principalmente con amici (83%), pochi con i familiari (11,7%) e da soli (2,5%).

L’analisi delle aspettative (cioè dei pensieri, delle credenze) dei giovani in merito all’alcol ci ha fatto notare che globalmente i ragazzi sotto l’influenza di alcolici si aspettano di essere più socievoli, divertenti e sciolti nelle relazioni con gli altri, più coraggiosi ed audaci ma anche storditi, agitati ed offuscati (effetti questi di tipo negativo). Molto interessante risulta considerare che i ragazzi hanno elevate aspettative anche di tipo negativo, ma queste ultime vengono da loro valutate in modo positivo, quindi desiderabili.

Questo è in conclusione il quadro della situazione più globale a livello nazionale ma anche una fotografia della nostra realtà locale, un campanello d’allarme in merito all’abuso di alcolici nelle nuove generazioni.

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